domenica 23 novembre 2008

Exchange ed ExMerge...

Devo segnarmi che l'esportazione in PST e cancellazione di un Db da circa 20 Gb richiede 6 ore su sistemi HP vecchiotti.
(Mapporc!!!)

mercoledì 19 novembre 2008

AHAHAHAH!

Assisto a questo scambio di "battute" via mail:

- "Abbiamo appena acquistato un Tom Tom Go 930 Traffic. Occorre effettuare l’installazione con il CD presente nella confezione."

Tutto semplice, no?
No.
Risponde il GENIO:

-"Scusi , il Tom Tom in oggetto e' gia' funzionante, la funzione traffic e' un extra, per cosa serve l'installazione? Devono fare mapsharing?"

Ma che caxxo vuol dire??? Lo vorranno installare per scaricare gli aggiornamenti, no? Oppure non sanno che funziona già... Chi parla di mapsharing? Questi sono normali utenti che, visto il modello scelto, presumibilmente vorranno attivare quel caxxo di abbonamento al servizio traffic. Che funziona a partire da una data precisa... Mica è sempre in funzione.

Infatti, l'utente (che è un utente ragionevole e raramente si dimostra utonto) risponde:

- "Guardi non so neppure cosa sia il mapsharing. Preferiremmo che ci sia qualcuno di voi per verificare che sia tutto ok."

Io VOGLIO tutti i miei utenti così!!!!

Come si nascondono i dati

Facendo una battuta con i miei ex colleghi, lasciando il vecchio posto di lavoro, ho detto che avrei aperto una società specializzata nel nascondere i dati aziendali.
Dopotutto, lo spionaggio industriale è sempre in agguato.
Sarebbe un bel business e lo voglio iniziare scrivendo un piccolo vademecum.

- Usa dischi vergini, appena usciti dalla fabbrica
- Fai sempre un backup disgiunto della posta di Exchange dal Dominio
- Usa dischi virtuali crittografati
- Usa il bitlocker ogni volta che puoi
- Usa e fai usare messaggi di posta crittografati a doppia chiave
- Non limitarti a eliminare i file ma usa un programma di wiping multipasso
- Fai CD e DVD con sopra immagini di dischi crittografate, mai con i dati "nudi"
- Se puoi, invalida CD e DVD chiudendo le sessioni con indici di dati casuali.
- Non usare mai nomi descrittivi.
- Non creare mai cartelle descrittive nei dischi o sul desktop.
- Non fidarti mai di nessun sistema di password standard inserito in programmi, nel sistema operativo, nel BIOS.
- Usa password casuali, di lunghezza superiore ai 15 caratteri e che includano numeri e segni di interpunzione. Se serve, usa un gestore di password protetto da una password.
- Affidati a sistemi di protezione fuori standard.
- Applica policy che impediscano l'uso di chiavi e dischi USB sulle postazioni.
- Usa dischi RAID con striping (RAID 0, 0+1, 1+0)
- Tieni le tue chiavi private su un supporto fuori standard, in un luogo insospettabile.

Direi che come appunti bastano per far divertire un bel po' di persone... Magari aggiungo qualcosa nei prossimi giorni.
Se qualcuno volesse una consulenza... Io applico tariffe modiche.

martedì 18 novembre 2008

Vorreste conoscere la verità?

Ho trovato nella cassetta delle lettere un interessante foglietto con questo titolo che riporta in prima pagina un ovvio tramonto e alcune domande:
- Dio si interessa davvero di noi?
- Guerre e sofferenze finiranno mai?
- Cosa ci accade alla morte?
- C'è qualche speranza per i morti?
- Come si deve pregare per essere ascoltati da Dio?
- Come trovare la felicità?

E' un foglietto fantastico!
Per prima cosa perché dà per scontato che chi lo legge creda in un dio... Cosa un po' azzardata di questi tempi. Per seconda cosa perché, proprio alla luce di questa considerazione, contiene una tale quantità di idiozie da renderlo un libretto umoristico. Per terza cosa perché dà per scontato un "si" alla domanda che titola il foglio: Vorreste conoscere la verità? Si...

Palle!
La verità fa MALISSIMO e quasi nessuno vuole saperla o rendersene conto.
Per l'animo umano è molto meglio una bella balla credibile della nuda verità.
Poi presenta delle vere e proprie perle nelle "risposte" alle domande successive...

La prima perla è insita nella stessa domanda: "Dio si interessa davvero di noi?"
Semmai c'è da chiedersi SE esiste un dio... Poi c'è da chiedersi se il nostro (qualunque cosa definiamo come "noi") è quello "vero", visto che tutte le religioni si fanno cura di negare le altre...
Dopo, semmai, c'è da chiedersi se gli frega qualcosa.
Diamo tutto per buono e arriviamo a leggere che "Dio si interessa così tanto di noi che ha fatto grandi sacrifici..."
Ma come? E' Dio oppure lo zio Pino? Può dividere la terra dal cielo, creare la luce e fa grandi sacrifici?
Sai quanti sacrifici fa un operaio a paga base con moglie e figli a carico? E questo non può mica creare la manna! L'unica cosa che divide è un piatto di fagioli. Con tutta la famiglia...

Proseguiamo l'interessante lettura con un bel "Guerre e sofferenze finiranno mai?", brano in cui il prezioso foglio prosegue affermando che Dio porterà la pace, porrà fine alle ingiustizie... Pare il programma elettorale di Berlusconi.
La realtà è che presi due bambini affettuosi e messi nella stessa stanza con un giocattolo, entro mezz'ora se le daranno di santa ragione per il possesso del gioco. La lotta è insita in qualsiasi essere vivente ed è quella che ci ha fatto evolvere ed affermare sul pianeta. Io conosco un solo modo per evitare la guerra tra gli uomini ed è lo stesso usato dai genitori dei bambini come dai romani: la "pax romana". Fai casino? Ti distruggo.
Il che NON è propriamente il "regno di Dio"... Oppure, forse, lom è, viste alcune affermazioni seguenti...

Il foglio ormai mitico prosegue con un prezioso "Cosa ci accade alla morte?".
Dalla mia posizione risponderei "Nulla. Si cessa di vivere. Quando creperò resterà di me un cadavere (forse) e qualche ricordo nelle persone che mi hanno conosciuto."
Il foglietto, invece, mette l'accento sul fatto che i morti non possono fare del bene ne del male ai vivi... Ma và? E io che pensavo di castare un resurrect su qualche parente... Direi che questo accento sul fatto che i morti son morti meriterebbe una visita da un medico. Ma da uno bravo.

Dopo si raggiunge l'apoteosi... "C'è qualche speranza per i morti"?
Eccheccazzo! Hai appena detto che non possono fare nulla, che si cessa di esistere... Che speranza vuoi avere? Al massimo, che qualcuno se li ricordi.
Invece, il foglietto dice che i morti verranno resuscitati... Esattamente il contrario di quello che ha detto nel paragrafo prima.
Di più "Agli esseri umani ubbidienti, inoltre, Dio promette salute perfetta e vita eterna". Ma che bravo ragazzo che è 'sto Dio: se ubbidisci, ti curo. Se fai i capricci, ti infilo un ombrello nel culo e lo apro. E' proprio un tipo ammodo...
Ecco perché riuscirà a pacificare il mondo: chi, secondo lui, fa il bravo lo salva. Gli altri li stermina. Direi che le purghe di Stalin erano fregnacce a confronto.
Adesso so perché Hitler si credeva Dio (anche se dubbi sono stati avanzati su questo tema: in effetti, Hitler ha sopportato anche qualche corrente di dissenso durante il suo regime).

Siamo al penultimo scoglio: "Come si deve pregare per essere ascoltati da Dio?"
Aspetta... Vuol dire che dai per scontato che la tua risposta alla domanda numero 1 sia "Si". Quindi ha poco senso fare questa domanda ora, no? Non sono ancora sicuro che sia "si"...
Comunque, al di là di questo aspetto, c'è un'affermazione FA-VO-LO-SA: "qualunque cosa chiediamo secondo la sua volontà, [Dio] ci ascolta".
In pratica funziona così... Se sono le 7 e mezza di sera, sto preparando la pappa per Anahì e sto per dargliela quando Anahì viene a chiedermi di darle la pappa...
Lei è contenta perché io esaudisco i suoi desideri.
A me sembra una stronzata... Se mi chiede le patatine, io sono cattivo perché non la esaudisco?
Al punto precedente mi hai fatto intendere che se chiedo qualcosa di sbagliato, Dio mi sega... Quindi è una specie di quiz. Se chiedo quello che lui vuole che chieda, sono contento e lui mi dà la vita eterna (due marroni...). Se chiedo qualcosa di sbagliato, non lo otterrò e, in più, non mi darà la vita eterna.
Uno che ti mette davanti a un gioco così, come minimo, è uno psicopatico criminale... preferivo la ruota della fortuna o il pranzo è servito di Corrado...

Alla fine, il magico foglio chiede: "Come trovare la felicità?"
A parte che il concetto di felicità è qualcosa di estremamente astratto e variabile da persona a persona e da situazione a situazione...
E non puoi dirmi che è la felicità assoluta perché uno sempre felice è solo un imbecille cretinetti oppure un mentecatto o un lobotomizzato...
Tralasciando questo discorso, il brano contiene una vera perla: "... il più grande bisogno umano: il bisogno di sapere la verità su Dio e sul suo proposito per noi."
Una perla di quelle proprio preziose perché afferma intrinsecamente che IO, L'AUTORE DI QUESTO BLOG, NON SONO UMANO.
Io non riesco nemmeno a comprendere una frase come "la verità su Dio" e non mi frega NULLA del suo proposito per noi. Se quello è il più grande bisogno umano, direi che io non posso essere umano perché non lo sento.

Cari amici che avete stampato il foglietto in questione, ho da dirvi alcune cose...
1) Vi ringrazio MOLTISSIMO di non aver suonato il campanello alle 7 del mattino per raccontarmi 'sta roba perché è divertente ma ci pensa già quel prete maledetto e le sue campane a rompere i coglioni.
2) Evitate di dare per scontata l'esistenza di Dio quando parlate con qualcuno perché potete trovare gente "passata oltre" che non crede che esista un Dio, non prega alcun Dio e affida il suo comportamento alla propria morale civile.
3) Fossi in voi eviterei il tema della morte perché la maggior parte delle persone ha paura di morire e può iniziare a farsi troppe domande fino a concludere che, senza paura della morte, sparisce la religione.
4) Attenti ai brani della Bibbia che prendete perché è complicato terrorizzare le persone. Sarebbe molto più efficace, nel mio caso, un'affermazione tipo "Se non preghi, Dio farà girare le balle a tua moglie e litigherete per 2 settimane...". Oppure cose tipo "Se non ubbidisci a Dio, lui sveglierà la nanerottola tutte le notti alle 2 e farà in modo che abbia voglia di giocare fino alle 6".
Così come le immagini di punizioni varie... Voi non avete idea di come diventano i negozi il primo giorno di saldi? Sarebbe un'immagine più efficace.
5) Idem per le promesse di cose buone (la carota...). Se pensate che la promessa di una terra paradisiaca possa servire a qualcosa, non avete mai visto l'Auchan sotto Natale. Quella, diciamo, è più a portata di mano e dà anche molti meno sbattimenti.

Insomma, ragazzoni miei: risparmiate la carta.

venerdì 14 novembre 2008

le chiavi dell'armadio delle chiavi...

Sto ancora ridendo...
Siccome mi è già capitato più di una volta, credo che sia opportuno segnare una piccola spiegazione. Si sa mai che il passaparola riesca a diffonderla.
Dunque... Prendiamo un'azienda e chiamiamola Canistracci Oil.
Naturalmente, questa azienda ha dei server che vengono usati per servizi vari, uno o più addetti alla IT e un'amministrazione.
Il padrone della Canistracci, siccome non si fida di nessuno, ha preso un server dedicato totalmente all'amministrazione e lo ha messo chiuso a chiave in un ufficio dell'amministrazione, togliendo i diritti di accesso a chiunque non sia addetto all'amministrazione stessa. Così è sicuro che nessuno possa dargli un'occhiata.
Però... In azienda si usa un dominio, gli addetti all'amministrazione sono utenti di dominio...
Quindi abbiamo questa situazione:

- Il server NON è accessibile direttamente dagli amministratori IT.
* Di conseguenza NON ne viene fatta alcuna manutenzione e non ne viene garantito il funzionamento o il backup

- Non è fisicamente in sala server
* Di conseguenza è in un luogo inadatto alla sua corretta conservazione

- Gli utenti dell'amministrazione sono in dominio
* di conseguenza, qualsiasi amministratore di dominio può prendersi le loro credenziali e sfruculliare nel server senza che manco se ne accorgano

Insomma... Se lo metti lì per tenerlo al sicuro stai facendo una scemenza (e te lo meriti).

mercoledì 12 novembre 2008

Giovani, belli... Abbronzati...

No, non sono gli yuppies... Non sono tornati gli anni '80.
Siamo in pieno XXI secolo e questi giovani, belli e abbronzati sono i politici stranieri.
Anzi: IL politico straniero. Lui: Barack Obama, futuro 44esimo Presidente degli Stati Uniti D'America, l'uomo più potente del mondo.
E chi l'ha definito così?
LUI... Il Silvio mio concittadino, che abita di fronte alla piscina. Che non è un povero cristo pensionato ma è Presidente del Consiglio dei Ministri.
Onestamente... Al momento ho pensato di aver fatto una vera e grandissima figura di merda.
Non tanto per Obama che essendo figlio di un nero del Kenya e di una bianca del Kansas si sarà sempre trovato nella vita in piena merda: considerato un mezzo bianco dai neri e un mezzo nero dai bianchi. ha lottato, ha fatto strada come solo un americano stile vecchio West può fare ed è arrivato sul podio... Quindi: chissà quante se ne è sentite dire nella vita.
Figura di merda, dicevo per alcuni motivi ben precisi...

In primis per il fatto che il Silvio nazionale è oggettivamente abbronzato. Tra trucco e viaggi della Speranza alle Lampados, direi che non è definibile in altri modi. E lui va a dire a Obama che è abbronzato? Almeno, quello è originale!

Poi per l'età... Il Silvio Nazionale è nato il 29 settembre 1936 (seduto in quel caffèeeee Io non pensavo a teeeee). Obama è nato il 4 agosto 1961.
Una differenza di 25 anni... Cazzo, Berlusconi potrebbe essere suo padre!
Tra me e Obama, di anni di differenza, ce ne sono 13. Vinco io!
Qui c'è una diatriba tra Matusalemme e il Bambin Gesù!

Per finire... Bello. Come per l'età, su questo non posso che concordare. Da una parte c'è uno che ritocca là e ritocca quà, cambia aspetto in continuazione, in una progressiva e continua metamorfosi. Dall'altra parte c'è un uomo che dimostra i suoi anni e, diciamolo, ne va pure orgoglioso.

Insomma: dicendo 2 cose vere e una falsa, facendo passare tutto in burletta e ostinandosi a dire che "gli altri" non lo comprendono... Bella figura di merda.
Come se non bastassero quelle che già facciamo a livello mondiale per ragioni più serie.

L'estinzione dei blog italiani

Bella news...
A quanto pare c'è depositato in parlamento, in Commissione Cultura, il progetto di un DDL (DDL C. 1269) che equipara i blog che mostrano pubblicità a un prodotto editoriale vero e proprio, facendoli oggetto di registrazione presso i tribunali. Esattamente come avviene per i giornali.
Questa roba era nell'aria da un pezzo: già prima del tentativo del 2007 (Decreto Levi-prodi) c'era qualcosa di strano in questa politica di vetusti cervelli che non comprende il mezzo (Internet) e cerca di arginarne gli effetti sulla società. Una classe politica che, tranne rari casi, cavalca come Don Chisciotte contro i mulini a vento del progresso.
Ora esce di nuovo questa roba... Così come verrà tirata fuori ancora e ancora fino a quando non verrà approvata questa legge liberticida.
Si, perché obbligare alla registrazione corrisponde a impedire alla stragrande maggioranza delle persone di tenere un blog. Dove lo trovi un direttore responsabile per tutti?
E dire che, proprio Internet, ci fornisce gli strumenti di protezione necessari.
Quello che state leggendo, infatti, è FISICAMENTE ospitato da un server negli USA. Un paese che avrà pure grandi pecche (e cerco di stare tranquillo perché io sono sempre stato anti-USA) ma che ha anche una serie di tutele che noi Italioti non abbiamo. Tra cui la possibilità di esprimersi nella massima libertà.
Alla fine, i blog e le piattaforme di blog italiane spariranno, così come le società che se ne occupano.
E noi?
Beh, noi andremo a scrivere all'estero.
tanto, quei vecchi babbioni non l'hanno mica capito che Internet è una entità sovranazionale che non può essere controllata e governata dalle leggi di un paesucolo come l'Italia. Paesucolo bellissimo ma con queste pecche degradanti e penose.

Memento

Lascia la mano e va dritta come un missile, non si vede nemmeno.
L'erba tagliata corta corta, il rosso della terra dei corridoi, le divise dei giocatori e una certa aria di festa.
Cromatismi perfetti che si fondono tra loro.
"Te l'ho detto che era una cosa divertente".
Lo guardo con un sorriso ebete perché io, 'sto gioco, un po' lo conosco. Non sono ancora cosciente del fatto che mi avrebbe impegnato parecchio tempo nei mesi successivi.
Sono solo sicuro che sto passando un brutto momento e che questo qui, vecchissimo amico mio, mi ha portato qui per svagarmi.
Un colpo secco e la palla viaggia a terra verso la seconda base. Viene raccolta e lanciata in prima.
"OUT!"
Il pubblico si lamenta ma una voce sovrasta le altre: forte e tonante, di qualcuno abituato a farsi sentire.
"Era salvooo... Forza ragazzi! Muovetevi!"
Guardo con aria interrogativa questo mio vecchio amico e lui, con aria sorniona, "Quella... Beh, quella lì è mia nonna."

Alla fine, la nonna appare. Si muove appoggiandosi e fa fatica. Ma si guarda attorno con l'aria di chi, lì, ci ha vissuto una vita.
E poi si scopre che è vero: suo figlio giocava e ora allena. Entrambi i suoi nipoti (maschio e femmina) giocano. E lei è sempre stata lì, come scoprirò poi, a fare la nonna del baseball a generazioni di tecnici, allenatori, giocatori. Di ogni età.

"Buongiorno signora"
"Signora a chi? Io sono Lina, ciao! Piacere!"

Forte e affettuosa, con due occhi che ti indagano, con idee che sorgono da esperta conoscitrice del gioco e dell'ambiente, della vita, con i piedi ben piantati per terra ma la capacità di immaginarsi il meglio.
Una mente splendente in un corpo spesso traditore.

E, dopo, le riunioni... Riunioni fatte per le mille necessità di uno sport bistrattato e lei, forte di questa conoscenza, che propone e prende appunti.
Fa da pacere, da avversario tenace, da alleato.
Senza scendere a compromessi perché affronta le cose come se stesse combattendo una lunghissima partita in cui gli inning non finiscono mai. Dopo ogni sfida, vinta o persa, c'è sempre una sfida nuova in cui gettarsi.

Eppure... Si può chiamare sconfitta quando un inning viene perso combattendo fino all'ultimo in una gara epica, di quelle che entrano nella storia? Si, è una sconfitta ma ad averne di sconfitte così!

E lei ha avuto vittorie e sconfitte ma le sue sconfitte sono state epiche perché combattute fino all'ultimo.

Ieri ho saputo che l'ultimo inning della sua vita è arrivato alla fine.
Ma io, in cuor mio, sono sicuro che si è solo assentata perché, da qualche parte, c'era bisogno di qualcuno che tenesse un po' le redini di qualche squadra di scavezzacollo mentre noi, ormai, sappiamo cavarcela perché siamo cresciuti.

Addio Lina.

giovedì 23 ottobre 2008

Ok, OK, Occhei. Va bene... Scrivo qualcosa...

Ma come riassumere in breve tutto il tempo trascorso dall'ultimo post?
Dunque... per prima cosa ho cambiato lavoro.
Di nuovo.
Si spera in via definitiva.

seconda cosa... C'è grossa crisi. E su questo ne avrei di roba da scrivere.
Per chi fosse vissuto fuori dal mondo fino ad oggi ricordo che sono attese precipitazioni di titoli a carattere sparso su tutte le borse mondiali, innalzamenti della pressione dei tassi di interesse, perdite di valore della moneta, rialzi consistenti dei prezzi e dell'indice di disoccupazione.

Insomma: se fosse un problema di clima sarei a casa a fissare porte e finestre, preparando provviste nello scantinato.

