martedì 25 dicembre 2007

Buon Natale!

... A me piace poco.
Cioè... Non avendo credenze religiose, non amando mangiare oltre misura, sopportando i parenti solo a piccole dosi... A me Natale piace poco.
Mi piace poco persino ricevere regali... Che sono spesso uno spreco inutile di soldi e risorse.
Insomma... Non ci trovo molta diversità rispetto ad altri giorni dell'anno.
Almeno, il cambio di anno è l'occasione per fare un punto, guardarsi indietro e guardare avanti...
Natale ce lo vedo bene come festa per i bambini (almeno 1 giorno dell'anno dedicato a loro).
Tutti gli altri giorni sono parcheggiati in giro, bistrattati, non considerati. Almeno per loro, Natale ha un certo significato.
Sull'"essere buoni"... Meglio lasciar perdere. Conosco delle vere carogne che festeggiano il Natale esattamente come gli altri. Anzi: a Natale sembrano anche molto più buoni... Visto che vanno persino a messa.
Insomma...
Io, il Natale, lo capisco poco.
Comunque sia, se pensi che ti possa far star meglio: auguri.
Se mi conosci, però, lo sai... Io non sono mai buono o cattivo. Natale, Pasqua o qualsiasi sia il giorno dell'anno. Da bravo Nazgul, io sono sempre io. Tutti i giorni dell'anno, di qualsiasi anno, 24 ore su 24.

venerdì 14 dicembre 2007

Nuovo Phishing sulle poste...

I ragazzetti del Phishing ci stanno dando dentro.
Si... Sono ragazzetti che mandano mail simili a quelle inviate da banche ed enti, cercando di convincere i destinatari a inserire i loro dati personali in pagine Web SIMILI a quelle istituzionali... Ma in loro possesso.
I dati vengono rubati e usati per svuotare i conti dei malcapitati di turno.
Stavolta, il phishing colpisce ancora le poste italiane, con un messaggio dall'oggetto: "Misure di sicurezza il tuo account è stato bloccato!".
Il mittente risulta BPOL@bancopostaonline.poste.it [servizi.online@bancoposteonline.it ].
Ovviamente è una TRUFFA. Nessun servizio online serio manda messaggi di tono così minatorio...
Il testo, invece, è abbastanza credibile:
Caro cliente Poste.it,

Una nuova gamma completa di servizi online èdesso disponibile !
Per poter usufruire dei nuovi servizi online di Poste.it occorre prima diventare UTENTE VERIFICATO.

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L'Assistenza Clienti, dopo aver ricevuto la documentazione e averne verificato la completezza e la veridicit provveder immediatamente ad attivare il suo " Nome Utente Verificato ". Verrai informato telefonicamente di tale attivazione.

ContactCenter
Numero gratuito 803.160 (dal lunedìl sabato dalle ore 8 alle ore 20).

© Poste Italiane 2007 contattaci privacy mappa del sito personalizza visualizzazione Partita IVA 01114601006


Caratteristica del messaggio è che tutti i link si collegano direttamente al sito di poste.it.
Tutti tranne due: quello "sotto" la scritta "Diventa utente verificato" e sotto "Accedi a poste.it".
Questi due link, NON rimandano a poste.it ma a un sito chiamato www.poste.it.omoadm.com. Per essere precisi alla pagina /bancopostaonline.poste.it/index.php.
Inutile dire che l'aspetto della pagina è identico a quella di login di poste.it e più d'uno può esserne ingannato.
Andiamo un po' a vedere cos'è il sito omoadm.com... E scopriamo che è un server negli USA (205.234.106.186) , anzi: della virginia. Di Ashburn.
Il cui nome reale è unknown186.106.234.205.defenderhosting.com.
Chi è defenderhosting.com?
Indaghiamo... Basta un Geo IP Tool qualsiasi...
Che ci dice che il server di base è www1.powervps.com, il cui IP è 205.177.13.10. Che sta anche questo negli USA, in Virginia, a Sterling. Dove c'è una delle più famose università americane... Vuoi vedere che hanno usato un server dell'università come punto di appoggio?
Seguiamo, però, un'altra rotta... E cerchiamo il server a cui viene rediretto il traffico... basta cercare l'indirizzo completo: www.poste.it.omoadm.com.
Il risultato è quello di identificare un server francese. Che strano... Ricordo che i francesi c'entravano già in queste storie di phishing...
per essere precisi, risaliamo al server 20-5-73-62.serveur-heberge.com che ha IP 62.73.5.20.
Chi è serveur-heberge.com?
Qui ci dobbiamo fermare...
Si, perché la classe di Ip assegnati a questo nome... In realtà non esiste. