martedì 18 marzo 2008

Come ti frego l'inflazione

L'inflazione, in sensop economico, indica l'aumento di valore dei beni ed è legata alla quantità di denaro circolante. maggiore è il denaro in circolazione e maggiore è l'inflazione.
Da questo punto di vista, il denaro viene trattato come un bene qualsiasi: più ce n'è disponibile, meno vale a confronto di altri beni.
Per passare alla pratica... Se l'anno scorso pagavo 1 euro un cappuccio e oggi pago 1 e 10, l'inflazione è stata del 10%. Il mio denaro vale il 10% in meno. Il che si traduce, per esempio, che nel baratto l'inflazione misurata correntemente NON c'entra. C'entra l'inflazione degli oggetti ma non quella del denaro. Se prima pagavo un cappuccio con 1 uovo, adesso (a meno di una svalutazione delle uova, quindi di una diminuzione del loro prezzo) continuerò a pagarlo 1 uovo.
Come è facilmente intuibile, l'inflazione varia moltissimi sia a seconda del bene che a seconda della locazione geografica e la sua percezione varia persino in base al prezzo iniziale.
Per esempio...
Posso avere un bar dove il cappuccio non costava 1 euro ma costava 95 centesimi. Con una inflazione del 10%, adesso costa 1 euro e 4,5 centesimi. Stessa inflazione del bar dove costava 1 euro ma ben 5,5 centesimi in meno. Allora, il proprietario del primo bar decide di aumentare il cappuccio di soli 6 centesimi e succede il patatrack... Il suo prezzo passa da 1 euro a 1,06 e l'inflazione è del solo 6% contro il 10% del proprietario del secondo bar dove il cappuccio costa comunque 0,5 centesimi meno.
Insomma... le cose iniziano a complicarsi.
Se, poi, ci serve calcolare un indice unico di inflazione, è il disastro.
Pensiamo di cambiare macchina ogni anno e di prendere un caffè ogni giorno. la macchina costa 10.000 euro e il caffè 1 euro. Con una inflazione al 10%, la macchina costa 11.000 euro e il caffè 1,1 euro. L'anno scorso avremmo speso 10365 euro. In teoria, quest'anno spenderemmo 11.401,5 euro.
Il problema si ha quando non c'è un valore dell'inflazione ma va calcolato... pensiamo di aver avuto una inflazione del 10% sul caffè e del 3% sulle auto. Avremmo speso 10300 euro di auto e 401,4 euro di caffè. Se dobbiamo avere un indice unico di inflazione, la procedura corretta sarebbe mettere in relazione le spese complessive dell'anno scorso e quella di quest'anno.
Facendo le dovute proporzioni, scopriremmo che l'inflazione vera che ci riguarda è del 3,25% circa (se non ho sbagliato i calcoli... Controlla anche tu!)
Capiamo quindi, subito, che l'indice dell'inflazione dipende dalla vita di ognuno... Perché uno potrebbe comprare l'auto ogni 2 anni e un altro prendere un caffè i giorni pari e un cappuccio i giorni dispari.
Alla fine, però, bisogna ottenere un indice nazionale di inflazione... Operazione molto complessa che viene fatta dall'ISTAT. Questo indice, a livello teorico, dovrebbe considerare le variazioni dei prezzi di tutti i prodotti venduti da chiunque su tutto il territorio nazionale, giorno per giorno (per controllare anche aumenti "spot" che rientrano da un anno all'altro). Un compito abnorme per chiunque.
Nella realtà si semplificano le cose... Il che significa che non si considerano tutti i punti vendita ma solo alcuni. E non si considerano tutti i beni ma solo quelli "generici". Così come non si considerano tutti i giorni ma solo alcuni a "campione".
Il risultato?
Che l'indice di inflazione non può essere manipolato nelle sue operazioni di base ma può esserlo scegliendo i dati più opportuni.
Pensiamo al pane... Che tipo di pane devo considerare per calcolare l'inflazione generica e nazionale sul pane? La michetta lombarda? Oppure i "filoni" diffusi in altre regioni? O il pane lavorato? O i bocconcini francesi?
Questo problema, apparentemente marginale, è definito "problema del paniere" perché i prodotti scelti vanno a formare un "paniere" su cui vengono fatti i calcoli. ogni prodotto, poi, ha un "peso" diverso nel paniere che dovrebbe essere scelto in base al consumo o alla necessità di quel prodotto per la MEDIA delle persone. Tipo: un aumento nei costi delle auto dovrebbe avere una incidenza minore dell'aumento del costo del pane, visto che è più frequente comprare il pane che non un'auto.
Così... Ecco come mai l'inflazione percepita è diversa da quella che l'ISTAT ci dice che c'è ogni anno. Ed è per questo motivo che le percentuali di variazioni dettagliate e ristrette a campi specifici possono risultare sbalorditive. Se il prezzo dei carciofi raddoppia in 1 settimana, con un'inflazione del 100%, una volta collocato questo valore nel contesto generale, non incide più di tanto sull'indice finale.