Invece è un problema di economia di cui stiamo vedendo solo l'inizio.

Per il resto... Spero che ai miei 2 lettori faccia piacere che sono tornato perché sono influenzato e comunque mi sto sforzando. Di non farmi prendere la mano dallo scrivere e, contemporaneamente, di scrivere.

martedì 8 luglio 2008

No, non sono morto

Lo so che pensate che mi sia successo qualcosa.
Non e' cosi'.
Ho solo troppo da fare per riuscire a scrivere qualcosa di decente... Meglio cosi',no?

mercoledì 28 maggio 2008

Ma non c'è nessuno che cerca lavoro?

Sto in un'azienda sotto organico.
Ha clienti molto grossi ed esigenti, che pagano anche bene, che vogliono certi standard...
Ma l'azienda è sotto organico e ho una pila piuttosto consistente di cose da fare che tengo lì perché mancano persone.
Per esempio, ultimamente, stiamo cercando qualcuno che possa fare assistenza presso un grande ufficio legale in centro a Milano. Circa 70 utenti capricciosi ed esigentissimi, con una decina di loro che sa cos'è un computer, una quarantina che si arrangia e una decina che, regolarmente, sminchia tutto ogni giorno perché son sa "dove fare clic".
Stiamo cercando uno che non abbia una grandissima esperienza di reti e server ma che sappia usare bene il suo computer e sappia spiegarlo agli altri. Doti richieste: pazienza, educazione, una giacca e una camicia.
Bene... Lo stiamo cercando da 1 mese e 1/2.
TUTTI quelli che ho sentito e si trovano senza lavoro mi hanno risposto che è un lavoro da poco, che non prenderebbero abbastanza (stiamo parlando di una cifra di 1200/1300 euro, da assunti, con 14 mensilità).
Così, dopo aver sentito anche gli amici che non sentivo da anni, ho inziiato il giro degli amici degli amici. E degli amici, degli amici degli amici.
Se è vero che viviamo in un mondo interconnesso, dove tutti siamo0 legati in catene da 6 persone... Sono già al terzo livello. Tra un po' arrivo a proporre il lavoro a Gates in persona. Si sa mai che, da pensionato, voglia arrotondare un po'.
Dopo... Dopo la gente è disperata perché non c'è lavoro... Fossimo solo noi in questa situazione, capisco. Ma non è possibile che tutte le aziende dell'IT che conosco siano più o meno nella stessa situazione!
Dove sono finiti i ragazzini smanettoni? Che fine fanno quando escono da scuola? Cosa se ne fanno dell'informatica che hanno studiato?
Lì in alto a destra c'è un link per mandarmi una mail. Se qualcuno volesse farsi avanti per questo o altri lavori "nel campo"... Di spazio, qui, ce n'è.

giovedì 22 maggio 2008

Lassù qualcuno ci... prende per il culo!

Dò un'occhiata distratta alla HP di Google personalizzata e vedo una notizia dell'ANSA: "Scajola: nuove centrali nucleari costruite entro 5 anni".
Era ora!
Siamo circondati da paesi che costruiscono centrali nucleari e gli unici coglioni che non usano questa forma di energia sostanzialmente pulita (più del petrolio e del carbone che usiamo). Pagando moltissimo l'energia e comprandola proprio dai paesi che usano il nucleare.
Poi... Dopo 5 minuti (cinque! Non 10... Cinque!) compare una nuova notizia, stavolta del Il Sole 24 ore: "Nucleare, la fusione fredda funziona".
In pratica, un giapponese e il suo team hanno prodotto energia con tecnologie attuali e partendo (e arrivando) a sostanze innocue... A temperature non ambientali ma non impossibili.
Insomma... Ho letto l'articolo... Mi son documentato velocemente...
Ed ho concluso che, adesso che ci siamo svegliati... saremo ancora indietro. Tra 5 anni avremo le centrali nucleari tradizionali... E scommetto che tra 5 anni, altri paesi (tipo il giappone ma anche gli USA e la Germania) staranno già passando al nucleare freddo.
Mah...

lunedì 19 maggio 2008

Si, sono malati.

In questi giorni sto riflettendo, anche dopo una chiacchierata avuta con Bondo, su un lavoro che sto facendo.
Se la mia prima reazione davanti a questo lavoro è stata quella di prendere il tipo in questione e torturarlo a morte, le parole di Bondo "sono malati, andrebbero curati" hanno certamente cambiato il mio atteggiamento e il mio pensiero.
Certo, la pila di qualche migliaio di DVD appoggiati sul tavolo alle mie spalle e gli oltre 3 Tb di dischi con materiale vario che il tipo aveva in casa stanno ancora trasudando sofferenza, tristezza e abusi. Urlano le loro richieste per una pena adeguata al reato.
Però...
Si, uno che ha in casa questa roba e in questa quantità può solo essere malato.
Una malattia mentale decisamente seria che porta ad arrecare danno alla comunità. Un danno notevole immediato che si ripercuoterà negli anni a venire, su adulti violati.
Si, il mio atteggiamento è cambiato.
Sono d'accordo con lui che questo è un malato. Malato mentale che va curato.
Peccatoche, purtroppo, la cura non esista e la sua pericolosità sia elevata.
In questi casi, togliendoci da un finto e inutile buonismo, l'unica soluzione che mi viene in mente in attesa di una cura è, banalmente, l'isolamento del soggetto.
Una cosa tipo "comunità protetta", più che altro "comunità di protezione". Con un bel muro che la circonda da 15 metri, filo spinato e cani affamati che la circondano.
Un posto dove mettere lui e quelli come lui per dimenticarceli, isolati dal mondo reale che di loro avrà come unico promemoria una nota tipo "Se si trova la cura per questo, applicarla a quei soggetti là".
Purtroppo, la legge punisce più duramente un ladro di oggetti rispetto a un assassino di innocenza.
Così, il tipo in questione non verrà isolato. Anzi... è a piede libero, ha fatto solo 1 notte di carcere e, molto probabilmente (tra indulti e attenuanti generiche) non vedrà più il carcere, anche se condannato. Lo stesso PM "punta" a riuscire a scrivere nella sua fedina penale che è stato condannato e nulla più.
Poi... E' stato ammesso al pubblico patrocinio perché "indigente".
Si, ha 2 computer fissi e 2 portatili, schede di acquisizione video, HDD esterni, un sacco di roba...
Però risulta "indigente".
Così, oltre ad aver compiuto un reato infame e a non scontare alcuna pena... Non si paga nemmeno l'avvocato. E nemmeno le spese processuali e di perizia (ne del PM ne di parte).
Giustizia... Mah...

mercoledì 14 maggio 2008

... Ma dove sei finito?

Se avessi 1 euro per ogni mail, messaggio, telefonata su questo tema... Beh, una pizza me la pago certamente.
Lo so che avete pensato per un attimo "...sarei ricco". Ma, per come la vedo io, sono già ricco sfondato.

Purtroppo, lòa vita è questione di priorità e, fatta salva la mia famiglia, che viene sempre prima di tutto, ho un po' di cosine da fare e sono impegnato in "qualche" progetto... Quindi aggiorno il blog quando posso (quasi mai) e solo se sono "ispirato".
Mi sembra già di scrivere cose noiose così... Senza mettermici di impegno. ;)

Idiozie. Solo idiozie...

Un lavoro nuovo è sempre qualcosa di molto particolare: si cambia ambiente, si cambiano i colleghi, si cambiano i metodi e le abitudini.
Neòl mio caso si "recupera" anche qualche vecchio collega e si entra in contatto con cose nuove e vecchie allo stesso tempo.
Ieri sera stavo spiegando a mia moglie che ho un problema di installazione di un server IBM. Gliel'ho spiegato in "tecnichese" perché è la lingua che parlo al lavoro: "Non riesco a configurare la storage di una enclosure Blade serie S che ha già 3 lame perfettamente funzionanti e un po' di altra roba..."
Lei mi ha fermato e mi ha detto, giustamente, di non averci capito nulla.
Allora ho applicato il MIO "michese": un linguaggio informatico semplificato che uso quando spiego le cose a chi non ne sa nulla, derivato dalla mia collaborazione con una ex-nota rivista di informatica.
Bene... La frase sopra suonava, tradotta, così:"Non riesco a far funzionare correttamente un cassone in cui sono inseriti 3 computer e un ammasso di dischi, collegati tra loro."
Ecco... So che gli informatici da 4 soldi come me, quando si esprimono così, fanno rabbrividire gli informatici veri. Però... Beh, non so se ha capito ma, almeno, ho usato la lingua italiana e non ho complicato inutilmente le cose.

Come gli zingari...

Prendi una macchina fotografica, un computer, un ricevitore GPS e un cellulare dotato di trasporto dati, magari ad alta velocità.
Mescolali insieme e puoi tirarci fuori una cosa tipo il Tytn II della HTC di cui l'azienda mi ha gentilmente dotato (con abbonamento a carico loro all'operatore 3).
Perfetto...
Installaci sopra un programma capace di farti scattare una foto, aggiungere commenti tuoi, le coordinate GPS e mandare il pacchetto su un sito che combina tutto creando delle specie di fotoblog, di viaggi... Crendo "un qualcosa" visibile al mondo.
Bene... Questo è Gypsii e sembra proprio un "coso" fantastico.
Se avete un Windows Mobile dell'ultima generazione o quaclcosa di simile, vi consiglio una visita su www.gypsii.com.

Palmare a chi?

