lunedì 7 aprile 2008

Il mio voto è in vendita

Immaginiamoci un'assemblea di azionisti di una società (chiamiamola "Canistracci Oil") che versa in condizioni terrificanti: un debito mostruoso, una produttività decisamente più bassa di quella dei concorrenti, una forza lavoro scontenta che minaccia continuamente ritorsioni, attrezzature vetuste...
Ecco: quale sarebbe il primo punto all'ordine del giorno?
Naturalmente il rinnovo totale dei dirigenti e la loro sostituzione con altri, più capaci.
E come si potrebbero definire questi "capaci"?
Un dirigente capace sarebbe uno che si mette lì e propone di rinnovare le attrezzature, migliorare le condizioni di lavoro, aumentare gli investimenti ed erodere il debito.
Invece no... Perché tra i candidati non ce n'è UNO che proponga cose simili.
Le proposte dei candidati disponibili riguardano roba collaterale ai problemi seri: migliorare le condizioni di riposo in sala caffè, eliminare le gettoniere delle macchine distributrici e offrire tutto gratis, cambiare le scrivanie e il tappetino di ingresso e così via.
Chi dovrebbe scegliere il consiglio di amministrazione?
Magari potrebbe scomporsi per qualche istante e mandarli tutti affanculo. O no?

Ecco... Se sostituiamo la Canistracci Oil con l'Italia e pensiamo agli amministratori come i nostri candidati premier... Otteniamo la stessa situazione.
Signori: siamo in un momento grave che in futuro verrà paragonato alla crisi del '29, non si intravedono vie d'uscita per paesi dall'economia più solida del nostro. E voi proponete cure omeopatiche contro il cancro?
Volete rilanciare i consumi? Bene... Dare 10 euro di ritenute in meno a tutti i lavoratori non vi servirà. Vi sarebbe bastato 5 anni fa... Ma ora è tardi. Diminuite la pressione fiscale di un 20% e vedrete l'economia volare, i posti di lavoro aumentare ed entrerete in una spirale crescente di benessere.
Il debito è troppo alto? Pensate che aumentare le pensioni minime lo farà diminuire?
E le tasse? Pensate di ridurre un debito accumulato in 50 anni di sperperi spremendo i lavoratori attuali come limoni?
Perché non vendete un po' di roba demaniale? Sapete quanto potreste guadagnare vendendo le migliaia e migliaia di palazzi di proprietà del demanio? E le spiaggie? E i terreni? Le ex-caserme?
Perché non iniziate a far sparire un po' di enti inutili che assorbono risorse senza dare nulla in cambio? Sapete che stiamo ancora pagando alcuni enti risalenti alla monarchia?
Perché non fate un conto di quanti soldi date alle aziende che "vivono di perdite" e non glieli presentate quando guadagnano?
Ecco... Un po' di idee ci sono...
Che c'entra con la vendita?
C'entra, c'entra...
Al momento, non potendo discriminare nella giungla di minchiate che questi signori tirano in piedi ogni giorno, ho deciso di non andare a votare. Voterò solo e soltanto se uno di questi candidati si presenterà e mi dirà una roba tipo: "Non intendo regalare soldi a nessuno, voglio far produrre questa azienda, ti abbasserò le tasse di 1 punto percentuale".
Ecco... vendo il mio voto per ALMENO 1 punto percentuale.

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