martedì 25 dicembre 2007

Buon Natale!

... A me piace poco.
Cioè... Non avendo credenze religiose, non amando mangiare oltre misura, sopportando i parenti solo a piccole dosi... A me Natale piace poco.
Mi piace poco persino ricevere regali... Che sono spesso uno spreco inutile di soldi e risorse.
Insomma... Non ci trovo molta diversità rispetto ad altri giorni dell'anno.
Almeno, il cambio di anno è l'occasione per fare un punto, guardarsi indietro e guardare avanti...
Natale ce lo vedo bene come festa per i bambini (almeno 1 giorno dell'anno dedicato a loro).
Tutti gli altri giorni sono parcheggiati in giro, bistrattati, non considerati. Almeno per loro, Natale ha un certo significato.
Sull'"essere buoni"... Meglio lasciar perdere. Conosco delle vere carogne che festeggiano il Natale esattamente come gli altri. Anzi: a Natale sembrano anche molto più buoni... Visto che vanno persino a messa.
Insomma...
Io, il Natale, lo capisco poco.
Comunque sia, se pensi che ti possa far star meglio: auguri.
Se mi conosci, però, lo sai... Io non sono mai buono o cattivo. Natale, Pasqua o qualsiasi sia il giorno dell'anno. Da bravo Nazgul, io sono sempre io. Tutti i giorni dell'anno, di qualsiasi anno, 24 ore su 24.

venerdì 14 dicembre 2007

Nuovo Phishing sulle poste...

I ragazzetti del Phishing ci stanno dando dentro.
Si... Sono ragazzetti che mandano mail simili a quelle inviate da banche ed enti, cercando di convincere i destinatari a inserire i loro dati personali in pagine Web SIMILI a quelle istituzionali... Ma in loro possesso.
I dati vengono rubati e usati per svuotare i conti dei malcapitati di turno.
Stavolta, il phishing colpisce ancora le poste italiane, con un messaggio dall'oggetto: "Misure di sicurezza il tuo account è stato bloccato!".
Il mittente risulta BPOL@bancopostaonline.poste.it [servizi.online@bancoposteonline.it ].
Ovviamente è una TRUFFA. Nessun servizio online serio manda messaggi di tono così minatorio...
Il testo, invece, è abbastanza credibile:
Caro cliente Poste.it,

Una nuova gamma completa di servizi online èdesso disponibile !
Per poter usufruire dei nuovi servizi online di Poste.it occorre prima diventare UTENTE VERIFICATO.

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L'Assistenza Clienti, dopo aver ricevuto la documentazione e averne verificato la completezza e la veridicit provveder immediatamente ad attivare il suo " Nome Utente Verificato ". Verrai informato telefonicamente di tale attivazione.

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Numero gratuito 803.160 (dal lunedìl sabato dalle ore 8 alle ore 20).

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Caratteristica del messaggio è che tutti i link si collegano direttamente al sito di poste.it.
Tutti tranne due: quello "sotto" la scritta "Diventa utente verificato" e sotto "Accedi a poste.it".
Questi due link, NON rimandano a poste.it ma a un sito chiamato www.poste.it.omoadm.com. Per essere precisi alla pagina /bancopostaonline.poste.it/index.php.
Inutile dire che l'aspetto della pagina è identico a quella di login di poste.it e più d'uno può esserne ingannato.
Andiamo un po' a vedere cos'è il sito omoadm.com... E scopriamo che è un server negli USA (205.234.106.186) , anzi: della virginia. Di Ashburn.
Il cui nome reale è unknown186.106.234.205.defenderhosting.com.
Chi è defenderhosting.com?
Indaghiamo... Basta un Geo IP Tool qualsiasi...
Che ci dice che il server di base è www1.powervps.com, il cui IP è 205.177.13.10. Che sta anche questo negli USA, in Virginia, a Sterling. Dove c'è una delle più famose università americane... Vuoi vedere che hanno usato un server dell'università come punto di appoggio?
Seguiamo, però, un'altra rotta... E cerchiamo il server a cui viene rediretto il traffico... basta cercare l'indirizzo completo: www.poste.it.omoadm.com.
Il risultato è quello di identificare un server francese. Che strano... Ricordo che i francesi c'entravano già in queste storie di phishing...
per essere precisi, risaliamo al server 20-5-73-62.serveur-heberge.com che ha IP 62.73.5.20.
Chi è serveur-heberge.com?
Qui ci dobbiamo fermare...
Si, perché la classe di Ip assegnati a questo nome... In realtà non esiste. Servirebbero i dati del server in Virginia per capire che fine fa il traffico. Dati facilmente recuperabili dalle autorità di polizia, per andare lì e fargli il culo.
In realtà, uno strumento l'abbiamo da SECOLI... Si chiama "tracert".
Facciamo un tarcert verso quell'IP e scopriamo che i nostri dati transitano allegramente sul server di smistamento di Axinet.com per finire direttamente su quel server.
Allora... Andiamo a vedere chi cazzo è 'sto Axinet...
Ecco...
Un provider Svedese.
Però... Il computer precedente a quello di destinazione si chiama, in realtà, "feth2-1-gw1.paris-defense.axinet.com" ed ha come IP il 62.73.2.24.
Dall'Italia (da me si passa tramite la rete server di Telia.net e passando dal loro gateway verso axinet.com) si va in Virginia, si passa in Francia dove le tracce si perdono... Sulla rete di un provider Svedese... Forse tramite un maldestro tentativo di mascherare questo "fattaccio".
Chissà se le autorità faranno qualche indagine?
Io ci ho messo 10 minuti a capire che bisogna iniziare dalla comunità europea e identificare i provider coinvolti... Chissà.

Un consiglio amichevole... PRIMA di cliccare su un collegamento... Cercate di capire dove state andando a finire. pensavate di finire su qualche server di Roma? O di un'altra città italiana? No... Siete in Virginia e venite rispediti in Francia e, da lì, chissà dove...

mercoledì 12 dicembre 2007

Quello che mi manca

Ci sono accadimenti, ci sono cose che mi riportano alla mente vecchi strati della pelle che porto in giro.
In particolare, stanotte e per tutta notte, ho avuto davanti agli occhi l'immagine di una sedia vuota.
Io ero lì, su un palco, a fare nonsopiùcosa...
Ma fissavo quella sedia vuota.
Sulla sedia accanto c'erano mio nonno e mia nonna.
Lo ricordo bene.
Ma lì, la sedia era vuota.
Così, non sono più salito su un palco.
Ricordo che si collega a quello di una strada, parecchi anni dopo, che portava dal mio istituto tecnico verso casa. Con uno zaino pesante sulle spalle, i piedi stanchi, e la strada che si snodava, in zone conosciute, da scuola a casa. Per chilometri.
E, anche lì, c'era la mancanza di una macchina che doveva portarmi ma che era in ritardo. talmente in ritardo che, spesso, arrivavo a casa prima che arrivasse a prendermi.
Una macchina che non c'era mai quando, in chiesa, cantavo nel coro.
Che non c'è mai stata quando completavo i miei libri, quando scrivevo articoli su riviste nazionali, quando facevo qualcosa che mi rendeva orgoglioso.
Così, ho smesso di aspettarla.
Mancava qualcosa nello sguardo di alcune persone quando ho detto che andavo a vivere con la mia fidanzata. La stessa cosa che mancava negli stessi sguardi quando ho detto che mi sposavo. Che è mancato ancora quando ho detto che aspettavamo un figlio.
Nella vita non mi è mai mancato nulla.
Forse mi è mancato solo l'indispensabile.
Oggi sono ancora su quella strada e sto ancora aspettando quella macchina. Che non passerà mai. Mi illudo, ogni tanto, che possa passare. Ma non arriverà.
Mi sento vecchio. Ho le gambe stanche. Ma ho anche una forza di volontà e una cocciutaggine terribile. Quella macchina non arriverà e io, prima o poi, arriverò a casa. Intanto mi guardo intorno e sono felice, con i compagni di viaggio che ho incontrato.
Stranamente, nella mia stanchezza, mi sento forte e crudele.
Perché ho davanti l'esempio di quello che a mia figlia non mancherà mai.

Stato di diritto? No, stato di dritti!

Le proteste di questi giorni dei trasportatori mi fanno pensare che, neppure tanto in fondo, il nostro stato non è uno stato di diritti ma uno stato di dritti.
Una vocale che cambia un po' le cose.
Negli anni passati, di cose strane ne ho viste...
Ricordo, tempo fa, che gli allevatori, per protestare per le quote latte e le multe che l'Europa gli ha affibbiato (grazie a una imbecille politica economica portata avanti dal nostro stato), avevano bloccato la tangenziale est. Me lo ricordo bene: il blocco era al casello di Agrate, io abitavo a Casatenovo (LC) e il mio ufficio era a Brugherio (MI). Quel casello era un passaggio obbligato e ricordo bene che i tempi di percorrenza erano passati da 1/2 ora a oltre 2 ore. Tanto tempo perso, tanta benzina sprecata. tanti danni. Che gli agricoltori mi hanno fatto perché non volevano pagare le multe che una commissione europea gli ha dato in forza di accordi presi con il nostro governo...
In pratica, siccome non potevano inculare la commissione europea o il nostro governo, si son messi a inculare tutti i poveri cristi che passavano da quelle parti.
Poi ricordo la stagione dei treni... Tutti quelli che scioperavano, occupavano i binari che trovavano. Bloccando migliaia e migliaia di pendolari, di treni a lunga percorrenza, di tonnellate di merci. Ci sarà stato senz'altro qualcuno che ha occupato anche binari morti... Sai, nella fretta.
E, anche lì, le proteste erano contro il governo o alcuni industriali che non rinnovavano i contratti.
E anche loro, lì, a inculare tutti i pendolari invece di inculare il governo.
Adesso... I trasportatori.
Per carità, i MOTIVI della loro protesta (come quelli degli agricoltori e degli "occupatori di binari") sono legittimi. I metodi, però, sono da condannare.
Non si può mettere in ginocchio un paese per far valere i propri diritti. Non si possono calpestare i diritti di TUTTI gli altri per far valere i propri.
Una volta mi è stato detto che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri.
Bene, direi che loro hanno ampiamente superato questo limite.
Andate voi trasportatori dagli operai della Bauli messi in cassa integrazione ieri pomeriggio a dirgli che lo fate nel loro interesse. andate voi dagli operai della Fiat a dirgli che sono in attesa forzata, a casa, per dei motivi legittimi. Spiegateglielo voi. Andate voi dai piccoli imprenditori e dai liberi professionisti che hanno giorni e giorni di mancato lavoro a spiegargli le vostre ragioni. raccontatela un po' ai contadini, ai pescatori, ai panettieri che si vedono marcire le merci nei depositi.
Sicuramente, questo stato senza spina dorsale, cederà alla protesta. Così come ha ceduto pochi giorni fa ai tassisti e, prima ha ceduto a molti altri. Dimostrando che, se vuoi ottenere qualcosa, i metodi legali non servono. L'ottenimento di qualcosa, qualsiasi cosa, si realizza solo tramite l'illegalità.
Per fortuna, io non sono al governo.
Perché avfrei reagito all'illegalità nel peggiore dei modi.
Si, perché io avrei confiscato carichi, documenti e camion, da affidare a esercito, vigili del fuoco e forze di polizia (che hanno gli autisti con le patenti adatte) per la consegna. Con un viaggio di andata diretto in galera per chiunque si fosse opposto, sospensioni di patenti, multe per intralcio alla circolazione, sedizione, sommossa... Insomma: se esiste uno stato di diritto, se esistono delle leggi, TUTTI dobbiamo rispettarle. E io le avrei fatte rispettare.
Invece, questo è uno stato di dritti.
Dove, per non scontentare nessuno, ci inculano regolarmente tutti.
Quindi alè... Se siete tra i fortunati con la vaselina, tiratela fuori.

Un sentito grazie ai TIR...

... e ai loro autisti.
Esterno notte (anzi: alba): tre linee di auto, camion e moto che si stendono a perdita d'occhio in direzione dell'uscita Milano certosa. Lì in mezzo c'è una Kia Sorento grigia con al volante uno rassegnato a spararsi la solita coda chilometrica verso l'ufficio. Stanco e assonnato, si è alzato alle 5 e 1/2 per uscire di casa alle 6 ed evitare la coda delle 7. Molto più lenta e chilometrica.
Questo fino a ieri.
Perché, oggi, con lo sciopero dei TIR, la carenza di benzina e gasolio...
Esterno notte (anzi: alba): tre corsie quasi totalmente libere con tante auto, qualche moto e 3 camion (li ho contati) che si stendono a perdita d'occhio in direzione dell'uscita Milano certosa. Lì, a 120 Km/h, c'è una Kia Sorento grigia con al volante un esaltato che ride e ride e ride... In rapido spostamento verso l'ufficio. Stanco e assonnato, si è alzato alle 6 e 1/4 per uscire di casa alle 6 e 40 perchè era molto assonnato e con una carenza mostruosa di sonno. Ma se si alzava dopo, era uguale.

Insomma: grazie cari imbecilli che guidate i TIR. La vostra mancanza suggerisce una soluzione definitiva per il problema del traffico sull'autostrada più congestionata d'Europa.

Per inciso... Partito alle 6 e 40 da Arcore, alle 7 e 5 posavo la borsa del portatile sulla scrivania.

martedì 11 dicembre 2007

Quando si ha la nebbia nel cervello...

Orario imprecisato. Prima dell'alba. Foschia.
La Brianza è immersa in un leggero sudario di nebbia.
Anzi... Di foschia.
Normale. Ci sono esattamente zero gradi e il tempo è indeciso: far precipitare a terra il suo sudore, congelandolo, oppure sudare di più e dare vita alla nebbia vera?
Mentre è in dubbio, io vado.
Al lavoro.
Dietro la stazione di Arcore, le rotatorie, la bretellina, viale delle Industrie, il ponte, lo svincolo, l'immissione sulla (tragica) A4.
Una mattina come tante altre.
Cone meno camion (grazie allo sciopero).
Visibilità?
Saranno almeno 300 metri. Forse 400. Forse di più. Dalla Roche si vede la passerella pedonale dello stadio. Direi che possono atterrare anche dei Jumbo, senza problemi. Figuriamoci guidare un'auto in coda.
Però... C'è qualcosa che disturba.
Quello davanti a me ha acceso l'antinebbia posteriore e mi sta dando parecchio fastidio.
Allora... Lo so che l'antinebbia l'hai pagato. Che è un optional costoso. Saranno almeno 100 euro in più sul prezzo della macchina. Lo so che non aspettavi altro che l'occasione di poter mostrare al mondo che hai anche tu l'antinebbia. Lo so che hai cristonato per mesi perché la nebbia di un tempo, qui, non si vede da anni. Lo so.
Ma, ciccio, è un antiNEBBIA. Non un antifoschia.
Serve per renderti visibile quando c'è TANTA nebbia e nessuno sa che sei in mezzo alla strada.
Ti serve se fai stradine di campagna di notte con la nebbia. Ti serve se sei in autostrada a 30 Km/h con la nebbia. Insomma... Ti serve CON LA NEBBIA.
Non ti serve con la foschia. Non ti serve in coda. Non ti serve in città.
Forse ti servirebbe qualcosa per ripulire il tuo cervello dalla nebbia.
Così, io che voglio darti una mano, cerco anch'io di fare un po' di luce.
Mi spiace se tu hai una macchinetta del cazzo e ti sei spaventato. Ma non potevo evitare di aiutarti.
La prossima volta che ti accendo i miei antinebbia anteriori e tiro su gli abbaglianti, non sbandare... Perché potrei anche suonare il clacson.

martedì 27 novembre 2007

Un Gigante dell'idiozia.

Sabato sono andato al Gigante di Usmate Velate.
E' un supermercato decisamente più piccolo del "vecchio" Gigante di Villasanta e, proprio per questo, più tranquillo. C'è il bar, la lavanderia, il solarium... E il Gigante, ovviamente.
Per questo trovo sia ideale per farci la spesa "di corsa": meno scelta, certo, ma anche meno sbattimenti.
Sono entrato con mia figlia e mia moglie, siamo andati in lavanderia a ritirare la mia giacca e i miei pantaloni, abbiamo fatto colazione e abbiamo cercato di entrare nel supermercato.
Abbiamo cercato... Perché stavamo passando con il nostro carrello quando sento: "Scusi, signore...".
Era la guardia all'ingresso.
In pratica, siccome il Gigante vende anche vestiti (di bassa marca), io non potevo entrare con il mio vestito appena ritirato. Non importa che il mio sia un vestito su misura, fatto in sartoria, con tanto di nome e cognome scritto sia sulla giacca che sui pantaloni. Doveva rinchiuderlo nel suo cazzo di cellophan. Con ovvie conseguenze sulla stiratura.
Mi son girato e me ne sono andato. Io, la bimba, mia moglie e il vestito.
Se devo tornare in macchina per evitare che mi stropicci il vestito... Tanto vale prendere la machcina e cambiare supermercato.
In altri tempi avrei cercato di spiegare o avrei lasciato imbustare il vestito.
Sabato scorso no.
No perché conosco perfettamente quella guardia. Non so come si chiama ma la conosco perfettamente.
Nonj è una guardia. E' un coglione con la divisa.
Due sere prima mi ha imbustato il portatile che avevo con me, costringendomi a tenerlo sotto braccio mentre facevo la spesa. Si, perché il Gigante vende portatili. Computer portatili a basso costo, piccoli gioiellini del rottame di marche conosciute quanto evitate come la peste.
Ovvio che io non potessi entrare con il mio portatile HP pavilion DV9000 con schermo 16:9, Windows Vista Ultimate e colmo dei miei dati. Se no, ci si poteva confondere, no?
Stessa cosa qualche sera prima con le caramelle balsamiche. Avevo un pacchetto e ne stavo prendendo una... Mi ha detto che nel super non si può mangiare e mi ha imbustato il pacchetto.
Insomma: è un rompicoglioni e non capisce lo scopo di quello per cui è lì all'ingresso.
Così... Visto che la Brianza abbonda di super e iper mercati, visto che il medico non mi ha ordinato di andare lì per forza... Andrò in un altro supermercato. Dimenticandomi di quel Gigante che ha una guardia così.

venerdì 23 novembre 2007

Rai, Mediaset e gli scheletri nell'armadio...

Notizia di questi giorni: alcuni dirigenti Rai e Mediaset sono attaccati perché, da alcune intercettazioni, è risultato che si consultavano prima di diffondere notizie su alcuni politici.
Molti pensano a uno scandalo, la magistratura si muove, i giornalisti restano perplessi.
Me compreso e per diverse cose.
1) Non ci vedo grandi novità: da quando ho conosciuto l'ambiente giornalistico c'è sempre stata la "consultazione" con i colleghi. Alle presentazioni dei prodotti, alle conferenze stampa, quando ci si trova... Ma anche al telefono. Notizie importanti vengono sempre discusse anche al di là della propria redazione.
2) Chi offre più servizi ha un trattamento migliore. Come già detto in altro post, nel mondo delle fiabe il giornalista è incorruttibile. nel mondo reale basta un regalino che, nel peggiore dei casi, se ne starà zitto. Sempre e con tutti i giornalisti.
3) Il "padrone" ha sempre il suo peso. Non vorrai mica mordere la mano che ti dà da mangiare? Quindi... Se sei contro Berlusconi ma lavori in una redazione di un suo giornale, potrai sparargli un sacco di merda addosso ma non potrai affondare il coltello nella piaga. Specialmente se lui ti sta tenendo d'occhio. Ovviamente vale anche il contrario...
4) La visione dei giornalisti e dell'informazione come di cose neutrali, specialmente in Italia, è del tutto utopica. Ci sono mosche bianche... Ma la stragrande maggioranza dei giornalisti NON è neutrale ma di parte. Di quale parte? Di quella che offre di più.
5) Quella dei giornalisti è una casta privilegiata in cui si entra per conoscenza di, amicizia con... Così come si può lavorare per grandi testate solo grazie al "consiglio" di amici di amici.
6) Questa casta è, ovviamente, associata alle altre caste privilegiate ed è legittimo sospettare scambi di favori. Dopotutto, una mano lava l'altra, no?
7) La legge italiana è fatta apposta per evitare che persone qualsiasi possano esprimere liberamente le loro idee, riportare notizie, fare indagini. Questo è il motivo per cui voi state leggendo un blog che è fisicamente ospitato nel bel mezzo degli USA e non da server italiani. Perché qui, pur non facendo parte della casta, posso scrivere quello che voglio e avvalermi delle leggi di protezione delle libertà personali vigenti negli USA, dove la casta non esiste.

Welcome to the real world

giovedì 22 novembre 2007

Banche e mercato: come si bruciano i nostri soldi

Lamentandomi del simpatico comportamento della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ho inavvertitamente toccato una piaga immensa del mercato finanziario e, ascoltando ieri sera radio 24, ne ho avuta la conferma.
Avevo scritto "se non ci si fida tra banche perdipiù dello stesso "circuito" di chi cazzo ti puoi fidare".
Bene... Ho scoperto che a qualcuno è venuto il mal di pancia perché, oggi, le banche non si fidano più di nessuno. Incluse altre banche.
Che succede?
Succede che negli USA vengono concessi mutui e credito a persone che, in Italia e in Europa, non metterebbero nemmeno piede in una banca. Si chiama "credito subprime" e permette a qualunque americano di pagare tassi alti per operazioni che i finanziatori ritengono ad alto rischio. Come è ovvio. Se uno non ha garanzie, potrebbe non pagare più le rate e la banca non saprebbe come far "rientrare" i soldi che gli ha dato. Una roba che ha aspetti molto positivi, visto che nessuno resta col culo per terra, ma anche qualche aspetto negativo. primo tra tutti il rischio.
Le banche americane, però, non sono mica sceme... Hanno preso questi crediti che hanno verso persone inaffidabili e li hanno trasformati in "partecipazioni" che hanno rivenduto ad altre banche del mondo. In pratica hanno dato soldi senza garanzie e ne hanno chiesti ad altre banche, traslando il rischio su queste ultime. Che sapevano benissimo cosa stava succedendo.
A metà del 2006, però, ci si è accorti che questo sistema pagava moltissimo ma molti soldi non venivano restituiti. Ma va?
Quindi è iniziata una crisi che è andata avanti a cascata su tutto il sistema bancario: le stesse banche che avevano investito in queste speculazioni non sapevano (e non sanno) quanti soldi hanno perso o rischiano di perdere.
Così, le banche non si fidano più delle altre, visto che nessuno ne consoce la solidità finanziaria. Si sa, le banche sono note per aiutare i bisognosi ed essere senza scopo di lucro... Quindi, visto che tra loro si conoscono bene, sanno benissimo che tutta la speculazione che poteva esserci è effettivamente presente. Quindi non si fidano più tra loro.
Una banca, per farsi prestare soldi da altre banche, è costretta a offrire tassi di interesse più alti.
Chi vuoi che paghi questi interessi più alti?
Noi, ovviamente. Quando andiamo in banca, la nostra banca si adegua ai tassi di interesse che paga lei... Quindi, se lei è costretta a farsi prestare i soldi da un'altra banca all'interesse del 5%, a noi farà pagare questo 5 + i suoi guadagni. Quindi pagheremo l'8, il 9...
Ovviamente, non solo noi poveri cristi ce la siamo presa in quel posto ma anche gli imprenditori, i finanzieri e tutta la compagnia bella.
Così, le aziende emettono titoli di prestito (obbligazioni) per racimolare soldi sul mercato ma sono costrette a farlo offrendo tassi adeguati a quelli bancari, con ovvie conseguenze speculative. E rischi di non riuscire a rimborsare questi prestiti con tassi esosi in tempi in cui l'economia reale (quella del tipo X che produce Y e vende a Z, non quella dei mercati finanziari) era già in crisi.
Dall'altra parte, chi ha investito in un'azienda facendosi prestare denaro, tende a restituirne il più possibile per minimizzare gli interessi da pagare. In questo modo, tutti vendono azioni e il mercato crolla.
Allo stesso tempo, chi ha i soldi non li vuole mica investire quando i prezzi stanno crollando e non si sa quando si fermerà la discesa. Quindi NON compra... E i mercati continuano a scendere.

Le banche centrali sono intervenute per fermare la catastrofe ma non è servito a nulla: i soldi immessi nei mercati sono serviti solo per minimizzare l'urto iniziale. Adesso... Adesso c'è gente che nella sola giornata di ieri si è vista ridurre il valore delle sue azioni della metà.
Il meccanismo a cascata è talmente un casino che persino i lavoratori italiani ne sono coinvolti in pieno.
Vi ricordate tutte le menate fatte ai dipendenti per far transitare il loro TFR verso fondi pensione gestiti da privati? Fondi che erano quasi tutti legati all'andamaneto di borsa?
Ecco... Caro signor Rossi, provi a chiedere al suo fondo quanto ha rivalutato il suo TFR alla data di oggi. Ma... Scusi... Ce l'ha ancora il TFR? Perché, sa, se stava con l'azienda, le davano 1 patata al giorno... Ma quella era sicura.
Ci sarebbe anche da sospettare che questo transito di soldi da fondi indisponibili per il TFR in azienda al mercato finanziario sia stata una manovra per dare un minimo di respiro all'azionariato... ma non voglio essere troppo cattivo.
La colpa di questa situazione assurda?
Non è dei citttadini americani che non pagano i loro debiti. E' delle loro banche che gli concedono crediti "allegri" ma, soprattutto, delle NOSTRE banche che inseguono facili profitti con la speculazione.
Il costo?
Sicuramente un brutto colpo per l'economia, almeno 1 anno (se non di più) di recessione, una svalangata di soldi in più da pagare per chi ha mutui a tasso variabile, aziende che chiuderanno, probabilmente fondi che falliranno, più disoccupati.