Ne ho avuti tanti di palmari... Ho ancora, da qualche parte, un glorioso HP Jornada con Pocket PC di qualche anno fa... E prima ne ho avuti altri, semi dimenticati o, addirittura, gettati via dopo essere stati distrutti.
Sembrava un miracolo riuscire a collegarli al computer normale per farci 4 cose.
Poi ho deciso che erano troppo poco per quello che mi serviva e ci ho messo una croce sopra. Costi di connessione troppo alti, funzioni troppo limitate, dubbia connettività...
E ora, l'azienda per cui lavoro mi ha dato il cellulare aziendale.
Solo che... beh, ho aperto la confezione... Sai, ogni volta che apro una scatola di questi aggeggi mi sembra Natale...
Insomma: apro la scatola e trovo un "coso" che si chiama "HTC Tytn II".
Il manuale di istruzioni è una roba indigeribile. C'è il caricabatterie, c'è un cavetto per collegarlo al computer... E c'è "il coso".
Una volta acceso dimostra di essere un telefono con palmare integrato, basato su Windows Mobile... Con 3 come operatore.
Lo sto usando da 1 settimana.
E' andato in crash 1 volta (e questo mi fa incazzare: da quando in qua i telefoni devono crashare per forza? Invece di migliorare l'affidabilità, si peggiora).
Però...
Però si collega alla rete di 3 per navigare, per messenger, per skype (!!!), per un sacco di cose. E si collega anche alla rete del normale computer, quando è collegato al PC. E si collega anche alle reti Wi-Fi... E mi fa funzionare un sacco di roba, tra cui un navigatore (ancora il famigerato TomTom, purtroppo) che sfrutta il ricevitore GPS integrato. E, dove manca la rete per il portatile, gliela può fornire lui, grazie alla funzione di condivisione di collegamento a Internet di cui dispone (senza bisogno di fare cose particolari sul PC).
Ma è con un software particolare che fa la magia... Il software si chiama Gypsii (wwwgypsii.com) e permette di scattare fotografie con la macchinetta integrata e di inviarle su un sito, unendoci le coordinate GPS, eventuali nostri commenti... Tutto in automatico e con la rete disponibile in quel momento.
Siamo ancora lontani dalle cose fantascientifiche da film (visto che alcuni problemi ci sono certamente) ma... Beh, fino a qualche tempo fa era QUESTA la fantascienza.

martedì 22 aprile 2008

Occhio! Phishing non segnalato!

Mi è arrivato un messaggio che sembra provenire dal credito Valtellinese:

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Ovviamente, cliccando sul link si viene rediretti a una pagina IDENTICA a quella di login dell'home banking del Credito Valtellinese.
Nella realtà, basta dare un'occhiata alla barra dei link del browser per vedere che il collegamento (in chiaro) è: http://65-97-153-18.ftl.fdn.com/www.crevali.it/index.htm

Un primo esame porta direttamente a Boca Raton, città della Florida nei pressi di Miami, sulla rete di un provider chiamato NuVox (www.fdn.com).
Il tracert si ferma all'IP 65.97.153.17... Un address precedente a quello di destinazione. Suppongo che la destinazione sia dietro un firewall.
Vabbè... Instanto io segnalo.
Se vi compare questa pagina e siete disattenti... Beh, lasciate stare l'Home Banking. Fa tanto figo ma può farvi anche tanto poveri.

mercoledì 16 aprile 2008

Adesso vengo lì e ti faccio un culo così...

Ritengo che i malviventi non siano privi di etica, contrariamente a qualche benpensante o a qualche dirigente di azienda che conosco.
Un'etica ce l'hanno.
In particolare hanno un'etica verso due categorie di persone: le donne incinte e i bambini.
Così, dall'altra parte della barricata, sono pienamente convinto che qualcuno di questi signori potrà fare quello che non posso fare io.
Fortunatamente per te, il mio attuale compito non è torturarti a morte... Perché io, da bravo appassionato di storia, di torture ne conosco qualcuna. Purtroppo non posso che contenermi e posso solo fare il tecnico.
Così, da tecnico, il mio compenso è quello di analizzare il tuo PC e la tua storage, identificare i flussi di dati, consultare i log dei provider, decifrare tutto quello che riesco... E inchiodarti.
Faccio un lavoro che dà soddisfazioni... Questa me la tolgo lavorando gratis.
Gran pezzo di merda, l'intera tua vita digitale verrà a galla.
Sei fottuto.

lunedì 7 aprile 2008

Il mio voto è in vendita

Immaginiamoci un'assemblea di azionisti di una società (chiamiamola "Canistracci Oil") che versa in condizioni terrificanti: un debito mostruoso, una produttività decisamente più bassa di quella dei concorrenti, una forza lavoro scontenta che minaccia continuamente ritorsioni, attrezzature vetuste...
Ecco: quale sarebbe il primo punto all'ordine del giorno?
Naturalmente il rinnovo totale dei dirigenti e la loro sostituzione con altri, più capaci.
E come si potrebbero definire questi "capaci"?
Un dirigente capace sarebbe uno che si mette lì e propone di rinnovare le attrezzature, migliorare le condizioni di lavoro, aumentare gli investimenti ed erodere il debito.
Invece no... Perché tra i candidati non ce n'è UNO che proponga cose simili.
Le proposte dei candidati disponibili riguardano roba collaterale ai problemi seri: migliorare le condizioni di riposo in sala caffè, eliminare le gettoniere delle macchine distributrici e offrire tutto gratis, cambiare le scrivanie e il tappetino di ingresso e così via.
Chi dovrebbe scegliere il consiglio di amministrazione?
Magari potrebbe scomporsi per qualche istante e mandarli tutti affanculo. O no?

Ecco... Se sostituiamo la Canistracci Oil con l'Italia e pensiamo agli amministratori come i nostri candidati premier... Otteniamo la stessa situazione.
Signori: siamo in un momento grave che in futuro verrà paragonato alla crisi del '29, non si intravedono vie d'uscita per paesi dall'economia più solida del nostro. E voi proponete cure omeopatiche contro il cancro?
Volete rilanciare i consumi? Bene... Dare 10 euro di ritenute in meno a tutti i lavoratori non vi servirà. Vi sarebbe bastato 5 anni fa... Ma ora è tardi. Diminuite la pressione fiscale di un 20% e vedrete l'economia volare, i posti di lavoro aumentare ed entrerete in una spirale crescente di benessere.
Il debito è troppo alto? Pensate che aumentare le pensioni minime lo farà diminuire?
E le tasse? Pensate di ridurre un debito accumulato in 50 anni di sperperi spremendo i lavoratori attuali come limoni?
Perché non vendete un po' di roba demaniale? Sapete quanto potreste guadagnare vendendo le migliaia e migliaia di palazzi di proprietà del demanio? E le spiaggie? E i terreni? Le ex-caserme?
Perché non iniziate a far sparire un po' di enti inutili che assorbono risorse senza dare nulla in cambio? Sapete che stiamo ancora pagando alcuni enti risalenti alla monarchia?
Perché non fate un conto di quanti soldi date alle aziende che "vivono di perdite" e non glieli presentate quando guadagnano?
Ecco... Un po' di idee ci sono...
Che c'entra con la vendita?
C'entra, c'entra...
Al momento, non potendo discriminare nella giungla di minchiate che questi signori tirano in piedi ogni giorno, ho deciso di non andare a votare. Voterò solo e soltanto se uno di questi candidati si presenterà e mi dirà una roba tipo: "Non intendo regalare soldi a nessuno, voglio far produrre questa azienda, ti abbasserò le tasse di 1 punto percentuale".
Ecco... vendo il mio voto per ALMENO 1 punto percentuale.

venerdì 4 aprile 2008

La pagina voltata...

Ho finalmente trovato un attimo di tempo per tornare qui, nella mia valvola di sfogo.
Beh... Che dire? E' stato un periodo un po' intenso e, finalmente, ho cambiato lavoro.
L'ho cambiato per le conseguenze varie riflessioni tra cui c'è anche quella morale: mi sono stancato di lavorare in una società dove c'è un padrone che sfrutta il lavoro delle persone e si intasca soldi dalla comunità.
Così... Si. Io sono fortunato. Perché so che dovrò sbattermi come un dannato dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina ma, finalmente, sono in una società dove ho un sacco di cose da imparare e dove quello che so viene sfruttato ai massimi livelli.
Non so come andrà ma, di certo, la mia professionalità ne guadagnerà molto. Moltissimo.

martedì 18 marzo 2008

Come ti frego l'inflazione

L'inflazione, in sensop economico, indica l'aumento di valore dei beni ed è legata alla quantità di denaro circolante. maggiore è il denaro in circolazione e maggiore è l'inflazione.
Da questo punto di vista, il denaro viene trattato come un bene qualsiasi: più ce n'è disponibile, meno vale a confronto di altri beni.
Per passare alla pratica... Se l'anno scorso pagavo 1 euro un cappuccio e oggi pago 1 e 10, l'inflazione è stata del 10%. Il mio denaro vale il 10% in meno. Il che si traduce, per esempio, che nel baratto l'inflazione misurata correntemente NON c'entra. C'entra l'inflazione degli oggetti ma non quella del denaro. Se prima pagavo un cappuccio con 1 uovo, adesso (a meno di una svalutazione delle uova, quindi di una diminuzione del loro prezzo) continuerò a pagarlo 1 uovo.
Come è facilmente intuibile, l'inflazione varia moltissimi sia a seconda del bene che a seconda della locazione geografica e la sua percezione varia persino in base al prezzo iniziale.
Per esempio...
Posso avere un bar dove il cappuccio non costava 1 euro ma costava 95 centesimi. Con una inflazione del 10%, adesso costa 1 euro e 4,5 centesimi. Stessa inflazione del bar dove costava 1 euro ma ben 5,5 centesimi in meno. Allora, il proprietario del primo bar decide di aumentare il cappuccio di soli 6 centesimi e succede il patatrack... Il suo prezzo passa da 1 euro a 1,06 e l'inflazione è del solo 6% contro il 10% del proprietario del secondo bar dove il cappuccio costa comunque 0,5 centesimi meno.
Insomma... le cose iniziano a complicarsi.
Se, poi, ci serve calcolare un indice unico di inflazione, è il disastro.
Pensiamo di cambiare macchina ogni anno e di prendere un caffè ogni giorno. la macchina costa 10.000 euro e il caffè 1 euro. Con una inflazione al 10%, la macchina costa 11.000 euro e il caffè 1,1 euro. L'anno scorso avremmo speso 10365 euro. In teoria, quest'anno spenderemmo 11.401,5 euro.
Il problema si ha quando non c'è un valore dell'inflazione ma va calcolato... pensiamo di aver avuto una inflazione del 10% sul caffè e del 3% sulle auto. Avremmo speso 10300 euro di auto e 401,4 euro di caffè. Se dobbiamo avere un indice unico di inflazione, la procedura corretta sarebbe mettere in relazione le spese complessive dell'anno scorso e quella di quest'anno.
Facendo le dovute proporzioni, scopriremmo che l'inflazione vera che ci riguarda è del 3,25% circa (se non ho sbagliato i calcoli... Controlla anche tu!)
Capiamo quindi, subito, che l'indice dell'inflazione dipende dalla vita di ognuno... Perché uno potrebbe comprare l'auto ogni 2 anni e un altro prendere un caffè i giorni pari e un cappuccio i giorni dispari.
Alla fine, però, bisogna ottenere un indice nazionale di inflazione... Operazione molto complessa che viene fatta dall'ISTAT. Questo indice, a livello teorico, dovrebbe considerare le variazioni dei prezzi di tutti i prodotti venduti da chiunque su tutto il territorio nazionale, giorno per giorno (per controllare anche aumenti "spot" che rientrano da un anno all'altro). Un compito abnorme per chiunque.
Nella realtà si semplificano le cose... Il che significa che non si considerano tutti i punti vendita ma solo alcuni. E non si considerano tutti i beni ma solo quelli "generici". Così come non si considerano tutti i giorni ma solo alcuni a "campione".
Il risultato?
Che l'indice di inflazione non può essere manipolato nelle sue operazioni di base ma può esserlo scegliendo i dati più opportuni.
Pensiamo al pane... Che tipo di pane devo considerare per calcolare l'inflazione generica e nazionale sul pane? La michetta lombarda? Oppure i "filoni" diffusi in altre regioni? O il pane lavorato? O i bocconcini francesi?
Questo problema, apparentemente marginale, è definito "problema del paniere" perché i prodotti scelti vanno a formare un "paniere" su cui vengono fatti i calcoli. ogni prodotto, poi, ha un "peso" diverso nel paniere che dovrebbe essere scelto in base al consumo o alla necessità di quel prodotto per la MEDIA delle persone. Tipo: un aumento nei costi delle auto dovrebbe avere una incidenza minore dell'aumento del costo del pane, visto che è più frequente comprare il pane che non un'auto.
Così... Ecco come mai l'inflazione percepita è diversa da quella che l'ISTAT ci dice che c'è ogni anno. Ed è per questo motivo che le percentuali di variazioni dettagliate e ristrette a campi specifici possono risultare sbalorditive. Se il prezzo dei carciofi raddoppia in 1 settimana, con un'inflazione del 100%, una volta collocato questo valore nel contesto generale, non incide più di tanto sull'indice finale.