martedì 4 marzo 2008

L'Esselunga etica? Ipocriti.

Su alcune pagine di quotidiani oggi in edicola campeggia una intera pagina che Esselunga ha acquistato per "difendersi" dalle accuse, che gli sono state mosse dai sindacati, di essere un'azienda senza etica, di sfruttare i lavoratori, di calpestare i diritti delle persone.
Il testo riporta una sintesi di quello che è accaduto con minacce di vario genere di ricorrere a vie legali per tutelare l'immagine aziendale e via di seguito. Una reazione sdegnata da parte di un'azienda che, nel suo sito, parla a lungo di valorizzazione delle risorse umane, di responsabilità sociale, di solidarietà...
Tutto perfetto. Nessuna balla. E' proprio vero: l'Esselunga è così.
C'è, però, un trucchetto che le aziende italiane "etiche" conoscono benissimo. Esselunga ma anche Vodafone (tanto per fare un altro nome) e altre ancora...
Il trucco consiste nel delegare la fornitura di alcuni (se non tutti) i servizi aziendali ad aziende terze: cooperative, altre aziende, consulenti. Si delega tutto a terzi che non hanno molti scrupoli e, soprattutto, che non hanno alcuna visibilità esterna da mantenere.
Così, questi terzi possono sfruttare i loro lavoratori senza che il marchio dell'azienda venga infangato da comportamenti al limite della legalità (per definirli in modo "soft").
Ovviamente, questi terzi lavorano quasi in esclusiva... Il "quasi" è messo lì per scaramanzia perché, in realtà, la stragrande maggioranza di queste aziende "carogne" può essere considerata operativamente una parte dell'azienda "bella ed etica".
Problemi di contratti?
Nessuno... Perché ci sono gli agganci nell'azienda principale. Controlli? Beh, si... Ma gli ispettori del lavoro sono sempre pochi, i dipendenti sono pochi anche quelli...
Insomma: è facile riempirsi la bocca di etica quando si delega a terzi la responsabilità di sfruttare i loro lavoratori.
Poi si rischia di "cadere dal pero" quando ci sono scioperi, manifestazioni... Quando l'opinione pubblica ti punta contro il dito dicendo che non sei etico.
Formalmente lo sei... Perché hai assunto e non pensi minimamente di sfruttare i tuoi 1000 impiegati e commessi. Ma se hai in azienda altri 2000 "consulenti" o "terzi prestatori d'opera" che vengono sfruttati... Formalmente sarai pure "pulito" ma praticamente sei una carogna come chi li sfrutta.
Anzi... Sei peggio. perché oltre che usare il lavoro di persone sfruttate non hai manco le palle di prendertene le responsabilità.
Anzi... Oltre che scaricare queste responsabilità hai pure il coraggio di dire che sei pulito...
Ipocriti, appunto.

lunedì 3 marzo 2008

Microsoft: all'IT non ci crediamo manco noi...