Dopo lo scandalo Parmalat (azioni di un'azienda in crisi, vendute come ottimi investimenti), i tango bond (obbligazioni di uno stato sull'orlo di un fallimento e vendute come ottimi investimenti) e un po' di altre cazzate che le banche italiane hanno fatto... Direi che questa sul credito subprime è candidata a diventare Idiozia del Millennio.

mercoledì 21 novembre 2007

Lo sapevi che...

Lo scarafaggio può vivere 9 giorni anche se privato della testa?

Io no... Immaginavo. ma non lo sapevo.
L'ho letto stamattina, al bar, su una bustina di zucchero.

In compenso so benissimo che ci sono persone che possono vivere una vita intera anche se private del contenuto della testa...

martedì 20 novembre 2007

Il Credito Cooperativo che non coopera

Vicino a casa mia, ad Arcore, c'è una filiale del Credito Cooperativo di Lesmo.
Una bella filiale, con le sue casse, i suoi spazi e il suo bel bancomat.
Un bancomat... Come dire... Approssimativo.
Giuro, io, da cliente del credito Cooperativo di Carate Brianza, ho sempre cercato di usare QUEL bancomat per i miei prelievi. E' comodo, così vicino a casa e con l'utile funzione che permette di fare un veloce estratto conto anche per clienti di altri crediti cooperativi, come il sottoscritto.

Peccato che, pur tentando di usarlo da UN anno e TUTTE le settimane, sia riuscito a prelevare non più di 3 volte: il resto delle volte, il bancomat è senza soldi o temporaneamente fuori servizio oppure scollegato dalla centrale oppure ha le sue cose oppure ha qualche chip fuori posto oppure non legge la carta oppure...
Insomma: un servizio veramente merdoso.
Lo sanno benissimo quelli del credito bergamasco, che hanno aperto una filiale lì accanto e il cui bancomat (sempre in ordine e sempre con contante) "viaggia" spedito. (Cari complimenti al Credito bergamasco. Quella lì è una banca seria.)

L'altra sera, il bancomat di questa ormai fantomatica Banca di credito Cooperativo di Lesmo me ne ha combinata una proprio bella.
Entro e una schermata allegra mi dice che il contante è disponibile.
Io penso che nevicherà abbondantemente e, fiducioso, metto la mia bella tesserina.
Mi chiede il PIN e io lo digito.
Dopo un buon minuto mi dice che si scusa per l'inconveniente tecnico ma, al momento, non è possibile erogare soldi.
Io non mi incazzo nemmeno. Sono talmente abituato che mi sembrava troppo strano. Penso agli sfigati clienti della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo che non riescono mai a usare questo cazzo di sportello. Penso che è la prima volta che un bancomat mi mente spudoratamente e ci mancava solo questa...
Lo sportello Bancomat mi annuncia la restituzione della tessera con un'allegra schermata.
Bene... La tessera esce per circa 1mm dalla bocchetta, allungo la mano e lui ME LA RITIRA.
Tutto in non più di 3 secondi.
Il monitor recita laconico che è scaduto il tempo.
Cioè... Prima mi racocnta la balla che il contante è disponibile... Poi mi RUBA la tessera.

A questo punto, come al solito, prendo la carta di credito e vado nella banca accanto, dove posso ritirare i soldi gentilmente forniti dal Credito Bergamasco. Soldi che parleranno un dialetto sconosciuto ma sono puntuali quasi fossero franchi svizzeri.

Il giorno dopo sento la mia banca, la filiale di Casatenovo del Credito Cooperativo di Carate Brianza. Li metto in moto per recuperarmi il bancomat. Sono fuori casa dalle 6 del mattino alle 7 di sera e quella tesserina mi serve. Loro lo sanno e sono da ammirare: si sbattono tantissimo per darmi una mano (oltre che sopportare un tizio di oltre 100 Kg che, con un linguaggio colorito, ribadisce il suo pensiero sui loro colleghi di Arcore).
Fanno un po' di indagini e di sbattimenti... E sorpresa!

Quei bravi figlioli della filiale di Arcore della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo HANNO TAGLIATO IL MIO BANCOMAT!
Non importa che nessuna operazione fraudolenta può essere fatta con un bancomat senza PIN, che (comunque) se non ci si fida tra banche perdipiù dello stesso "circuito" di chi cazzo ti puoi fidare, non importa che non hanno nemmeno avvisato la mia banca. L'hanno tagliato. "la nostra procedura è così".

La MIA procedura sarebbe quella di mandarvi a fare in culo, di darvi delle teste di cazzo e dei figli di padre ignoto, degli incompetenti, dei deficenti, degli imbecilli, e, il più delle volte, di ribadire la cosa mandando a cagare voi e il vostro bancomat. Coinvolgendo anche le vostre madri, le vostre sorelle, le mogli e quant'altro.
Per essere buonisti ed evitare che il vostro debole cuore possa cedere alla quantità di improperi che potrei scagliarvi addosso, previsti dalla MIA procedura, mi limito solo dire: "Accidenti" e riassumere il concetto dicendovi "Cattivoni".

Così, grazie a questi bravi e solerti addetti, io mi son dovuto prendere mezza giornata di ferie (non pagate) per andare nella mia banca e chiedere la sostituzione (si spera non a pagamento... Ma mi aspetto anche questo) di un bancomat perfetto, che è stato ritirato da uno sportello difettoso, a sua volta mantenuto da una banca che se ne frega dei clienti e che assume gente deficente, che non capisce un cazzo di procedure bancarie.

Adesso... Vorrei dare la massima pubblicità a questa cosa visto che, ne sono certo, io non sono l'unico che ha sofferto di disservizi della Banca di credito Cooperativo di Lesmo.
Poi fanno tutta la loro bella pubblicità a favore delle aziendine, delle persone, una banca amica, e cazzate varie. Intanto RUBANO i bancomat alle persone e glielo DISTRUGGONO.

Ovviamente farò di tutto per evitare, da oggi in poi, non solo QUEL bancomat ma TUTTI i bancomat di questa "allegra" banca di Credito Cooperativo di Lesmo.

lunedì 19 novembre 2007

Stavolta arriva Banca Sella! Ma per finta...

Mi è arrivata una nuova mail di Phising.
Questa volta ci provano con banca Sella e il rischio è alto, visto che l'italiano, questi, l'hanno studiato...
La mail recita:

"Caro cliente Sella it,Una nuova gamma completa di servizi online и adesso disponibile! Per poter usufruire dei nuovi servizi online di Sella it occorre prima diventare Utente Verificato. Accedi ai servizi online di Sella it e diventa Utente Verificato.
L'Assistenza Clienti, dopo aver ricevuto la documentazione e averne verificato la completezza e la veridicitа, provvederа immediatamente ad attivare il suo "Nome Utente Verificato". Verrai informato telefonicamente di tale attivazione. © 1996-2007 - Banca Sella S.p.A "

proprio una bella mail. Una truffa ma fatta bene, stavolta. Non è fatta da 4 sfigati stranieri con un traduttore automatico ma qui sembra esserci lo zampino di un italiano. mancano un paio di accentate e quel dare "del lei" e poi "del tu" sembra sospetto... Ma complessivamente va molto meglio delle altre volte.
Il link a cui ci si collega con un clic su Accedi, corrisponde a un server collocato nel bel mezzo della Thailandia, appartenente a quello che sembra un sotto dominio di un forwarder.

Di certo, purtroppo, qualcuno ci cadrà più facilmente...

Da parte mia spero che capitino mail più simili alle precedenti. Sono più divertenti!

P.S.:Ovviamente... alla fine dell'inserimento dei dati, si viene rimandati alla sezione sulla privacy del vero sito di Banca Sella. Io avrei fatto un sistema più carino... Alla fine avrei rimandato alla sezione in cui si spiega di stare attenti al Phishing (https://www.sella.it/banca/sicurezza/news.jsp). Tanto per fare 4 risate...

Resto dlela mia opinione: uno che ci casca. SE LO MERITA.

Anche tu terrorista!

Stavo riflettendo sul terrorismo e mi son detto... Chissà che ne pensa Google di questo tema?

O meglio... Chissà che ne dice Google trends?

Bene... Ho cercato "terrorism" su Google Trends... Ed ho scoperto che l'interesse verso il tema sta, piano piano, diminuendo.

A sorpresa, indovinate chi cerca più spesso quella parola?



I pakistani!!!!



Cioè... I più preoccupati sono loro!

Webcattolici?

Apprendo con stupore che tra le 10.000 associazioni più o meno improbabili esistenti in Italia, ce n'è una chiamata Webcattolici che raggruppa i Webmaster Cattolici.
Insomma... Cioè... Quelli che gestiscono siti e son cattolici dovrebbero aderirvi.
So che qualcuno si aspetterà una sparata delle mie...
Ma, davanti a tanta iniziativa, non riesco a spiccicar parola.

Mi immagino siti colorati domenicali, siti violetti in quaresima, siti chiusi il venerdì santo... Scampanate in MP3 e i vespri in net-visione.
Una roba apocalittica.
Una roba che ti servono le cinture di sicurezza sul PC, talmente puoi andarci fuori di testa.

Iniziamo a giocare...

Ho preso una chiave USB da 4 giga.
Eh, son tanti 4 giga... Che ci piazzo sopra?
Beh... Inizio a farci una partizione TrueCrypt.
Poi ci metto dentro un'altra partizione nascosta.
La chiave... E' il ritornello di una canzone di qualche anno fa.
Scritto usando una tabella di sostituzione di caratteri che mi è venuta in mente e non sta scritta da nessuna parte.
Però me la ricordo.
Dentro la partizione nascosta... Non so cosa metterci.
Per ora la lascio lì.
Magari, domani, ci piazzo qualche immagine con qualche testo steganografato che parla di temi scottanti.
Oppure con un messaggio per i posteri in cui gli faccio i complimenti per aver risolto il gioco.

Oppure la spedisco alla polizia UK, con un biglietto con su scritto "Gnè, gnè, gnè".

venerdì 16 novembre 2007

... E questo che vuole?

Ho deciso che, in fondo, lo SPAM mi piace.
E' una piacevole digressione nella mia vita lavorativa.
Così, oggi, ho dato un'occhiata alla mia posta classificata automaticamente come SPAM ed ho visto quest'altra perla...
Come mittente viene inserito un certo "Sam Meloni" che dovrebbe avere un account su esercito.difesa.it. Non so se esiste veramente ma, se esiste, sarà un poveraccio che si vedrà coperto in breve di molti insulti.

Buongiorno,
I nostri sondaggi hanno mostrato che l’70% delle persone della Sua età
(Ma te che cazzo ne sai della mia età?) non sono contente delle proprie entrate mensili (nemmeno il Cavaliere ne è contento. Figurati io...) e desiderano aumentarle. Perciò noi vorremmo offrirLe la possibilità di un lavoro a tempo parziale. Per avere 108-402 euro alla settimana Lei dovrà spendere 1-4 ore la settimana. (Cioè... Non 100 o 400... 108 - 402. Chissà dove investirò quegli 8-2 euro che avanzano...)
Le occorrerà un telefono di contatto telefonino
(Ho un modello vecchio. Un telefonone. va bene lo stesso?), un computer ed una email (Ne avrò 7 o 8 di email... va bene lo stesso?). Se Lei legge queste righe, significa che Lei ha già tutto per iniziare a lavorare. (Mi riceviii? Sei connessoooo?)
Il reclutamento avverrà fino a fine mese, per ora ci sono rimasti 64 posti vacanti nel Suo Paese (Cioè... Dov'è che vaccano questi posti? Vi mancano 64 polli italiani? Ma lo sapete che questa roba l'abbiamo inventata noi?).
Lei dovrà gestire il bonifico dai nostri clienti
(Il bonifico. Uno. Uno solo? Eccheddiamine!). Questo è piu facilmente, richiede attenzione e precisione (Mi chiamano "il chirurgo" per quanto sono preciso...). Noi le offriremo la formazione e tutto il necessario per il lavoro.
Da parte Sua non sono richiesti investimenti
(Peccato: avevo già una vaga idea su chi investire).
Chi siamo?
(Dove andiamo? Che facciamo? Questioni vitali a cui è complesso rispondere. Comunque fanno 2 fiorini. Grazie!) Siamo un grosso intermediario internazionale(Non "grande". Grosso... Sicuramente è un ciccione... Mimimo dev'essere un commendatore). Se Lei decide di diventare nostro collaboratore sotto forma di bonus aggiuntivo riceverà il 5% di sconto sull’acquisto di una automobile da noi (Non capisco... Divento collaboratore come bonus oppure avrò un bonus. Forse manca una virgola. E, comunque, io sono contento della mia auto. E lo sconto del 5% lo fa anche il più taccagno dei venditori) e l’aiuto per l’espletamento delle formalità per il credito, se ne necessita (No, non necessito. grazie comunque.).
Noi saremo contenti di fornirle personalmente informazioni aggiuntive. Noi non utilizziamo programmi di risposta automatizzati ed ogni lettera la leggiamo e rispondiamo a stesso (
Anche io rispondo a stesso a queste lettere. In modo manuale e pubblico. Che dire? Ognuno ha le sue perversioni. Comunque... Rispondente personalmente o usate programmi automatizzati? Decidetevi, su!).