martedì 4 marzo 2008

L'Esselunga etica? Ipocriti.

Su alcune pagine di quotidiani oggi in edicola campeggia una intera pagina che Esselunga ha acquistato per "difendersi" dalle accuse, che gli sono state mosse dai sindacati, di essere un'azienda senza etica, di sfruttare i lavoratori, di calpestare i diritti delle persone.
Il testo riporta una sintesi di quello che è accaduto con minacce di vario genere di ricorrere a vie legali per tutelare l'immagine aziendale e via di seguito. Una reazione sdegnata da parte di un'azienda che, nel suo sito, parla a lungo di valorizzazione delle risorse umane, di responsabilità sociale, di solidarietà...
Tutto perfetto. Nessuna balla. E' proprio vero: l'Esselunga è così.
C'è, però, un trucchetto che le aziende italiane "etiche" conoscono benissimo. Esselunga ma anche Vodafone (tanto per fare un altro nome) e altre ancora...
Il trucco consiste nel delegare la fornitura di alcuni (se non tutti) i servizi aziendali ad aziende terze: cooperative, altre aziende, consulenti. Si delega tutto a terzi che non hanno molti scrupoli e, soprattutto, che non hanno alcuna visibilità esterna da mantenere.
Così, questi terzi possono sfruttare i loro lavoratori senza che il marchio dell'azienda venga infangato da comportamenti al limite della legalità (per definirli in modo "soft").
Ovviamente, questi terzi lavorano quasi in esclusiva... Il "quasi" è messo lì per scaramanzia perché, in realtà, la stragrande maggioranza di queste aziende "carogne" può essere considerata operativamente una parte dell'azienda "bella ed etica".
Problemi di contratti?
Nessuno... Perché ci sono gli agganci nell'azienda principale. Controlli? Beh, si... Ma gli ispettori del lavoro sono sempre pochi, i dipendenti sono pochi anche quelli...
Insomma: è facile riempirsi la bocca di etica quando si delega a terzi la responsabilità di sfruttare i loro lavoratori.
Poi si rischia di "cadere dal pero" quando ci sono scioperi, manifestazioni... Quando l'opinione pubblica ti punta contro il dito dicendo che non sei etico.
Formalmente lo sei... Perché hai assunto e non pensi minimamente di sfruttare i tuoi 1000 impiegati e commessi. Ma se hai in azienda altri 2000 "consulenti" o "terzi prestatori d'opera" che vengono sfruttati... Formalmente sarai pure "pulito" ma praticamente sei una carogna come chi li sfrutta.
Anzi... Sei peggio. perché oltre che usare il lavoro di persone sfruttate non hai manco le palle di prendertene le responsabilità.
Anzi... Oltre che scaricare queste responsabilità hai pure il coraggio di dire che sei pulito...
Ipocriti, appunto.

lunedì 3 marzo 2008

Microsoft: all'IT non ci crediamo manco noi...

Sono stato alla presentazione di Windows 2008, SQL server 2008 e Viosual Studio 2008.
2 giorni di... beh, un sacco di cose.
Sono stati 2 bei giorni pieni di spunti, se si tralascia il piccolo dettaglio che la presentazione ufficiale è avvenuta quando, ormai, i èprodotti sono già conosciuti da qualsiasi sviluppatore che conti minimamente qualcosa: persino io ho in mano Windows Server 2008 da qualche tempo... E Visual Studio 2008 da un bel po'.
Le vere cose degne di nota, però, non riguardano tanto i contenuti tecnici o le demo ma altri aspetti della manifestazione.
Per prima cosa, il messaggio dato da Microsoft è che nell'informatica non ci credono manco loro. Tant'è che, dopo aver speso un mucchio di soldi per dotare ogni loro sviluppatore / partner / collegato / amico di una fantastica tesserina con chip RFID, la registrazione iniziale all'evento è stata totalmente manuale.
Intendo... propripo manuale: un lunghissimo bancone pieno di hostess con davanti il loro malloppino di fogli e un evidenziatore in mano. Uno faceva la coda, arrivava alla hostess assegnata alla sua lettera, diceva il nome e quella lo evidenziava... Consegnando il kit di documentazione.
Direi che è la miglior presentazione possibile per uno che vuol venderti sistemi di sviluppo rapidi, sistemi di cponsolidamento e trattamento dei dati... Insomma: una bella figura di merda, no?
Se tu che ci fai vedere queste meraviglie sei il primo che usa la carta... Vuol dire che non ci credi.
Un po' come andare dal concessionario FIAT, ascoltare per ore i pregi della Punto e vedere che il venditore ha in mano una Seat Ibiza...
Seconda cosa degna di nota: visto che novità tecniche ce ne sono pochine (siamo anni luce lontani dal passaggio da Windows NT a Windows 2000 che fece stupire i convenuti)... Pensiamo all'autocelebrazione.
Abbiamo budget ridicoli, veniamo trattati come delle merde in tutte le aziende... Ma siamo noi gli eroi. Siamo eroi e, quindi, applaudiamoci. Chiamiamo qui sul palco la solita figona di turno che ha prestato l'immagine al sito che abbiamo tirato in piedi per questa menata e facciamo un po' gli scemi... Che poi c'è il concerto e il buffet... perché di sostanza ne abbiamo poca e siamo abituati alla merda della TV... Quindi: facciamoci trascinare un po'.
Direi... Un target un po' fuori tiro rispetto a una platea di tecnici che stavano perdendo prezioso tempo lavorativo... Roba così si vede comodamente a casa, in TV. Forse è per quello che sempre meno persone guardano la TV.
Terzo punto degno di nota... Il pranzo del secondo giorno.
Mi son voluto risparmiare la sera del primo... Ma il pranzo del secondo giorno era inevitabile.
Così... Ho avuto l'occasione di poter partecipare alla distribuzione del "Lunch Box"... Che, in inglese, suona stranamente meglio di "cestino del pranzo", che dà l'idea di scampagnata.
Contenuto: 2 panini, 1 arancio, 1 bottiglia da 50 cl di acqua naturale e una merendina preconfezionata.
Lascio perdere quello che riguarda il menu in sè per constatare che, se dai un "lunch box", dovresti dare anche una cazzo di sedia su cui consumarlo. Invece... Beh, ci si adatta. L'IT italiana si adatta sempre... Quindi: per terra.
E poi... Il pranzo è quel che è... Ma, visto che l'IT è ricca, si è potuto assistere a scene penose di tecnici che cercavano di convincere i distributori ad avere più di 1 sacchetto...
Colgo questo spunto per indicare il quarto punto degno di nota...
Durante un coffe break (che fa più figo di dire: "durante una pausa caffè") mi son sentito un verme perché mi sono mangiato 2 briosch, ho bevuto 1 caffè e 1 bicchiere di succo d'arancia...
Poi ho visto gente che svuotava i vassoi... E mi è venuto da piangere. Ho pensato con commozione a queste povere cavallett... Ehm... Queste povere persone che si riempivano le tasche di cibo perché, a casa loro, non ne hanno. O hanno una moglie che non gli fa mangiare i dolci... E, perso in questa fantasia, mi sono immaginato persone che si rovesciavano nelle tasche il caffè, per berlo dopo. Mi sono immaginato persone che hanno rimpianto di aver lasciato a casa la borraccia... Potevano far incetta di succhi...
Insomma: tecnicamente sono stati 2 giorni interessanti... Da altri punti di vista, però, lo sono stati maggiormente.
Così concludo... Dicendo che anche MS è in crisi.
Altrimenti non si spiegherebbe come mai hanno spostato 1 ora avanti il coffee break della mattina del secondo giorno e, di conseguenza, il pranzo... Evitando a tutti i costi di includere nell'"evento" una cena per il secondo giorno (che ci stava tutta).
La crisi, la crisi...

mercoledì 27 febbraio 2008

Priorità di lavoro...