Sono stato alla presentazione di Windows 2008, SQL server 2008 e Viosual Studio 2008.
2 giorni di... beh, un sacco di cose.
Sono stati 2 bei giorni pieni di spunti, se si tralascia il piccolo dettaglio che la presentazione ufficiale è avvenuta quando, ormai, i èprodotti sono già conosciuti da qualsiasi sviluppatore che conti minimamente qualcosa: persino io ho in mano Windows Server 2008 da qualche tempo... E Visual Studio 2008 da un bel po'.
Le vere cose degne di nota, però, non riguardano tanto i contenuti tecnici o le demo ma altri aspetti della manifestazione.
Per prima cosa, il messaggio dato da Microsoft è che nell'informatica non ci credono manco loro. Tant'è che, dopo aver speso un mucchio di soldi per dotare ogni loro sviluppatore / partner / collegato / amico di una fantastica tesserina con chip RFID, la registrazione iniziale all'evento è stata totalmente manuale.
Intendo... propripo manuale: un lunghissimo bancone pieno di hostess con davanti il loro malloppino di fogli e un evidenziatore in mano. Uno faceva la coda, arrivava alla hostess assegnata alla sua lettera, diceva il nome e quella lo evidenziava... Consegnando il kit di documentazione.
Direi che è la miglior presentazione possibile per uno che vuol venderti sistemi di sviluppo rapidi, sistemi di cponsolidamento e trattamento dei dati... Insomma: una bella figura di merda, no?
Se tu che ci fai vedere queste meraviglie sei il primo che usa la carta... Vuol dire che non ci credi.
Un po' come andare dal concessionario FIAT, ascoltare per ore i pregi della Punto e vedere che il venditore ha in mano una Seat Ibiza...
Seconda cosa degna di nota: visto che novità tecniche ce ne sono pochine (siamo anni luce lontani dal passaggio da Windows NT a Windows 2000 che fece stupire i convenuti)... Pensiamo all'autocelebrazione.
Abbiamo budget ridicoli, veniamo trattati come delle merde in tutte le aziende... Ma siamo noi gli eroi. Siamo eroi e, quindi, applaudiamoci. Chiamiamo qui sul palco la solita figona di turno che ha prestato l'immagine al sito che abbiamo tirato in piedi per questa menata e facciamo un po' gli scemi... Che poi c'è il concerto e il buffet... perché di sostanza ne abbiamo poca e siamo abituati alla merda della TV... Quindi: facciamoci trascinare un po'.
Direi... Un target un po' fuori tiro rispetto a una platea di tecnici che stavano perdendo prezioso tempo lavorativo... Roba così si vede comodamente a casa, in TV. Forse è per quello che sempre meno persone guardano la TV.
Terzo punto degno di nota... Il pranzo del secondo giorno.
Mi son voluto risparmiare la sera del primo... Ma il pranzo del secondo giorno era inevitabile.
Così... Ho avuto l'occasione di poter partecipare alla distribuzione del "Lunch Box"... Che, in inglese, suona stranamente meglio di "cestino del pranzo", che dà l'idea di scampagnata.
Contenuto: 2 panini, 1 arancio, 1 bottiglia da 50 cl di acqua naturale e una merendina preconfezionata.
Lascio perdere quello che riguarda il menu in sè per constatare che, se dai un "lunch box", dovresti dare anche una cazzo di sedia su cui consumarlo. Invece... Beh, ci si adatta. L'IT italiana si adatta sempre... Quindi: per terra.
E poi... Il pranzo è quel che è... Ma, visto che l'IT è ricca, si è potuto assistere a scene penose di tecnici che cercavano di convincere i distributori ad avere più di 1 sacchetto...
Colgo questo spunto per indicare il quarto punto degno di nota...
Durante un coffe break (che fa più figo di dire: "durante una pausa caffè") mi son sentito un verme perché mi sono mangiato 2 briosch, ho bevuto 1 caffè e 1 bicchiere di succo d'arancia...
Poi ho visto gente che svuotava i vassoi... E mi è venuto da piangere. Ho pensato con commozione a queste povere cavallett... Ehm... Queste povere persone che si riempivano le tasche di cibo perché, a casa loro, non ne hanno. O hanno una moglie che non gli fa mangiare i dolci... E, perso in questa fantasia, mi sono immaginato persone che si rovesciavano nelle tasche il caffè, per berlo dopo. Mi sono immaginato persone che hanno rimpianto di aver lasciato a casa la borraccia... Potevano far incetta di succhi...
Insomma: tecnicamente sono stati 2 giorni interessanti... Da altri punti di vista, però, lo sono stati maggiormente.
Così concludo... Dicendo che anche MS è in crisi.
Altrimenti non si spiegherebbe come mai hanno spostato 1 ora avanti il coffee break della mattina del secondo giorno e, di conseguenza, il pranzo... Evitando a tutti i costi di includere nell'"evento" una cena per il secondo giorno (che ci stava tutta).
La crisi, la crisi...