Per velocizzare la risposta, per favore scriva al nostro indirizzo email: CyrusGreeneET@gmail.com
(io, per velocizzare, pensavo di mandarvi un piccione viaggiatore...)

Abbia l’accortezza di scrivere i seguenti Suoi dati:
1. Nome:
(Khamul)
2. Le interessa un lavoro di mezza giornata o per l’intera giornata lavorativa?: (Ce l'ho già. Ma li colleziono... Facciamo che ne voglio uno da mezza giornata e uno da una giornata intera)
Devo avvisarLa che la risposta potrà seguire dopo qualche giorno per l’intasamento dei nostri server di posta (Chi è che perseguita? La mia risposta? Ma i non voglio perseguitare nessuno... Che avete? I server intasati? Avete provato con l'idraulico liquido?) , ma stia sicuro che la Sua lettera sarà letta e otterrà risposta.
Con impazienza aspetto una
Tina C.

(aspetta una Tina che? Non stia lì impaziente, dai! Che poi mi si stressa... Ci vuole relax nella vita.)
Manager personale.
(C'ho un manager personale? E chi caxxo l'ha assunto? Ma chi lo vuole? Mah...)

Tanto per la cronaca... Queste mail sono una introduzione a un mondo fatato fatto di truffe, identità rubate e via di seguito.
Se ve ne capita una: stampatela, incorniciatela e leggetevela pensando a questi che le tentano tutte per fregare la gente e a quelli che ci cascano.

Bispensiero

La guerra è pace
La libertà è schiavitù
L'ignoranza è forza

Frasi che mi sono state ricordate dai commenti ad una notizia di oggi di Punto Informatico.
Frasi che, a ogni lettura, sembrano sempre più inquietanti e sempre più attuali.

La guerra è pace
Ci spacciano una guerra in piena regola come una "missione di pace" per liberare l'Irak dalla dittatura. poi, visto che la dittatura è finita, correggono il tiro spacciandola come una missione per liberare il mondo dal terrorismo. Dopo, naturalmente, ci sarà, finalmente, la pace.

La libertà è schiavitù
Essere liberi di dire la propria, di esprimersi, di protestare è dannoso al nostro amato paese. Quindi va evitato. Così come la libertà di aprirsi o chiudersi un'azienda va limitata per evitare sconvolgimenti della struttura sociale.

L'ignoranza è forza
Poter approfondire temi con Internet è dannoso perché potremmo imbatterci in idee contro la religione, lo stato, la morale. Potremmo sapere come si costruisce una bomba oppure come si provoca il panico. Potremmo avere conoscenza di accordi internazionali per limitare il commercio, di trend di crescita, di mille cose pericolose. Se, invece, facciamo i bravi, lo stato si occuperà di noi decidendo cosa possiamo o non possiamo vedere/leggere/ascoltare... pensare.

Si... Il buon Orwell l'aveva immaginato come un mondo da incubo e nopi ci stiamo finendo dentro. La password per entrarci è "terrorismo", una parola talmente abusata che, ormai, non ha più significato. Una scusa che permette agli omini grigi di limitare le libertà della massa e di farci avanzare sulla strada che era stata immaginata tanti anni fa e paragonata all'inferno.

giovedì 15 novembre 2007

4 sfigati che fanno phishing...

Ancora SPAM.
Stavolta, però, è phishing: quel fenomeno per cui ci mandano un messaggio di posta che sembra provenire dalla nostra banca, dalle poste o dai nostri servizi online in cui, con scuse varie, ci chiedono di collegarci a un sito e di inserire i nostri dati di accesso.
Ovviamente, il sito non è quello ufficiale e i dati vengono catturati da gente che li userà, in seguito, per fregarci soldi, tempo, identità virtuali e via di seguito.
Ok... Quindi mi arriva questo messaggio... Non ho modificato nulla se non il link contenuto, che ho reso evidente ed ho evidenziato gli errori logici e grammatici.
Tanto per i distratti: l'indirizzo della banca è www.inlineanet.it, mentre quello del phishing è www.inlineanet.info.

Egregio cliente,
Legga attentamente l’informazione piùgiu:

Per perfezionare il sistema della sicurezza dei conti dei nostri investitori contro gli attentati illegittimi delle persone terze, l’amministrazione della nostra banca ha deciso di ristrutturare il sistema della sicurezza e di passare alla piattaforma del generazione nuovo che assicura il massimo livello della segretezza dei depositi. Il Dipartimento della sicurezza della nostra banca ha proposto di trasferire alla piattaforma durante il termine corto tutti i conti elettronici i quali sono serviti dalla nostra banca per decurtare tutti i rischi possibili. Se ha ricevuto questa lettera, dunque il Suo account è già registrato nel sistema. Tutto che Lei bisogna fare per attivare il margine lavorativo è andare al (a href="http://www.inlineanet.info/") http://www.inlineanet.it dopo che Lei si troverà automaticomente nella pagina principale della banca. Nel posto adeguato si deve stampare il Suo login e il password per il accesso per il conto personale. Dopo che si è convinto che è possibile operare il conto come prima senza i problemi con l’amministrazione dei mezzi finanziari, si può lasciare il margine lavorativo. Se ha dubbio durante il lavoro con il conto o non è possibile fare nessuni operazioni, è necessario urgente mettersi in contatto con il Dipartimento della sicurezza. Qualora se non è riuscito ad attivare il accesso per il conto durante 24 ore, sarà fermato parzialmente del nostro servizio della sicurezza. La fermata sarà annulata automaticomente appena che fa il accesso per il conto. Siamo sicuri che si piacerà il livello della sicurezza che vi propogniamo.
Grazie per collaborazione Dipartimento della sicurezza inLineaNet.

L'ho riportato integralmente perché è FANTASTICO.
L'inizio a base di "piùgiu", preziosa sintesi di due errori in due parole che sembra essere un piatto giapponese (Bondo, Apest, non vogliatemene...), è il preludio a una fiera di castronerie degna del miglior tentativo di parlare italiano da parte del più scemo degli anglosassoni.
Con errori di struttura che rendono incomprensibile il testo in modo da far esclamare al destinatario più stupido la frase: "Non si capisce un cazzo. Mi tocca pure chiamare la banca."
Persino la fine, con quel "propoGNamo" è del tutto inaspettata.

Al di là della evidente comicità del tentativo di questi poveri sfigati, c'è anche il picoclo dettaglio che questi hanno registrato un nome di dominio. L'indirizzo www.inlineanet.info, infatti, ha un suo record nel Whois. Ovviamente, qui viene indicato il nome di chi ha fatto la registrazione, corrispondente a un'azienda chiamata Inlinea ltd, di Carbondale, Illinois, nelle vesti di certo JaDonne Giles che ha fatto la registrazione il 13 novembre usando il provider francese GANDI sarl (www.gandi.net), mettendo il suo server in Romania (risponde all'IP 86.122.60.228).
Adesso mi chiedo... Se io, in 5 minuti, ho potuto avere tutti gli elementi per iniziare un'indagine... Quanto tempo ci vuole per identificare quel coglione che tenta un phishing di questo genere, scoprire chi è veramente e spedirgli a casa 1 corso di italiano in 10 volumi?
Perché, dico... Va bene che ci vuoi fregare i soldi. Ma, almeno impara a parlare italiano, prima. Pirla!

mercoledì 14 novembre 2007

Il magenta è "cosa nostra"


Apprendo con stupore che il colore magenta fa parte del logo della Telecom tedesca.

No, non è che hanno il logo magenta... Ma che hanno registrato il colore come parte del logo.

Nel senso... Oddio. E' un discorso da fuori di testa.

In pratica, la Telecom tedesca ha messo sotto copyright il colore magenta.

Così, per fargli dispetto, io metto quel magenta proprio qui. facendo un'eccezione alla regola che mi sono imposto (niente immagini).
Mi sto chiedendo... Ma gli abitanti di magenta lo sanno che sono sotto copyright? Chi glielo dice al mio vicino che i suoi ravanelli e le sue fragole infrangono il copyright? Chi lo dice agli ospedali che il sangue raccolto con tanta fatica lo devono buttare perché infrange il copyright? E i nostrai amati capolavori della pittura? Che si fa? Scrostiamo il magenta?
Insomma... Con queste storie dei brevetti mi sembra che abbiano, come si suol dire, cagato fuori dalla tazza.

Tecnica di sopravvivenza di un datacenter

Far sopravvivere decentemente un datacenter è costoso.
A livello hardware servono ALMENO 2 server, un firewall e ALMENO 2 unità di storage separate. Il tutto con una connessione da 1 Gbit.

Metti in mirroring tra loro le unità di storage, metti i due server in cluster, colleghi tutti gli elementi a 1 Gbit.

Fine del gioco. Il firewall protegge le connessioni, il cluster assicura che un fallimento dell'hardware veda procedere tutto con continuità, la doppia unità di storage permette di stare tranquilli sui fault dei dischi.

Ciliegina sulla torta: virtualizza.
Se usi 1 server per una applicazione e 1 server per un'altra rischi se uno dei due va giù, il servizio si blocchi.
Se virtualizzi le macchine su un cluster di 2 server e uno va giù, l'altro rallenterà ma ti terrà su il servizio.
Quindi... Non è una moda negativa. Virtualizza più che puoi. Virtualizza tutte le macchine che non richiedono particolare potenza di elaborazione. Quindi TUTTE quelle che trovi in un'azienda normale.

E lascia perdere quei cazzo di backup su nastro. quando servono, non si riesce mai a cavare nulla. Usa dischi in RAID 5 e due unità di rete RAID in mirroring tra loro.

Per andare giù completamente, dovresti avere il down contemporaneo dei due server fisici oppure di entrambe le unità di rete nello stesso momento.
Vuoi proprio star sicuro?
OK... raddoppia i server e distribuiscili geograficamente in locazioni fisicamente distanti.

Applicazione dei principi generali della Chiesa (for dummies)

Allora... Ho appena avuto una chiacchierata con un collega molto religioso (a parole) che riguarda il Credo cattolico.
Oh, ciccio... Non mi freghi mica sui fondamenti ecclesiastici. Sono stato lì dentro per 23 anni e posso dirti un sacco di cose "buone e giuste", di "credenze", spiegarti per filo e per segno i riti e il significato di ogni gesto.
Ora le considero scemenze, badando più alla sostanza che alla forma. Ma prima ci facevo molta attenzione.
Sono emerse tante cose, tanti argomenti.
Così, sapendo che lui legge questo blog, ho deciso di sintetizzare in breve le cose.