... Non scrivo da un sacco... Eppure ne ho di roba da dire.
Solo che, a volte, il lavoro porta via troppo tempo.
A questo proposito, voglio segnarmi alcune cosucce sulle priorità di lavoro.
nel senso che ci sono alcune attività per le quali NON serve l'esperienza decennale di un sistemista esperto.
Tra queste:
- tenere un corso pagato da fondi europei a persone che non hanno alcuna conoscenza e vendute come sistemisti
- reimpaginare un testo in word
- spiegare a una scema di una sede remota che se un programma manda un avviso chiedendo di aprire un file o chiuderlo NON è un errore. Deve solo cliccare su "apri".
- spiegare al suo imbecille capo che se il browser ti chiede il tuo nome di accesso e la tua password NON devi mettere "administrator" ma il tuo nome e la tua password
- accompagnare OGNI DANNATO GIORNO un povero cristo in sala server per fargli cambiare la cassettina dei DAT di backup, controllando che non tocchi nient'altro
- spiegare a un "programmatore" come si aprono più caselle di posta di Exchange usando Outlook, visto che i diritti di accesso li ha già
- spiegare a un amministratore che NON serve che tutti gli utenti ci diano le loro password, visto che noi abbiamo la password di amministrazione del dominio

Insomma... Non ho scritto e sono stato molto impegnato da queste cose qui...
Non posso commentare... Scadrei nel più profondo pozzo dei bestemmiatori.

martedì 5 febbraio 2008

Narn i Chîn Húrin

Avevo già letto di Húrin nel leggere varie opere di Tolkien.

Ho sempre pensato che, insieme a poche altre storie, questa era una leggenda di una certa forza e di un certo spessore.

Così, mi sono interessato subito del libro... Che mi è stato regalato a Natale.

Unico neo è la "cura" del libro da parte del buon Christopher... Che, in genere, è visto dagli amanti degli scritti di suo padre come viene visto un elefante in un negozio di cristalli.

Beh, l'ho letto. Inizialmente dubbioso (perché la "cura" del figlio prevedeva inevitabilmente un pesante restyling e un forte lavoro di unione e conformazione), mi son dovuto ricredere.

Un drammone degno dei peggiori polpettoni, rivisto, però, in chiave fantasy e con qualche marcia in più.

Dentro c'è di tutto, inclusa una visione della vita del tutto diversa da quella offerta dal Signore Degli Anelli.

Mi è piaciuto.

Molto.

Adesso spero tanto che nessuno abbia l'idea di farci un film strappalacrime.

E, comunque... Sarebbe un vicolo cieco: non ammette, per ovvi motivi, alcun seguito.

venerdì 1 febbraio 2008

Aiutiamo i poveri del Perù!!! (3)

Finisco subito questa serie di considerazioni con l'unico punto veramente spinoso di tutta la faccenda: la volontà politica.
Queste due parole fanno un po' paura, eh?
Siamo abituati a pensare la politica come una serie di giochini che fanno i nostri "campioni" nazionali... E, con un'affermazione del genere, posso prendermi solo un "vaffa...".
Invece no... Perché la politica, in questo caso, consiste in cose piuttosto semplici. Se io, Europa, ho paura degli altri mercati e impongo un dazio sulle merci, è una questione politica.
Così pure se io, India, invece di pensare a costruire pozzi e creare un tessuto sociale, spendo i miei soldi per costruire, che so... Un 100 testate nucleari. (Ho detto a caso, come al solito...).
Oppure come se io, il signor Perù in persona, invece che facilitare le condizioni di vita dei minatori che mi cavano l'oro che vendo sui mercati internazionali (prima fonte di valuta straniera del paese), decido di creare un esercito moderno, armarlo, spendere milioni di dollari in equipaggiamenti...
Insomma: il discorso aiuti, al di là della "carità pelosa", di quella inutile (mandargli soldi o cibo) o di quella dannosa (si, c'è anche questa)... DEVE partire da basi politiche solide.
Quindi... Il problema è la pressione sociale, da ambo le parti.
Noi dobbiamo spingere sui nostri governi perché si occupino di problemi VERI. Non della prossima, fantastica, legge elettorale o del concedere o meno il parrucchiere personale ai deputati. Di porblemi reali nostri e altrui.
Loro devono spingere i loro governi a non occuparsi di accumuli di soldi e conti in banche svizzere ma dei problemi reali dei loro paesi.
Insomma... Per fare un mercato, servono scambi. Per fare scambi servono almeno 2 soggetti. E i due soggetti devono essere nelle condizioni necessarie per fare lo scambio e devono volerlo.
Il resto serve a molto poco... Se non a nulla.

Aiutiamo i poveri del Perù!!! (2)

Avete mai pensato che il cibo è raramente un problema?
Nel senso che, persino nel deserto, l'uomo sa dove trovare cibo per sopravvivere.
Allo stesso tempo, anche l'acqua non è un problema.
Con le tecnologie adatte, siamo in grado di avere acqua ovunque.
Il vero problema è la ricchezza.
Nel senso che, se non ho i soldi per comprare una trivella e una pompa, posso abitare sopra il più grande bacino di acqua del mondo ma morirò di sete. Così come, senza soldi per comprare qualche capo di bestiame iniziale, posso vivere in mezzo alla più bella delle praterie che potrò sfamarmi solo mangiando erba e radici. O fare la fame.
Tutta questione di soldi.
Così c'è la convinzione che la soluzione per aiutare i paesi del terzo e del quarto mondo sia quella di mandargli soldi. Oppure cibo.
In realtà è una soluzione "comoda" da usare per metterci il cuore in pace.
Una volta mi hanno detto che per sfamare uno, non gli devo regalare un pesce: devo insegnargli a pescare.
Non vedo perché, in grande, questa cosa debba essere diversa.
Invece di portargli acqua con le botti, potremmo regalargli una pompa e una trivella... Oppure potremmo insegnargli come si costruiscono pompe e trivelle. Perché, per quanto possiamo fare, è inutile regalargli 100 pompe e 100 trivelle: prima o poi si guasteranno oppure gliene serviranno 101.
L'istruzione è quello che serve, non soldi, non oggetti.
Istruzione e opportunità.
Faccio un esempio riguardante proprio il Perù... Da quello che ho visto io, il Perù abbonda di alcune cose: la polvere, l'argento, la lana di alpaca...
La polvere non è una ricchezza (se lo fosse, il perù sarebbe LA potenza mondiale).
L'argento, però, si... E lì, l'argento costa meno dell'acciaio. Gli artigiani lo lavorano da secoli in modo strepitoso. Ma il Perù non ha l'opportunità per arrivare in Europa.
Vogliamo fare i caritatevoli?
Apriamo il mercato a questa ricchezza, acquistando questo argento a prezzi "di mercato" europeo... E, con il ricavato, i "poveri peruviani" potranno acquistare i macchinari e il know-how che gli manca per "fare il salto".
E la lana di alpaca? Qui da noi, un cappellino fatto a macchina di lana di alpaca costa 40 euro. Pari a 176 Sol peruviani... Praticamente uno stipendio. Là, un cappellino fatto a mano costa 10-15 sol. Un BEL cappellino... Facciamo due conti e pensiamo cosa significherebbe lasciare entrare questi paesi nei nostri mercati. Noi vendiamo know-how, loro ci vendono prodotti che, da noi, hanno ormai costi assurdi.
Perché è il know-how che ha valore... La conoscenza. Non insegnamogli come pescare. Non diamogli da mangiare. Sono forti, hanno voglia di fare. Non diamogli da mangiare: insegnamogli come si costruisce una fabbrica di pompe e trivelle, insegnamogli cos'è un'economia di mercato... Il resto verrà da sè... Se ci saranno condizioni economico/politiche (nazionali e non) adatte.

Aiutiamo i poveri del Perù!!!

Settimana scorsa sono andato al Gigante di Villasanta (perché a quello di Usmate non mi vedono più) ed ho visto che fuori c'era l'"Operazione Mato Grosso" che raccoglieva cibo per i poveri del Perù.
La prima reazione è stata di sorriso per alcuni dei cibi che raccoglievano... perché io, in Perù, ci sono stato. A Lima e Cuzco ma anche nei dintorni.
Grazie alla provvida guida di un anziano signore carico di energia (il nonno di mia moglie) e a un camioncino, un po' di Perù al di fuori dei soliti giri turistici l'ho visto. Ho visto la sterminata baraccopoli che circonda l'area urbana di Lima, ho visto le divisioni in municipi della "città", ho visto tante persone e tante cose che qui da noi non si vedevano da anni... ma che stanno tornando molto più in piccolo.
Ed ho visto che alcune cose non mancano di certo.
Le nostre patate, per esempio, sono la brutta copia di quelle originali che arrivano... Indovinate da dove? E il pesce? Avete presente i filetti di sogliola? Quelle cose che, qui, si mangiano a confezioni perché ogni filetto pesa 55 grammi? Ecco... Dimenticateli. Ricordo con commozione una sogliola che ho mangiato laggiù (e, a quanto pare, nemmeno dlele più grandi) che occupava un piatto enorme, che ho faticato a finire e che sarà stata ben oltre il Kg. Magie dell'Oceano pacifico. E il riso? Sapete qual è il piatto principale dell'alimentazione peruviana? Ecco... Proprio il riso. Hanno un riso che sa di riso, che ha un sapore più forte del nostro "slavato". Mi immagino il peruviano che riceve una scatola di riso superfino arborio... A confronto del loro, è cibo per cani.
Per questi motivi mi son messo a ridere vedendo i cibi raccolti.
Da qui ho rpeso spunto per riprendere una serie di considerazioni sul perù e, più in generale, sul sistema di aiuti ai paesi bisognosi... ne parlo nel prossimo post.

giovedì 31 gennaio 2008

Alcune precisazioni...

"Si, ma quello che hai scritto si riferisce solo alla società dove lavori"

No, amico mio... Perché ora lavoro qui.
Ma di commerciali ne ho conosciuti un bel po'.
E' vero che un mix di razzismo, intolleranza, ottusità, nepotismo e sessismo del genere è particolarmente difficile da trovare.
E' vero anche che questo mix è del tutto ridicolo quando si ha a che fare con una realtà medio-grande delle aziende IT italiane.
E' ancora più sconcertante considerando che la sede della società è a Milano ma la prima succursale per dimensioni è a Napoli.

Ma questo è solo "l'esempio vicino e ultimo".
In realtà avevo già sentito discorsi simili, se non peggiori, in passato. Da parte di altri commerciali, di altre società che si "vantano" di lavorare nel mondo IT. Immancabilmente società di consulenza...
Proprio questo è il punto: la consulenza. Specialmente a lungo termine.
La visione industriale della consulenza, contrapposta alla visione "artigianale" proposta dai liberi professionisti, non può che dar vita a distorsioni del sistema e alla considerazione delle persone, lavoratori, come merci da scambiare e su cui decidere a cuor leggero.

Una parentesi: la collocazione di persone come consulenti presso moltissime società (vi farebbe paura sapere quali, ve lo garantisco), non avviene sulla base di gare o colloqui ma sulla base di amicizie tra commerciali e dirigenti / direttori / responsabili di dette società.