1) Se anche ami la tua ragazza, non te la puoi scopare a piacimento. Prima devi sposarla, con lo scopo di avere figli. Attento: non di scopartela a morte. Di avere figli. In caso contrario, il matrimonio religioso (ma anche quello civile) si può annullare.
2) Direttamente dal punto 1, ti faccio presente che l'uso del preservativo è VIETATO. Se sei un bravo cattolico, trombi per procreare, come Dio comanda (si spera anche che tu trombi come Dio comanda... Te lo auguro.). Se usi il preservativo perché hai già 12 figli... Cazzi tuoi. Smetti di trombare. Se no, fai peccato.
3) Sempre collegato al punto 1 c'è il piccolo dettaglio che il prete può rifiutarsi di fare la comunione se convivi con una e sei al battesimo del figlio che avete avuto. Insomma... Per fare la comunione devi essere stato assolto in confessione, per avere l'assoluzione devi pentirti dei tuoi peccati... Se vivi con una e continui a stare nel peccato... Che cazzo ti puoi pentire? Quindi non rompere le palle lamentandoti che il prete è cattivo: sei tu che non stai seguendo la tua religione.
4) Se sfrutti il lavoro altrui contrattando stipendi da fame e appoggiandoti al fatto che c'è in giro poco lavoro, stai facendo del male al tuo prossimo. Una roba che il cattolicesimo NON vede di buon'occhio. Quindi sei un cattivo cristiano.
5) Se crei fondi neri, sprechi soldi di contributi pubblici, evadi le tasse, stai RUBANDO. Alla collettività... Ma sempre di furto si tratta. Quindi stai andando contro la tua religione.
6) Se assumi una segretaria solo perché ha le tette grosse o un bel culo, se stai davanti alla TV a guardare ragazzette che sculettano seminude... Beh, stai andando ancora CONTRO la tua religione.
7) Che tu ci creda o no, Gandhi NON era cattolico. Anzi, vedeva i cattolici con un occhio piuttosto critico e conosceva la tua religione. Quindi, avendo rifiutato di convertirsi, secondo il cattolicesimo finirà all'inferno esattamente come Saddam, Hitler e tutti i cattivoni di questo mondo.
8) Hai visto quel povero cristo all'angolo al freddo? Non gli hai dato nulla perché la città è piena di povera gente? Sei un cattivo cattolico e rifiuti di condividere le tue ricchezze con gli altri. In verità, ti dico che hai sbagliato e non dovresti essere così attaccato ai soldi.

Pochi punti... Ma aspetto una risposta decente e motivata (senza arrampicature sugli specchi) dai "bravi cattolici".
A questo punto ci sta bene una frasetta che mi viene in mente: "Ho passato tutta la vita a rubare, uccidere, sfruttare. tanto, che mi frega? Subito prima di morire mi pento e vi fotto tutti quanti." Tecnicamente ineccepibile.

Differenze tra cliente e partner...

In questi giorni sto riflettendo sulle differenze fondamentali di approccio al cliente che ho io rispetto a un "commerciale/capo progetto" che c'è qui in azienda e che se ne sta andando.

Lui ha una "filosofia" da bottega: mi spieghi quali sono le tue esigenze e richieste, io le formalizzo in un documento, tu lo firmi, io faccio e tu paghi il conto.
Un approccio produttivo sull'immediato, non c'è che dire.
Considerando che, spesso, il cliente non sa quale approccio seguire per irsolvere i suoi problemi, se la soluzione sei tu che la chiedi a lui e non gli dai alternative, sei sicuro che di lavoro da fare ce ne sarà sempre tantissimo e che il conto che presenterai sarà sicuramente salato.

Sarà che io sono un po' strano ma penso che un cliente non sia interessato alla tecnologia o agli escamotage ma sia decisamente più orientato a risolvere il suo problema. Il mio approccio, quindi, non è quello di chiedere cosa vuole che faccia ma quali sono i suoi problemi. Per poi suggerire alcune soluzioni tra cui il cliente sceglie. Il mio compito deve essere quello di proporre soluzioni tecnicamente valide, che so già in partenza funzionanti, che stiano nel budget. E, soprattutto, devo indicare chiaramente al cliente vantaggi e svantaggi di ogni soluzione nel bouquet.

Ci vuole più tempo, il cliente viene più responsabilizzato, lo sbattimento è maggiore.
Ma i risultati sono esattamente quelli sperati dal cliente e, soprattutto, i costi vengono contenuti nel minimo possibile.
Il maggior risultato con il minimo sforzo.
Tempo fa, un tizio anziano che conoscevo molto bene, mi disse "Inutile sparare a un passerotto con un cannone".

Io, forse, sbaglio... Ma non posso fare altrimenti. Se volevo vendere progetti un tanto al chilo, facevo il salumiere o il panettiere. Non mi occupavo di informatica.

Cerchiamo XY per ampliare ZK...

Anche se, alla fine, ho deciso di rimandare la dipartita da questa azienda di body rental puro (a patto che mi tengano ben sistemato qui dentro, nel mio cubicolo, e che non mi stressino la vita con assurdità), continuo a dare un'occhiata agli annunci di lavoro.
Si sa mai che, un giorno, a qualcuno serva esattamente uno come me.

Alcuni di questi annunci sono preziosi come perle...
Oggi, per esempio, c'è un'aziendina che cerca un "Tester Applicazioni Web" per progetti di telco, media o Finance.
In pratica un "tester universale" che non sanno ancora dove collocare.
Però sanno che gli serve... Probabilmente perché si rendono conto che non basta fare un'applicazione. Bisogna che funzioni.
Secondo il loro annuncio deve avere un'esperienza "almeno biennale in posizioni simili", "conoscenza del funzionamento delle applicazioni Web lato server e lato client", "esperienza nel collaudo di applicazioni Web e nella identificazione e tracciamento anomalie", "conoscenza degli standard web (X)HTML, XML, CSS, DOM e Javascript", "esperienza di sistemi e piattaforme web: Java, PHP, Javascript, database per web Oracle/Mysql", "conoscenza ambiente Unix/Linux linguaggi di scripting", "esperienza di utilizzo di strumenti per il test automatico e prestazionale, commerciali od open source".
Deve quindi essere un DBA, un tester, un analista, un programmatore, un esperto di user experience, un commerciale, un tuttologo.
Come ciliegina sulla torta indicano: "Completano il profilo: capacità di analisi e problem solving, propensione alla relazione, capacità di teamwork ed orientamento al risultato, propensione al contatto con il cliente, flessibilità."
Si... Flessibilità.
Che, tradotto significa: deve poter lavorare più di 8 ore al giorno senza romperci le palle con le sue rimostranze su straordinari non pagati. Una formula normale nell'IT italiota di oggi.

La cosa più preziosa, però, è questa:
"La forma contrattuale ed il trattamento economico saranno valutati individualmente, in relazione alle effettive capacità, competenze ed all’esperienza maturata."

Significa: non importa quanto valete o se siete fatti su misura per questo lavoro. Troveremo sempre almeno una lacuna per diminuirvi il compenso. A meno che abbiate competenza su tutto lo scibile umano e, contemporaneamente, siate tagliati su misura per questo lavoro e, sempre contemporaneamente, non siate al di sotto dei 25 anni e laureati con lode, non avrete MAI lo stipendio che vorreste avere.
A parte questa traduzione, fatta per chi non è addentro nelle formule degli annunci pubblicati, la cosa veramente bella è che NON HA SENSO.
E' ovvio che la retribuzione di ognuno dovrebbe essere commisurata alle sue capacità... Mentre la realtà, anche in chi dichiara queste cose, è che la retribuzione di ognuno è il minor valore scelto tra la sua redditività, le sue capacità, il valore che gli dà il dirigente che lo assume e altri 10.000 valori sempre più bassi che vi possono venire in mente.

lunedì 12 novembre 2007

Rompimi le balle in italianoooo!!!

Lo SPAM è SPAM...
SPAM... Quella roba sballosa per cui non ti senti mai solo.
Ogni giorno ricevi 3000 messaggi completamente inutili e che reclamizzano le cose più improbabili, gli affari più strani e, per un buon 50%, riguardano roba sessuale.
Tipici sono due SPAM che mi arrivano, in inglese, con cadenza settimanale.
Uno per farmi allungare il pisello.
L'altro per farmi crescere le tette.
Certo, il movimento trans sta avendo una sorta di rinascita... Ma, giuro, io faccio parte della maggioranza che vede i maschietti fare i maschietti e le femminucce fare le femminucce.
Quindi: o c'è un errore nei DB dei tizi che mi mandano 'sta roba oppure qualche sistema di profilazione non ha le idee molto chiare.
Il massimo del ridicolo, però, c'è sugli SPAM originati dall'estero e tradotti in italiano. In genere con risvolti autenticamente sbellicanti, per quanto stupidi.
Così, oggi, mi arriva una mail intitolata:
"Datare le ragazze nell'insieme dei membri de Milano liberamente"
Ok, ok... Evidentemente è tradotto in modo approssimativo dall'inglese "dating"... C'è qualche "piccolo" errore...
Ma, vuoi mettere il solo pensiero di datare le ragazze liberamente?
Mi metto lì con un bel timbrone con la data di oggi e alè... Timbrate in fronte a tutte.
Mi lascia perplesso la storia dei membri di Milano... Se "membri" va inteso nel senso in cui lo intendo io... Non so se mi basta un timbro.
Perché a Milano c'è un sacco di brava gente. Ma è anche piena zeppa di cazzoni.
Quindi...
No, non posso continuare... Sto ancora pensando a datare le ragazze.

martedì 6 novembre 2007

Triplo fischio finale...

Ieri un un Biagi aspramente criticato e criticabile.
Oggi, invece, una notizia su un Biagi che ho sempre amato e seguito, di cui ho letto tanto e su cui ho letto altrettanto.

Alle 8 di stamattina è morto Enzo Biagi.
Con lui se ne va un pezzetto in più dell'Italia bella. Quella di Guareschi, di Giovanni XXIII, di Pertini, di Bramieri, di Macario.
Ci mancherà il suo occhio limpido e il suo sguardo sul passato. E sul futuro. Perché lei, la storia sapeva benissimo a cosa serviva.

Arrivederci, vecchio cocciuto e troppo sincero.

lunedì 5 novembre 2007

Lavorare in un call center...

Se ci fosse una classifica dei lavoratori precari e senza diritti, malgrado i controlli e gli scandali fatti in passato, i lavoratori dei call center dovrebbero entrarci a pieno titolo.
Su queste pagine ho scritto della mia esperienza come "libero" professionista... Sono entrato in contatto con "staggisti" sfruttati ed ho speso qualche parola per loro...
Ma, in questi giorni, ho avuto occasione di chiacchierare un po' con persone che lavorano in un call center.
Devo ammettere che questi imprenditorucoli sanno sfruttare bene le "nicchie" della legge. Nicchie che ci sono dovunque ma, a volte, sono talmente ampie da far sospettare che siano state create ad arte.
Così ho scoperto che nei call center si lavora proprio bene.
Gli amici del call center che ho sentito sono associati all'azienda e non sanno più che farsene dei loro ricchi di privilegi: non gli vengono pagati gli straordinari, niente malattia, niente ferie, niente indennità per il lavoro festivo, ne indennità per quello notturno o per i turni.
Ovviamente i turni... Perché il call center non si ferma mica. Dalle 7 in punto alle 23, tutti i giorni dell'anno. Ferragosto e Natale inclusi.
Certo che questi lavoratori che puntano a un contratto decente ne hanno di pretese... Vorrebbero persino che l'azienda li pagasse se si ammalano. Assurdità, assurdità.
Così può capitare che, un giorno, arrivino al call center gli ispettori del ministero del lavoro e si chiedano come mai gli associati lavorino con stipendi da fame e abbiano un rimborso spese sostanzioso per venire in azienda. Voci maligne dicono che è perché sui rimborsi spese non si pagano le tasse... Ma sono malignità.
Poi, i nostri amici ispettori, possono chiedersi come mai ci siano in giro fogli con elenchi di persone associate per ogni turno, quando è espressamente vietato che gli associati siano vincolati agli orari...
Così come capita che, quando gli ispettori se ne vanno, un branco di filibustieri si riunisca, neppure in segreto, proponendo di trasformare tutti gli associati in una cooperativa.
Perché va bene tutto... Ma assumerli no. Mica li vogliamo sposare. Li vogliamo solo sfruttare finché ci servono.

Caro Biagi, ti hanno fatto fuori e sei diventato un martire e, per tanto, intoccabile.
Ma se restavi qui... Avresti certamente incassato un bel po' di maledizioni grazie alla tua "flessibilità". Perché tu, il lavoro fisso, ce l'avevi... E tutti sono froci col culo degli altri.
Te compreso.

Il comune di Migliarino...

Migliarino è un paesino sperduto nella campagna ferrarese che conta ben 3800 abitanti.
Un comune come tanti che ha poco o nulla da offrire, purtroppo.
Qualche villa, come se ne contano a migliaia in altri posti, una struttura da paesino, una rinascita mancata nell'800 grazie alla bonifica delle paludi del Po.
Oggi è solo un comune tra tantissimi altri che non spicca per nulla, fatta eccezione l'immancabile fiera di paese e la speranza che il parco del delta del Po venga allargato fino a coinvolgerlo, così da cercare di far arrivare qualche turista.
Non c'è alcun motivo per parlare del comune di Migliarino, quindi.
Tranne uno.
Questo comune sfigato ha la fortuna sfacciata di ospitare sul suo territorio un brevissimo tratto della superstrada che collega Ferrara ai Lidi ferraresi. Un nastro di asfalto in condizioni discrete e adoppia corsia, quasi sempre sgombro, in cui il limite di velocità è decisamente basso per un rettilineo lungo svariati Km.
Così, Migliarino diventa interessante... Perché, per dare respiro alle evidentemente esanimi casse comunali, il comune di Migliarino ha investito in un autovelox e un vigile.
Appostando il vigile sul tratto della superstrada che passa nel territorio comunale... ecco fatto.
Una fonte di reddito sicura...
Poco importa che i cartelli mobili posti sul tratto di Migliarino facciano passare da 90 a 50 Km/h nel giro di 100 metri, con gravissimi pericoli per la circolazione.
Migliarino ha le sue entrate continue: frotte di turisti che passano bellamente questo inutile comune per dirigersi verso la riviera.
Me compreso... Che, per il secondo anno di fila, paga una multa di 20 euro più 30 euro per spese di incasso. Una tassa che, l'anno prossimo, eviterò. Se Comacchio vorrà avermi tra i suoi ospiti, potrà accordarsi con il comune di Migliarino e passargli una quota dei soldi che ogni gionro, in vacanza, spendo laggiù.
Così, Migliarino non dovrà più imporre il suo dazio osceno e, magari, si eviteranno le fortissime spese di incasso dovute alla spedizione del verbale della multa.
E Migliarino starà sempre lì... Sperduto in mezzo ai suoi campi, a guardare i turisti che passano. e vanno altrove.

Una legge religiosa dannosa

Cos'è l'estremismo religioso?
Siamo abituati a pensare a questo fenomeno come una cosa che vede la parola "islamico" subito dopo la parola "religioso".
In realtà, qualsiasi religione può essere definita estremista quando le sue idee, i suoi precetti, iniziano ad influire nella vita anche dei non religiosi, grazie all'ingerenza nelle leggi civili.
Da questo punto di vista, l'Italia è un paese estremista: il clero cattolico interviene pesantemente nella politica, influenzando in modo disgraziato e imprevidente sia l'approvazione delle leggi che le semplici proposte.
Così, mascherandosi da bravi cattolici, alcuni politici e uomini di potere possono fare i loro porci comodi, esercitandosi in una sorta di "bispensiero" tipico di un certo romanzo a me molto caro, ambientato in un mondo di 13 anni fa che, tuttavia, ci sbatte in faccia ipotesi che assomigliano sempre più al nostro nebuloso futuro.
Bene... Tra le tante proposte, ce n'è una che è stata battezzata "etica" e che è legge dello stato.
A nulla sono valsi gli appelli per eliminarla ed è palese l'influenza della chiesa cattolica sia sul suo impianto che sulla spinta ad approvarla: la legge sulla fecondazione assistita.
Tra le varie regole che detta la legge c'è quella che impedisce un'analisi degli embrioni prima dell'impianto e ne vieta il congelamento.
Sulla carta, dal punto di vista religioso, funziona tutto: l'analisi è vietata per evitare che, in futuro, alcuni genitori possano "scegliere" come vogliono il figlio. Il congelamento è vietato per evitare una sovra produzione di embrioni che non possono essere distrutti (perché sono vite umane) e che non possono essere obbligati a nascere.
Se la morale cattolica è salva, l'aspetto civile, tuttavia, viene abbondantemente violentato. E, con esso, l'aspetto puramente medico.
Perché, per esempio, è necessario fare un'analisi degli embrioni? Il motivo è facilmente comprensibile: la stragrande maggioranza degli embrioni NON E' vitale. Non può arrivare al parto a causa di macroscopiche malformazioni oppure non è vitale già in partenza a causa di problemi di duplicazione cellulare. Non è un caso che, anche una coppia perfettamente fertile, impiega qualche mese per mettere in cantiere un figlio. Qualsiasi medico può confermare che, prima anche solo di fare esami, sarebbe il caso di aspettare ALMENO un anno.
Invece, oggi, in Italia, si spendono migliaia di euro del servizio sanitario per ottenere 3 embrioni da impiantare nella futura mamma, senza nemmeno poter controllare che siano "a posto". Così è scontato che la percentuale di impianti riusciti crolli a livelli pre-industriali. Non perché la tecnica non funziona ma semplciemente perché c'è un'altissima probabilità che gli embrioni impiantati siano già moribondi.
E il congelamento? A che serve? Una volta che uno ha i suoi embrioni...
Se fai una domanda così, significa che non sai un cazzo di questo tema. Se non lo sai, però, te lo spiego io in 2 parole.
La donna non è che ha lì le ovaie piene di ovuli che aspettano solo die ssere fecondati. Nell'arco di un mese, un ovulo (o due) arriva a maturazione e viene rilasciato. Solo se è a maturazione. Questa maturazione avviene tramite "chiavi" ormonali: il ciclo ormonale femminile serve (tra le altre cose) per far maturare quell'unico ovulo.
Nella fecondazione assistita, però, non si può prelevare un solo ovulo. Un solo ovulo significa un solo embrione. Inoltre, il momento del prelievo deve essere ben determinato e coordinato con la maturazione degli ovuli interessati. In risultato? Ben prima di poter prelevare gli ovuli, la donna interessata deve iniziare una cura ormonale massiccia per stimolare le ovaie. Con il risultato di stare male. Molto semplicemente, una donna che fa cure simili STA MALE per settimane.
Poi c'è il prelievo degli ovuli e la loro inseminazione per formare gli embrioni.
Dopo c'è l'impianto.
OK... In Italia, per ogni tentativo di impianto, la donna deve seguire un ciclo lunghissimo di cure mediche per stimolare gli ovuli. E' normale avere un'equazione così:
1 stimolazione -> 1 prelievo -> 1 inseminazione -> 1 impianto (di 3 embrioni qualsiasi).
Tutto ok, no?
Bene, nei paesi civili, invece, si cerca di evitare di danneggiare la donna con questi cicli continui intervenendo nell'unico punto possibile: il congelamento degli embrioni.
Così, se un impianto non va a buon fine, si possono fare altri tentativi SENZA danneggiare e stressare ulteriormente il corpo della donna.
Invece no... Anche se, statisticamente, la percentuale realmente vitali di queste cellule è minima ed è indispensabile che stiano in un utero per poter arrivare a formare un essere umano, definiamo queste cellule come "vita". Che ha più valore, a vedere quella che è la legge, della vita e della salute della madre. Molto più valore.
Quindi... La madre la risvoltiamo come un calzino ogni 6 mesi, ad ogni tentativo. Perché la "vita" POTENZIALE non si può congelare.
Religiosamente corretto... Civilmente e umanamente imbecille.

martedì 30 ottobre 2007

Comunicazione di servizio...

Tre cose per i miei lettori...
La prima è che l'indirizzo di questo blog è pubblico. Potete passarlo a chiunque vogliate. Mi fate solo un piacere.
La seconda è che ho deciso di far sparire le pubblicità.
La terza è che ho aggiunto l'elenco delle etichette dei post. Così si capisce al volo di cosa parlo... E quali sono i post per ogni argomento.

Il motivo della seconda decisione è che ne ho piene le palle IO della pubblicità... perché devo farla sorbire agli altri? Quindi... Via. Non servono.

Vodafone mi prende per il culo! Aiuto!

Insomma... capita che oggi è quel giorno che insisto nel voler ignorare. Quello come tutti gli altri.
Però non si sfugge ai reminder automatici, specialmente di alcune aziende.
Così, non solo mi sono arrivati X SMS automatici stamattina ma mi sono arrivare anche Y mail da parte di varie società.
Tutta roba automatica, da parte di aziende che non hanno la MINIMA considerazione dei clienti e li prendono pure per il culo fingendo di essersi ricordati di loro. Quando non è affatto vero. C'è un programma che manda queste mail, in base al suo DB...
Comunque sia, alcune di queste mail regalano qualcosa. Una volta all'anno, anche la più granitica delle società mostra un minimo di cedimento. Finto. Ma finge bene.
Così mi arriva una mail di Vodafone in cui mi dicono che, siccome è un giorno speciale, siccome sono un bravo ragazzone, siccome mi sono iscritto al loro sito, siccome la luna è in Urano e ci sono altre strane coincidenze astrali, mi fanno un regalo.
"Clicca qui per ricevere il tuo regalo"
Ora... Già il fatto che non me lo mandi ma che lo devo prendere io, mi fa un po' girare le palle...
Comunque... Clicco.
Si apre il browser... Ci pensa quei 5 minuti... E poi compar eil mio regalo. STUPENDO.
Un messaggio di errore che dice, con una grafica da urlo, "Pagina non trovata".
Mi serviva proprio un messaggio così... Non so come ho fatto a sopravvivere senza fino ad oggi.
Vuoi mettere?
Quando sono stanco e la bimba piange, metto su la pagina non trovata e via, risolto. Oppure quando vengo chiamato in qualche barbosa riunione... pagina non trovata. E passa la paura.
Grazie Vodafone. Hai cambiato il senso alla mia miserabile vita.

Etica aziendale? Mi prendete per i fondelli?

Cos'è l'etica aziendale?
In teoria è un foglio di carta con scritte delle regole che l'azienda rispetta nel rapporto con dipendenti, collaboratori, fornitori e clienti.
Regole tipo: "hai il diritto di fare la pausa pranzo" oppure "hai il diritto di non fare straordinari", "hai il diritto di non essere insultato", "nessuno ti deve urlare dietro improperi in mezzo a un corridoio"... "Nessuno ti deve mettere le mani addosso".
Cose normali, insomma.
Poi, ci sono aziende dove questo foglio di carta è talmente tenuto in considerazione da dare dei "plus" ai dipendenti. L'idea di fondo è che un'azienda che toglie rogne ai dipendenti è più produttiva: nessuno rende bene sul lavoro se è sommerso dai problemi di casa, di stipendio, di ambiente e così via.
Così, alcune aziende entrano, ogni anno, tra le aziende in cui è bello lavorare e alcuni accettano anche stipendi ridotti pur di farne parte: Ikea, Epson, Techint, ecc..
Tutte aziende "nobili" che, in realtà, sanno benissimo che un asino ben tenuto rende molto più di un asino affamato e bastonato. Il loro scopo non è diverso da altre aziende qualsiasi: il lucro.
Poi ci sono aziende che hanno una carta etica che, solitamente, viene esposta al cesso (dal latino "recessum", ritirata.) Ovviamente ne fanno l'uso tipico delle cose esposte in questo luogo...
Spesso, poi, arrivano a situazioni paradossali che dimostrano solo che il loro atteggiamento è di facciata.
Un esempio di questo comportamento sono alcune società di servizi alla persona che dicono di applicare rigidamente un codice etico.
Poi, però, salta fuori che si avvalgono della collaborazione di altre aziende che gli gestiscono un call center o gli forniscono sistemisti... Che NON applicano alcun codice etico.
Così, nello stesso ambiente, si ritrovano dipendenti della prima società, regolarmente assunti, insieme ad associati della società di consulenza. Questi ultimi, come tutti gli associati, hanno ferie non pagate, se si ammalano sono fatti loro, non avranno una pensione e se alzano la testa son bastonate sui denti.
ovviamente, la società finale ha ampie rassicurazioni da questo intermediario che quelle persone sono trattate bene... Ma, dico... Vorri chiederlo ai diretti interessati? invece no... perché ufficialmente è tutto a posto. Ufficialmente sono dipendenti regolarmente assunti e ben retribuiti. Ufficialmente hanno un lavoro invidiabile. Ragazzi... Ufficialmente potete andarvene affanculo perché non è vero nulla!
Più della metà delle aziende di consulenza che conosco si limita a fare da intermediari e SFRUTTA il lavoro delle persone.
Uno può anche dire che questi se ne possono andare... Ed è verissimo. Nel mondo delle favole o in paesi in cui il mercato del lavoro in condizioni umane non è bloccato da leggi idiote, una persona capace può lasciare un posto del genere e trovare in un tempo ragionevole un lavoro migliore.
Sarebbe il fallimento di queste società di "intermediazione" che si tengono il 90% dei guadagni, sfruttando ragazzini spacciati per super esperti... O super esperti troppo anziani per essere accettati come dipendenti da società più "serie".
Invece... Invece uno sta lì. Lo prende regolarmente in quel posto e sta lì perché prende delle briciole ma sono le briciole che fanno la differenza tra il poter mangiare un mese o il morire di fame.
Dietro a lui c'è un esercito di persone che non hanno nemmeno quello e fanno la fila per essere almeno sfruttate.
Poi si sente per radio, come stamattina su radio 24, un politico che dice che non c'è una soluzione al fatto che i ricchi siano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri... Che non riesce a trovarla. Ti capita di pensare, per esempio, che quel politico non troverebbe il suo uccello frugando nelle sue mutande... Perché se non vedi l'evidenza o sei stupido o ci fai.
Poi ti capita di imbatterti nella pubblicità di una delle società finali che reclamizza il suo comportamento etico... Basato sulla manodopera di intermediari che etici non sono.
Così... uno inizia a pensare che, in fondo, potrebbero evitare almeno di stampare i fogli delle carte etiche aziendali e farle direttamente di carta velina. Così come sono, "grattano".

lunedì 29 ottobre 2007

Inizio presto, finisco presto e, di solito, non pulisco il water...