Unendo questo discorso a quelli che oggi vengono chiamati "contratti atipici" ma che un tempo si chiamavano sfruttamento e precariato... Ecco uscir fuori la magia di un mondo dove il gap tra chi ha gli agganci e chi non li ha è sempre più grande ed è sempre più pesante.

Chi ha poco, vede sempre più erodere la sua quota di indispensabile e, per ora, vie d'uscita non ce ne sono.

mercoledì 30 gennaio 2008

Società di consulenza: vendite al mercato...

Avere l'ufficio accanto alle stanze dei commerciali mi permette, a volte, di sentire (mio malgrado) delle vere e proprie perle telefoniche. Conversazioni che farebbero inorridire molte persone ma che sono (garantisco) del tutto normali per dei commerciali.
Tipo questa...
"Buongiorno, sono XYZ. Sto cercando il dottor ZXY... Ah, è lei? Mi scusi, ho qui davanti solo una scheda e non sapevo che fosse una donna... Vedo che lei è esperta di XXX, di ZZZ e di YYY... Si. Quando ha sostenuto il colloquio qui da noi? Ah, bene, bene. Senta, avremmo la possibilità di mandarla presso la società tal dei tali per un incarico importante. Consiste in... [omissis]".
Terminata la chiamata, il nostro brillante commerciale parla con il suo collega...
"Eccheccazzo, almeno potevano scriverlo che era una donna. Non si fa così! Adesso ce la mandiamo ma dio solo sa se è affidabile. Se fosse stato un uomo sarei stato più tranquillo... Mica che questa è una che nei giorni di ciclo è incazzosa... Dopo mi rovina i rapporti con XXZ..."
Subito dopo, il brillante commerciale chiama il suo contatto alla società tal dei tali...
"Ciao XZZY! Senti, ho visto la tua richiesta per una persona che sappia XXX, HHH, RRR e altre cose. Ho qui la persona giusta per te.... Sta finendo un progetto per la nostra società ed è libera tra poco. E' una donna ma se la caverà senz'altro... Si, si, guarda: la conosco da tanto tempo, è espertissima, è una risorsa fondamentale. Affidabile, si... Più che affidabile. Si, ha anche conoscenze di ZZZ e YYY. Si, si. Prendiamo appuntamento per settimana prossima che te la presento..."

Se conversazioni come questa fossero rare, potrei dire che si tratat di un caso. Invece... Invece no. Difficile farsi un'idea precisa di quante ne ascolto.
Questo, poi, mette in moto un meccanismo perverso...
Il commerciale vende la persona 1 alla società tal dei tali, spacciandola per esperta di alcune tecnologie e facendola pagare a peso d'oro. La persona 1, però, non è esperta di quelle tecnologie e viene pagata NON in base alla sua esperienza complessiva ma in base alla sua applicabilità a quel contesto. Quindi viene pagata poco. Ma accetta il lavoro perché di lavoro non ce n'è molto.
La società tal dei tali, però, ha richieste precise e chiede un certo livello di esperienza. Così, la persona 1, oltre che lavorare con molta fatica (si deve spacciare per esperta per non farsi lasciare a casa), deve studiarsi cose nuove fuori dall'orario d'ufficio e risulta sottopagata.
I risultati?
Progetti che fanno schifo (portati avanti da principianti) e un deciso guadagno di MINIMO il 100% da parte della società... E del commerciale, che lavora a percentuale.
In soldoni... La società tal dei tali paga 500-600 euro al giorno una risorsa inadatta che riceve, invece, 100 o 200 euro al giorno. Con un guadagno netto di circa 400 euro/giorno. 200 alla società e 200 al commerciale. Forse è per quello che in questa società i commerciali lavorano molto poco e hanno in mano dei Porsche Cayenne o delle BMW.
E se la risorsa si incazza? Se decide di lavorare per quantro viene pagata? Se il gap di competenze è troppo alto?
Tutte queste domande si risolvono in un altro frammento di conversazione, anche questo ascoltato di recente...
"... Cosa? Ma, guarda, non so cosa dirti, con noi è sempre stato affidabile. Non so cosa sia successo. Magari dei problemi personali... Lo sostituiamo subito, non ti preoccupare. Per rimediare ti faccio uno sconto del 20% sulla tariffa. Guarda, ti mando una nuova persona domani..."
E dopo, parlando con le risorse umane:
"... Non mandatemi gente cazzona, dai! Un minimo! Voglio gente adattabile. Qualcuno che ha bisogno di soldi e ha voglia di impegnarsi.... Questo qui... Sarà mica meridionale?. No, perché questi qui che vengono dal sud, non hanno voglia di lavorare..."

Tutto in regola, comunque. Fosse solo un commerciale che fa così... Invece devono averli selezionati per le loro idee così "progressiste". oppure, visto che queste conversazioni vengono ripetute da tutti i comemrciali che sento (inclusi i meridionali)... Forse ci deve essere un "plus" nei commerciali delle aziende di consulenza. Un "plus" che io non ho...
Certo... avere la morale un gradino sotto i pedofili e i politici può servire.
Forse serve anche avere una testa di cazzo.
Ma ci deve essere un "plus"... Quel mescolio di razzismo, di viscidezza, di falsità...
Inutile: non sarò mai un commerciale.

venerdì 25 gennaio 2008

Economia e finanza...

A volte mi chiedo cosa smuovono nelle teste delle persone comuni queste due parole.
Sembrano tanto distanti dalla vita di tutti i giorni...
In realtà, le cose sono molto semplici.
vado a comprare 1 Kg di pane, pago, i soldi vengono incassati dal panettiere che li userà per comprare il cibo per i suoi pesci. Il venditore di cibo per pesci userà quei soldi per comprare verdura. L'ortolano incasserà e ci pagherà la bolletta del gas...
Ecco: questa è ECONOMIA.
E la finanza?
La finanza è quando io non ho i soldi per comprare il pane oppure li ho ma non li voglio spendere. Così uso la carta di credito per comprare il mio Kg di pane. Ovviamente, oltre al pane, dovrò pagare anche gli interessi perché il panettiere non incassa subito i soldi (e l'intermediario deve avere la sua parte).
Questa qui è la finanza... Dove io che non ho soldi compro denaro promettendo di pagarne un po' di più quando lo restituirò.
Queste due cose, economia e finanza, ovviamente sono collegate in modo strettissimo. Quasi la stessa cosa, anche se ci fa comodo pensare che siano totalmente separate.
Perché se l'economia va male, la finanza non ha opportunità di funzionare. La gente non compra 1 Kg di pane con i suoi soldi perché non ne ha e non lo compra a credito perchè non sa quando potrà pagarlo. E' recessione.
Se la finanza va male... Stessa cosa. Perché si compra 1 Kg di pane solo se si hanno i soldi ma, così, il panettiere ha minori incassi e non riesce a farsi prestare i soldi che gli servono, per esempio, per comprare una macchina per impastare nuova. Oppure quel prestito gli costa di più.
Potremmo dire che, se spendiamo i soldi che abbiamo e basta, il fatto che la finanza vada male non ci tocca...
Solo che "finanza" è anche quando vogliamo comprare casa e apriamo un mutuo con la banca, quando paghiamo un debito a 100 euro al mese, quando compriamo un televisore a rate...
Così, se la finanza delle banche e dei mercati va male, anche la nostra finanza spicciola va male.
Non che sia un problema farsi prestare soldi... Semplicemente, questi soldi costano di più perché ci sono meno persone disposte a scucirli.
Quindi... La notizia vera di questi giorni NON è che il governo Prodi è caduto con uno show degno del sabato sera sulle nostre rovinose TV...
La notizia vera è che la finanza ha avuto il più grosso colpo negativo dalla crisi del 2001, che la fase di accentuata recessione americana è stata trasferita, con gioco di mano (e tassi di interesse) sui mercati europei, che le borse hanno bruciato MILIARDI di euro negli ultimi 6 mesi...
Così, tra qualche mese, quando non avremo i soldi per comprare il pane (come adesso) e non troveremo nessuno disposto a prestarceli a un interesse sopportabile, potremo prendercela con il governo... Che, invece di cadere nel silenzio come merita, ci ha distratto e non ci ha fatto rendere conto di quello che stava accadendo.
Intanto, i tassi di interesse dei mutui continuano a salire... E quella è finanza.

lunedì 21 gennaio 2008

Sono malato. Sto morendo.

Ti sei preso un coccolone?
No, no... Non ho nessuna malattia particolare. Un po' di tosse, influenza...
Quindi: che c'entra quel "sto morendo"?
C'entra... Perché c'entra in tutto.
Perché stai morendo anche tu.
L'altro giorno mi è capitata tra le mani una frase che mi ero annotato parecchio tempo fa e di cui, purtroppo, non avevo segnato l'autore che diceva una cosa tipo: "La vita è una malattia a trasmissione sessuale che conduce a morte certa".
No, no... Non sono triste, scazzato o che altro.
Solo che, grazie a una provvida influenza, ho avuto un po' di tempo per staccare un po' e riflettere sul fatto che il tempo passa proprio veloce.

mercoledì 9 gennaio 2008

Amici... (e 100)

Mi accusano che questo blog è pesante... Che alcuni post sono indigesti e l'intero blog non "trasuda" di personalità come altri... Non è un blog adatto a tutti.
Sono perfettamente d'accordo: non ho mai voluto fare un blog per parlare del cibo preferito dal cane, per spiegare nulla a nessuno, per mostrare alcunchè. Sto facendo questo blog come "valvola di sfogo" di una serie di pensieri e di idee che mi passano per la testa e, a volte, lo uso per commentare le cose come farei al bar...
Nel frattempo sono al centesimo post.
QUESTO è il centesimo post... Così ho deciso di dedicare questo post particolare agli amici. Che, per me, sono declinati nelle forme più varie. Allora li ricordo qui... Non è una classifica e non c'è un ordine preciso. Senza questa gentaglia, la mia vita sarebbe stata molto meno ricca. E io non sarei mai stato quello che sono. Grazie ragazzi. Vi romperò le palle a morte, ovviamente... :P
Come d'abitudine... I nomi non servono e chi è coinvolto SA che mi riferisco a lui... :D

Mi sei stato testimone di nozze ma, soprattutto, sei mio amico da lungo tempo. Mi conosci e sopporti i miei scazzi (da anni: record del mondo omologato), stai ad ascoltarmi anche quando darei fuoco al Vaticano intero, sopporti pazientemente quando ti "molliamo" la nanerottola e le dai retta come un baby sitter navigato. Una mente geniale, travestita saltuariamente da imbecille ma solo per schernirsi un po'... Se no, tutto sarebbe troppo serio. Rendi colorata ogni tua visita e sai che casa mia è casa tua. Non servono inviti. Ma se porti anche solo un dolcetto, te lo faccio ingoiare a forza perché, altrimenti, sembri un catering...