Il mio primo approccio con i computer è stato nel 1982.
Avevo 8 anni e mi avevano regalato un computer: un bellissimo Vic 20.
Non era proprio come un computer di quelli attuali. Oggi lo definiremmo un ibrido tra una consolle e un PC. Ovviamente, ho provato subito a giocarci... Finendo per concludere 2 cose:
1) E' troppo potente (:D) per giocarci e basta.
2) Nei giochi sono una sega.
Da queste 2 considerazioni è nato tutto un casino... Una passione mai sopita che mi ha portato a imparare a programmare e, da lì, a dirigermi verso un mondo di cose: i "nuovi" PC, architetture client server, sistemi sempre più complessi, il DOS, Windows, la sicurezza, i virus, i firewall e tutto quanto... Fino alle telecomunicazioni.
Quando Internet non esisteva e, in Italia, Arpanet era qualcosa di sconosciuto, io giocavo con un vecchio modem 9200 e scambiavo messaggi con varie persone sparse per l'Italia e per il mondo. Malati, come me, che intuivano che queste tecnologie avrebbero cambiato la faccia del pianeta e speravano che fossero usate a fin di bene. Dopotutto, ancora oggi, il mio motto è "Fatti non foste per viver come bruti...". tecnologie che dovevano alleviare il lavoro. Meno lavoro per tutti.
Poi arrivò Internet... Ricordo i primi accessi in telnet con un account brutalmente rubato ad un'azienda...
Nel 1993 è nato il Web e nel '94 ero già all'opera. Questa cosa degli hypertesti è fantastica e la cosa mi è "scoppiata tra le mani". Nel campo da anni, aggiornandomi anche dal punto di vista infrastrutturale, direi che un minimo di esperienza ce l'ho. Così come ho qualche competenza su questi aggeggi...
Da allora, di strada ne ho fatta parecchia e anche le responsabilità sono aumentate di conseguenza. Da piccole applicazioni scritte per sveltirmi i compiti di matematica alla gestione di reti Wan e di sistemi applicativi ce ne passa... E ci sono passato.
Purtroppo, il motto "Meno lavoro per tutti" è diventato "Tantissimo lavoro per pochi" e si sta trasformanto in "Una svalangata di lavoro per nessuno"...
Ma senza colpe da parte della tecnologia: le tecnologie si inventano, si modificano, si migliorano. Gli uomini sono difettati e possono solo peggiorare.
E' per questo motivo che, oggi, avrei da sistemare il firewall aziendale, da dare un'occhiata a Exchange che, ogni tanto, svariona, che dovrei consegnare una parte di un applicativo per un cliente e, invece, son qui ad aspettare che Windows finisca il suo aggiornamento.
perchè il presidente della società vuole Windows Vista Ultimate sul suo bellissimo notebook nuovo di zecca... E glielo devo aggiornare. per oggi, questa è la massima priorità aziendale.
Quindi, a che servono anni ed anni di esperienza?
Ovviamente a soddisfare i capricci di un "grande capo" di un'azienda "tecnologica".
Poi mi chiedono: "Ma perché hai dato le dimissioni?"... Mavaff...

L'angolo del piegato...

Mi fa una certa rabbia sentire TG e Radio, leggere giornali e siti Web, sentire questi grandi uomini che decidono del futuro delle masse restando chiusi nel loro rifugi dorati.
Qui c'è un intero popolo diviso in due, dove si scontrano gli anziani lavoratori iper tutelati e i "giovani" precari. Giovani si fa per dire, visto che questi "ragazzi" di 30 anni non sono ragazzi. Sono uomini e donne che vorrebbero avere una famiglia, una casa loro, un futuro, una vita. Che vorrebbero sperare di avere una pensione.
Invece si scontrano con i privilegi e le tutele della classe di anziani: pensione garantita, ferie pagate, malattia pagata, licenziamenti impossibili, tutele di svariato genere...
Nessun imprenditore sano di mente (me compreso) assumerebbe mai uno da tutelare in quel modo se esistessero contratti di tipo diverso. Che esistono e che vengono usati fino in fondo. Che non prevedono alcuna tutela, passando dal massimo a zero e creando generazioni di sfruttati. Schiavi moderni che vengono usati e gettati da aziende i cui dirigenti sono privi di scrupoli sociali (come nella maggior parte delle aziende). Il primo scopo di un'azienda, dopotutto, è il lucro. Quindi sono i soldi. Non è il guadagno (che può essere anche un guadagno sociale, ambientale, di immagine). è il lucro. Il 99% delle aziende italiane, quindi, è potenzialmente un'azienda stronza.

C'è i0n atto una guerra tra poveri che vede contrapposti questi due schieramente, a contendersi una coperta troppo corta, cortissima.
In questa battaglia per la conquista di diritti e di un futuro ci sono gli imprenditori che, spesso, ci guadagnano senza offrire nulla.
Non è un caso che i prezzi continuano ad alzarsi mentre gli stipendi sono sostanzialmente gli stessi.
Questo sistema è destinato ad arrivare a un punto di rottura in qualche anno: è una legge storica che si è presentata più volte (degli egizi in poi) ma che i nostri politici non capiscono. Si vede che non hanno studiato abbastanza a scuola.

giovedì 25 ottobre 2007

Preludio allo SPAM...

Ricevo una mail di Vodafone, intitolata "Il cambiamento è nell'aria..."
Inclusi i puntini di sospensione.
La prima idea che mi viene in mente è "Chi ha scoreggiato?". Poi vedo il mittente e leggo che è Vodafone. Sarà la pubblicità di un servizio di pernacchie per telefono.
Guardo la mail... pensando, a questo punto, che il cambiamento riguardi i miei rapporti con loro.
Si, perché da più di 1 anno ho chiesto di addebitare la bolletta sul mio conto corrente bancario.
Sono stato 4 volte in banca, ho chiamato non so quante volte il 190... Non si riesce a far pagare automaticamente la mia bolletta e, ogni 2 mesi, mi tocca prendermi mezza giornata di ferie per andare in posta.
Non è servito a nulla persino pagare volontariamente in ritardo... Ormai si limitano a mandarmi un SMS dicendomi che la bolletta è scaduta.
Così, penso "magari, finalmente, cambiano il loro fottuto sistema e posso far addebitare la bolletta."
Allora leggo: "..prossimamente Vodafone.it sarà online con un nuovo stile, per regalarti nuove emozioni...".
Uh?
Eccerto!
Io, ogni volta che apro un sito Web, se non mi dà le emozioni del Blue Tornado di gardaland o del Katoon di Mirabilandia, lo chiudo subito. Anche se su quel sito ci vado per qualche problema strettamente tecnico e non mi sogno di tornarci per perdere tempo in fregnacce o proposte commerciali insulse...
Poi continua: "Un mondo di novità, attraverso il quale Vodafone.it vuole accompagnarti, per farti prendere confidenza con il nuovo sito ed avere la certezza che tu possa sempre navigare con facilità. "
Sarà che sono un perverso del Web ma io capisco: "Siccome non riusciamo a fare un sito Web usabile e facile da capire, vorremmo che tu imparassi a usarlo perché sappiamo che sei un deficente e non sei in grado di scoprire le cose da solo".
Una bella opinione dei propri clienti. Complimenti a chi ha fatto l'analisi della user experience (posto che sappiano cos'è).

Poi mi dice: "Il nuovo Vodafone.it sarà quindi presto online, pronto per essere scoperto."
Che significa "Non è ancora pronto, siamo in ritardo, ci stanno facendo un culo che non ti immagini. però è quasi finito, ci stiamo lavorando."

Dopo recita: " Ti chiediamo di avere pazienza se, navigando in un sito così ricco di servizi e di contenuti, potrai incontrare qualche elemento da perfezionare."
In pratica significa:"Abbiamo fatto un po' di casino con la versione in produzione, sai com'è. Quindi, fino a quando non risolviamo tutto, è inutile visitarci. Quell'unica funzione che usi sul nostro sito è quella che, al 99%, dà problemi e ti incasinerà totalmente la linea."

Per finire, dulcis in fundo: "Tra qualche giorno ti invieremo una nuova e-mail per presentarti in anteprima la nuova veste grafica delle prossime newsletter."
In pratica mi annunciano che, nei prossimi giorni, mi spediranno mail da 1 Gb per farmi vedere quello che hanno partorito i loro (sottopagati) grafici.
Per finire, la ciliegina sulla torta... "Per noi questo rappresenta un impegno di trasparenza che abbiamo preso con te e che vogliamo mantenere anche in questa occasione, affinché tu possa sempre ricevere le nostre comunicazioni in totale sicurezza."
che si traduce in "continueremo a romperti le balle a morte."

Vabbè... Grazie.

Come lavorano le società di consulenza (2)

Roberto mi ha mandato il link a un video di YouTube che trovo meraviglioso:
"Lo Staggista".
meraviglioso perché tecnicamente ineccepibile...
Meraviglioso perché fa riflettere su chi sta un gradino sotto a tutti: gli stagisti.
Perché i "liberi" professionisti obbligati sono un gradino sotto l'azienda. Sono i piegati senza diritti.
Gli stagisti sono peggio.
A meno di avere tra gli stagisti il figlio del "grande capo" (come capita qui), gli stagisti sono quelli che fanno le fotocopie, che riordinano archivi polverosi, che non sono vengono sfruttati in cambio di rimborsi spese ridicoli e senza alcun diritto sull'azienda (anche loro niente ferie, malattia, ecc...), con attrezzature vetuste... Sono persino senza stipendio.
Il peggio del epggio, quindi.
Poi, certo, ci sono aziende decenti dove gli stagisti hanno un loro valore.
Peccato che, nel 90% dei casi, NON sia così.

lunedì 22 ottobre 2007

Io odio i wannabe!

Wannabe... Una persona che "vorrebbe ma non può".
Ecco: io odio i wannabe.
Gente che crede di sapere come funziona una cosa ma che, parlandoci, ti accorgi che non sa un cazzo, che è ferma a millenni fa, che non sa nulla di teoria... E sbaglia sulla pratica.
Io li odio.
Perché non accettano spiegazioni... Loro hanno "la loro".
Sul motivo dei crash, sul perché un programma non funziona, su tutto.
Pensano di sapere la risposta e sono convinti che sia giusta.
Quindi... Andatevene al diavolo. Se ne sapete più della documentazione tecnica, perché chiedete?
Tempo perso...

sabato 20 ottobre 2007

Terzo giorno da ricordare.

Venerdì 20 ottobre 1944.

Pur alleati degli italiani, a causa di un armistizio intempestivo, i comandi della 15a forza aerea danno il via a un'operazione per distruggere la forza produttiva delle fabbriche a nord di Milano, ancora sfruttate dai nazi-fascisti.
Decollano 38 B-24 per spianare gli stabilimenti dell'Isotta Fraschini, 29 B-24 per devastare gli stabilimenti Alfa Romeo e 36 B-24 con una serie di bombe indirizzate alla Breda di Sesto San Giovanni.
Ogni B-24 trasporta 10 bombe da 220 Kg l'una.

I primi due gruppi arrivano a destinazione senza particolari problemi: senza antiaerea e senza contrasti da parte della caccia tedesca (richiamata in patria perché c'erano ben altri casini di cui doveva occuparsi), fanno il loro lavoro e tornano alla base.
Naturalmente, non proprio tutte le bombe sono arrivate dove dovevano... Si chiamano "danni collaterali": civili morti perché, con un'arroganza senza pari, hanno osato attirare le bombe sulle loro case.

Si sa, però, la guerra è guerra.
Va bene... Noi italiani eravamo alleati... Ma, vuoi mettere? Ammazzare 10 o 100 fascisti e nazisti! Non importa se, per ogni fascista ammazzi anche 100 poveracci... Cioè, siamo in guerra. No?

Il terzo gruppo, invece... Beh, quella è una storia diversa perché il terzo gruppo ha un'avventura.
Decollati da Foggia alle 8 circa, uno di loro ha avuto un guasto ed è tornato subito indietro. gli altri si dividono in 2 ondate, che dovrebbero arrivare in successione a Milano, verso le 11.
Arrivano quasi alla Svizzera per entrare nella rotta corretta e ce la stanno per fare.
Solo che l'aereo leader della prima ondata, responsabile della rotta, ha un guasto al circuito di lancio. Il risultato è quello di dissodare qualche Km di campagna nei dintorni di Saronno.

E la seconda ondata?

Beh, la seconda ondata mostra come siano tecnicamente competenti gli americani, quando ce la mettono.
Arriva al punto di inizio dell'attacco e prende una rotta sbagliata di 44 gradi rispetto ai piani, con il risultato di rendersi conto dell'errore quando, ormai, era troppo tardi. Un po' come essere a Milano e prendere per Varese per andare a Bergamo.
Non essendoci in zona altri obiettivi militari, la missione venne considerata fallita... Ma cosa farsene delle bombe?
La benzina per riportarle non bastava, erano innescate (e pericolosissime) e, in questi casi e anche in epoca moderna, si sganciano su altri obiettivi militari oppure nei campi.
Con condizioni meteo perfette, affiancate da una grandissima dose di superficialità, di paura di tenere a bordo le bombe innescate, di fretta, di incuria, di voglia di farla pagare agli italiani...
Il comandante dell'ondata decise di sganciare le bombe immediatamente, sopra la città. Sopra quelle casette che si vedevano da lassù, con i viali lastricati e le stradine di un paesello del '44.
Il piccolo paesino di Gorla (oggi inglobato in Milano) si vide arrivare addosso oltre 35 tonnellate di esplosivo che colpì abitazioni, negozi, vie e la scuola.
Si, la scuola elementare.


Scuola... BOOOOM... Fine della scuola.

Con le sue maestre che correvano per mettere al riparo i bambini, con le mamme che erano andate a prenderli per portarli via, con i fratelli minori, ancora in fasce.
Ci furono 184 vittime e nessuno, ripeto NESSUNO, venne mai accusato di nulla.
Quel giorno, in tutta Milano, i morti accertati furono ben 614 mentre di molti scomparsi non se ne seppe più nulla: difficile recuperare un cadavere se gli sono scoppiati sopra 220Kg di esplosivo.
Nessun responsabile, "sono danni collaterali", nessun colpevole.
Nemmeno il capo missione. Nessuno.

Ora... permettetemi di essere diffidente quando la propaganda coscente o incoscente americana ci dice che i morti civili sono pochi, che non si potevano evitare, che loro portano la pace, la democrazia, che aiutano la gente.
Permettetemi di incazzarmi come una bestia quando un aereo americano spezza i cavi di una funivia e ammazza qualche decina di turisti.
Permettetemi di diventare un po' islamico integralista quando vedo l'arroganza di un popolo che fa porcherie senza fine e che nasconde le mani arrossendo quando, per sbaglio, la sua "immagine pubblica" ne risente.

Non a caso, l'unico commento fatto dai vertici USA su quel giorno, fu fatto solo in seguito alla "figuraccia" fatta e non per le vittime "scelte".
E, poi, via, via! A nascondere! I nostri alleati non vogliono che si ricordi questo episodio... quindi, il neonato stato italiano, fin nel '46, dimostra fin da subito la sua potenza e il suo orgoglio: inchinato agli USA allora, sempre e a chiunque altro abbia fatto la "voce grossa" da allora in poi, nei secoli dei secoli.
Solo grazie alla caparbietà dei sopravvissuti, oggi, al posto di quella scuola, c'è un monumento.
Sotto al monumento c'è un ossario.
Dentro l'ossario, i resti di quei piccoli che andavano a scuola per affrancarsi dall'ignoranza.
Che l'ignoranza ha ucciso.
Sono passati 63 anni.
Non abbiamo imparato NULLA.

- Un minuto di silenzio. -

venerdì 19 ottobre 2007

Cosa vuoi per il tuo compleanno?

Questa domanda ricorre spesso verso questo periodo dell'anno.
Compio gli anni tra qualche giorno e, ogni anno, inizia il "giro" tra i pochi che vorrebbero regalarmi qualcosa.
Quest'anno ha iniziato mia madre, 2 giorni fa. Insistendo per riuscire ad avere informaizoni su quello che vorrei.
La realtà è che ho molto più di quello che desidero.
Ho una casa, una moglie, una figlia, 10.000 elettrodomestici, una macchina stupenda, un lavoro (con i suoi pregi e i suoi difetti), ho le collezioni complete dlele cose che mi interessano, una videoteca più fornita di Blockbuster (tutti DVD originali e moltissimi da collezione o in edizione limitata), Microsoft mi ha regalato più software di quanto io possa mai imparare ad usare, ho un computer portatile favoloso, tutti gli accessori che possano mai servirmi...
Ho tutto.
Davvero.
Non mi regalate nulla.
Quello che vorrei disperatamente, nessuno me lo può regalare.
Vorrei un po' di pace.
Ma non la pace di Miss America. No. Voglio la pace per me. Voglio potermi sedere un giorno e dire "Non ho nulla da fare, non ce l'ho con nessuno, nessuno mi sta cristonando dietro, ho tempo da dedicare a me".
Ma questo è un regalo che nessuno può farmi e che la voce rompiballe che ho dentro mi impedisce di prendermi.
Quindi... NON mi regalate nulla. Occupa solo spazio e non lo userei. Non ne ho il tempo.

Quando si va alla deriva...

Il mare è una persona.
I greci e i romani lo chiamavano Nettuno, Poseidone. Era un gigante.
A volte calmo e placido, che ti accarezza i piedi, che ti accoglie in un'acqua calda e profumata.
A volte è terribile: immenso, furioso, in burrasca. Con onde altissime che ti travolgono.
E tu stai lì, cercando di condurre la tua barchetta in un porto, aspettando che tutto passi, oppure portandola al largo, in mezzo alla bufera, cercando di mantenere la rotta.
Sperando sempre di non imbatterti in qualche scoglio.

A volte, però, anche i capitani più smaliziati si stancano.
Le burrasche possono portare alla disperazione, specialmente se sono troppo grandi oppure se sono continue.
Se non riesci a trovare un porto o se non hai ben chiara la rotta.
Allora ammaini le vele, le riponi sotto coperta, ti siedi e stai lì ad ammirare quelle onde alte svariati metri più del tuo albero maestro, che combattono tra loro.

Non sai dove il mare ha deciso di portarti, non hai idea delle sue intenzioni. Il mare è un gigante che sta giocando con te e tu glielo stai lasciando fare. Sperando di non schiantarti su qualche roccia. Ti piacerebbe andare in alcuni posti e forse speri che il mare ti ci porti. Ma non lo sai.
Non reggere il timone, lo romperesti. Non mettere vele, ti ha già strappato le vecchie e le vele non sono infinite.

Sta lì, aspetta. guarda le onde e senti il profumo del mare. Della sabbia portata dal vento, delle alghe e dei pesci.
Aspetta.

Addio canone RAI

Mi ricordo di una favoletta dove c'era un cane che aveva un pezzo di carne in bocca.
Passeggiando lungo la strada, si vide riflesso in un fiume e vide un altro cane che ne aveva un altro.
Allora, si mise a cercare di prenderglielo e, mollando il suo pezzo, lo lasciò cadere in acqua e lo perse per sempre.
Alla fine non ebbe il pezzo in più e perse anche quello che aveva.
Che c'entra?
C'entra... Perché la RAI, negli utlimi anni, ha rotto un bel po' con il suo stramaledetto canone e, ora, rischia di restare senza.
Il canone venne introdotto agli albori della storia televisiva per supportare lo sviluppo della nascente tecnologia televisiva italiana. Era una tassa che aveva un certo senso: permetteva di trasmettere quando non c'erano altre forme di supporto. In più era una tassa giusta: chiunque avesse un televisore poteva scegliere se guardare scariche elettrostatiche oppure il canale RAI.
Sono passati diversi secoli da allora ma il balzello è rimasto. Giustificato da non meglio precisati "diritti" che la RAI avrebbe acquisito. Giustificato artificiosamente persino quando è palese che l'acquisizione del canone è una pratica che porta la RAI in vantaggio sui concorrenti e si può classificare come "concorrenza sleale". Artificio che risulta evidente quando si vede la RAI trasmettere cose di dubbia utilità, diseducative o paradossalmente meno "di servizio" rispetto a trasmissioni presneti sulle TV private.
Bene...
Con l'arrivo in massa del multimedia per tutti sui computer, la RAI ha annusato il business ed ha fatto valere quel paragrafo della legge istitutrice del canone che indica come soggetti del versamneto tutti quelli che hanno apparecchiature "atte o adattabili a ricevere le trasmissioni".
Quindi, oltre alle TV, anche i monitor con sintonizzatore integrato e i videoregistratori. Ma anche i computer, quasi tutti i telefonini dell'ultima generazione e via dicendo.
Così succede che, oggi, la ADUC faccian notare che gli uffici postali NON pagano il canone pur essendo belli pieni di computer di vario genere. per la precisione, le poste evadono il canone "speciale" per un totale che varia da 8 a 13 milioni di euro.
Una bella cifretta.
Vorrei far notare, però, che la stessa cosa vale anche in molti altri ambiti: le banche, gli uffici, le officine e così via... Tutti evasori. Ovuinque ci sia un PC, se non c'è già un televisore in regola, c'è un evasore.
Mi immagino una banca con 20 filiali, 1 sede centrale e 5 bancomat nei luoghi strategici (centri comemrciali, piazze) che deve pagare il canone speciale per ogni locazione: 900 euro circa per 26 luoghi fanno 23400 euro di canone all'anno. Più, a questo punto, gli arretrati.
Se la linea proseguirà in questo senso e se la legge è veramente uguale per tutti (cosa che non è affatto vera in questa Italietta dei poveri), mi aspetto che nel 2008 ci sarà un'ondata di pagamenti e una azione da parte di questi soggetti volta ad eliminare l'inutile balzello.
Si, perché se devono pagare i poveri cristi, nessuno fa nulla e i politici non si muovono. Anzi: sono contenti.
Se devono pagare quelli che i soldi li hanno... Sono certo che si troverà la scappatoia.
Quindi ci sono due strade: l'esonero dal pagamento per alcuni soggetti (soluzione tipicamente italiota che viene usata ingiustificatamente) oppure l'abolizione.
Io, ovviamente, spero ancora (illudendomi) che ci sia un minimo di coerenza nella testa dei nostri grandi capi e che la si pianti di tassare e tartassare chi non ha i soldi, facendo pagare chi li ha oppure togliendo qualche inutile tassa.

mercoledì 17 ottobre 2007

Never Say Goodbye

Ciao PuLiscer.
Io ti chiamavo così, ricordi? Anche se tu ti incazzavi.
Ti sto pensando parecchio, da qualche ora. E sto ammettendo che, un po', mi manchi.
A volte, nella vita, capitano le coincidenze più strane.
Sei lì, tutto tranquillo, a spararti una coda chilometrica verso l'ufficio e, improvvisamente, la radio ti trascina indietro di anni. Ti ringiovanisce, fa sparire quella polvere che ti si è accumulata addosso. Ti fa ricomparire gli occhiali sul naso, ti fa dimagrire 20 Kg, ti toglie moglie e figlia e ti rimette accanto a quella stronza che hai piantato dopo 6 anni di rotture di palle.
Si, perché ti capita di sentire che oggi inizia SMAU.
Dopo senti che c'è nebbia in Emilia.
Poi parte Never say goodbye di Bon Jovi.
Bene... Ecco il viaggio completato: sono qui, seduto davanti a te, anni e anni dopo.
Ma non ti rompi a tenerti quei capelli così lunghi? Visto di spalle potrei provarci con te, visto di faccia... Oh! Ma va là! :D
Senti... Ti ricordi quanto abbiamo litigato per il rispetto della policy della BBS? Lo so, potevo anche evitare di sbatterti nell'angolo per 1 settimana e lasciarti impestare un po' la mia area... Ma, si sa, i modem sono leeeenti...
E il tuo "trip" per Bon Jovi? Che due palle, ma non puoi ascoltare qualcosa di meno melenso? Insomma... Va bene tutto, ma spendere giorni per creare "il primo sito italiano di fan di Bon Jovi"... Bah! Lo sapevo che, con quella faccia lì, di musica ne capivi poco.
Però è stato anche bello vedere che, malgrado le enormi differenze e dopo aver litigato, si è creata complicità e un po' di amicizia.
Amicizia che hai avuto con tanti... La pagina che ti è stata dedicata, si è smarrita nei meandri della rete e non la trovo più. Però, quando siamo andati a trovare i tuoi, si sono commossi nel vedere quanti eravamo. E hanno insistito per offrirci la cena, anche se non volevamo. Eravamo troppi.
Ma tua madre la conosci e, per quella sera, ci ha adottato un po' tutti.
Quando te ne sei andato, improvvisamente, la notizia ha avuto dell'incredibile e sono venuto personalmente a Scandiano, il giorno dopo, a vedere dove ti avevano messo. Non ci credevo e, per mesi, sono rimasto incredulo.
Ciao Punisher. Hai un posto speciale dentro di me.