Sei una ragazza brillante, ben al di sopra la media, anche quando scazzi e sbrocchi. Si, rompi un po' con 'sto pupone... Ma è uno che non capisce con chi ha a che fare e avresti fatto meglio a sparargli anni fa. Ci avresti solo guadagnato. Conosciuta accidentalmente, ci sono ancora tante cose che non sappiamo di noi. Alcune ci vedono ai poli opposti del mondo ma ci sono anche tante cose in comune di cui chiacchierare. Hai una sensibilità unica e quella scorza che ti metti addosso, lo sai, non ti si adatta nemmeno un po'.

E' colpa tua. Tutto è colpa tua (stronzo :D). Mi hai salvato la vita una vita fa e quello che sono, gli amici che ho, li devo a te. Anche il mio lavoro (e quello di molti altri) è dovuto a te. Persino il mio matrimonio e mia figlia derivano da quella serata in cui, in mezzo alla nebbia, sono arrivato col motorino al tuo "santuario". Gli anni si sono accumulati come polvere e di cose insieme ne abbiamo fatte. Sei decisamente sparito dal mio matrimonio... Ma, si sa, tu non sei sposato... E la caccia è sempre aperta.

Non importa se sembriamo i Blues Brothers. I ricordi sono tanti... Le idee tantissime. Anche se, ogni tanto, viaggi a 1 metro da terra, sentirti o vederti mi consola. Abbiamo fatto un lungo viaggio insieme, siamo scesi un gradino per volta ma tu sei quello che, di continuo, mi faceva vedere che là sopra c'era un cielo aperto e senza nuvole. Ogni tanto si risale, ogni tanto ci si allontana... In molti momenti non so che avrei fatto senza di te. Ora siamo lontani... Interessi diversi, vite diverse. Ma io SO che ci sei e ci sarai sempre. Così come io ci sono e ci sarò. E' un patto antico, il nostro. Vecchio di secoli.

Tu sei un finto pessimista dichiarato. Si, perché il pessimista vero si rassegna. In te, invece, c'è una scintilla di speranza che non si arrivi mai al fondo totale. A volte sbagliando, a volte alimentandola con altra speranza, visto che le cose non vanno sempre tanto male. Hai una donna, una casa, un mondo verde attorno a te. Hai un passato lungo diverse epoche storiche, mondi minuscoli in cui ti avventuri. Mi prendi per il culo perché scrivo da dislessico (cilc)... Ma lo sai che ti voglio bene anche per questo e, proprio per questo, ogni volta che scrivo mi ricordo di te. E' tanto che non ci si vede ma non è un problema. Tu ci devi stare... Perché io ci sono. Quindi, amico oscuro, rompi pure le palle quando vuoi ma, il mondo, senza te sarebbe un po' più spoglio di com'è. Grazie per tutto quello che hai fatto per me.

Ok, ok... Hai fatto un gran casino. Ok, sono anni che non ci vediamo. Ok, ci siamo sentiti pochissimo. Hai un'altra vita, un'altra donna, un altro lavoro. quante partite avremo fatto su quel biliardo? Quanto cazzeggio? Quanta roba avremo scaricato e quanti progetti abbiamo fatto insieme? E quanti caffè? Ti devo moltissimo. Resti sempre il solito pirla... Ma non ti preoccupare. Lo resterò anche io.

Avevi un'approccio al mondo rivoluzionario. Avevi la vita che ti scorreva dentro e addosso, che spandevi tutto intorno a te. Avevi un modo di pensare alternativo, sapevi guardare dentro a chiunque, avevi un dono. Per diversi anni non ci siamo più visti ed ho saputo che sei stata gravemente malata. Tuttora lo sei. quella vita in cui vivevi, come un brodo, si è modificata e, ora, non serve più. Non sei più la donna indipendente che eri. Mi hai mostrato nuove vie, mi hai cambiato la vita, mi hai voluto bene come a un fratello. E io ero contento di avere una sorella, fino a quando il caso, alla fine, ci ha divisi. Idee diverse nate dalla stessa terra. Mi manchi ma non voglio rivederti. Per me sarai sempre quella che vuole smuovere il mondo intero. E, ogni tanto, ci riesce.

E poi... Un post non può essere infinito... Diciamo che gli amici che hanno influito maggiormente sulla mia vita sono qui sopra... Gli altri... ragazzi: io vi ricordo bene. Nessuno è stato dimenticato... Ma questi qui, sopra... Beh, se ne avessi mancato uno solo, adesso sarei stato molto diverso.

giovedì 3 gennaio 2008

Vedi Napoli e poi muori...

Prendo in prestito questo titolo di un filmettino del 1951 (rifatto nel 2006) perché è notizia di oggi che ci sono disordini vicino alle ex aree di stoccaggio rifiuti di Napoli...
Si, perché Napoli e i napoletani, oggi, stanno perdendo proprio la faccia.

Premessa: un paio di mesi fa, il camion della spazzatura che fa il giro ad Arcore NON è arrivato. Il risultato è che alle 7 di sera c'erano ancora tutti i sacchi della spazzatura agli angoli delle strade.
La conseguenza immediata sono state svariate proteste telefoniche al comune e la "ripresa" dei sacchi che erano stati portati fuori. ognuno s'è ripreso in casa il suo pattume e l'ha messo fuori la settimana seguente, insieme a quello "nuovo".

Premessa numero 2: ad Arcore e nella stragrande maggioranza dei comuni che conosco (si va dalla Lombardia all'Emilia Romagna, passando da Piemonte e Veneto), TUTTI i rifiuti vengono separati. La plastica con la plastica, l'umido con l'umido, gli ingombranti si portano in discarica e così via.

Premessa numero 3: malgrado la separazione dei rifiuti, la "frazione secca", non riciclabile, viene stoccata o, più spesso, bruciata. In inceneritori come quello a nord ovest di Milano oppure di Valmadrera. In loco. Perché se fai spazzatura è inutile buttare i soldi per trasportarla e impestare gli altri: quello che non ricicli, te lo bruciano vicino a casa. Quindi, più ricicli, meglio è.

Allora... Mi sorgono spontanee alcune domande... A cui non so rispondere.
1) Perché, se non raccolgono la spazzatura, non te la tieni in casa o trovi alternative?
2) Perché vedo strade piene di materiali riciclabili mescolati a rifiuto non riciclabile? Lo sai che questi materiali finiscono insieme al non riciclabile e "fanno volume"?
3) Perché, se produci spazzatura, non te la vuoi stoccare o bruciare a casa tua? Perché devi impestare altre persone con la tua merda?
4) Perché protesti contro le discariche se tu stesso produci spazzatura che può andare SOLO in discarica? Idem per gli inceneritori.

Sono solo 4 domande... E non ce l'ho con i napoletani in quanto tali. Ce l'ho con loro perché fa comodo dire che uno non vuole i rifiuti e farli portare da altre parti (con costi immensi) perché si vuole aria più pulita... quando TUTTI gli altri se la sbrigano da soli.

Il primo post dell'anno...

Non arrivava da troppo lontano. Certo, a piedi era un bel po' di strada...
Le spalle un po' curve, i piedi un po' strascicati... Ci ha messo un po' a trovare la casa giusta. Con un cagnetto nero e marrone che lo seguiva passo per passo, senza lasciarlo mai.
Però ne hanno approfittato per fermarsi a salutare il vecchio parroco, il loro vecchio amico di Velate. Che anche lui, quella notte, se ne stava un po' in giro, a trovare i suoi parrocchiani.
E poi... Giù per la discesa, facendo attenzione al ghiaccio in strada, davanti alla centrale del latte.
E poi avanti... Girando a sinistra, dopo la bocciofila...
"Una voeulta ghe giugavi ancha me. Quant ghevi i gamb e ghe vedevi ben."
E poi a destra, prima dell'edicola. E poi ancora a destra, fino in fondo alla via, verso una casona di mattoni rossi.
"L'ha metuu i pess in giarden... L'è minga tant a post, ma se ghe piasen... Ign gnanca bonn de mangiaa."
Col suo bastone in mano, la faccia rugosa, la barba pungente del giorno prima, magro e dinoccolato, imbottito per difendersi dal freddo. E quel cagnetto sempre dietro, che capiva le parole e gli sguardi. E rispondeva.
Ha fatto la sua strada ed è arrivato. Davanti alla porta.
"Attenti al cane... L'ha toeu un can..."
Alla fine sono entrati, trovando una cagnolina sul divano. Si è girato verso il cagnetto: "Te sumiglia... T'he vest? Te voeur ben." Il cagnetto ha guaito un po'... Perché era scappato via di fretta e mica pensava di avere così tante somiglianze con quella cagnolina.
Poi... Si son messi a girare un po' per casa... Hanno guardato la stanza della bimba, vuota, scoprendo che ha più vestiti di una principessa e disapprovando i due scatoloni dietro alla porta: "Le mai sta urdinaa".
Poi sono scesi... Disapprovando ancora di più la stanza degli ospiti e l'ufficio, ancora ingombri di scatoloni... " Se stavi che, insema, putevi dagh una man.".
Dopo sono saliti... Scoprendo un lettone in cui dormivano due tizi e mezzo. Con un mezzo che, in realtà, era una mezza e li separava: bianca e rossa, dormiva beata con i piedi addosso al papà e la testa appoggiata sulla madre.
Son restati lì a guardarli un po'.
Lui scuotendo la testa e fissandosi quell'immagine nella memoria. Il cagnetto, scodinzolando e approvando il fatto che la cagnolina di sotto sarebbe potuta salire in ogni momento se avesse avuto bisogno di compagnia.
Poi hanno sentito i rintocchi del campanile davanti casa... Le 5.
"Tra mezura el leva su... Bisugna andaa... "
E sono fuggiti via. Lungo la strada a ritroso. Salutandosi nei dintorni della Fiera perché loro stavano in due posti diversi.
Lui salutò il cagnetto. "Se vedum la prosima voeulta. Fà ul brau e fa la guardia."
E l'altro, con uno scodinzolio: "Se vedum. Voo insema al can gialt che el buia semper..."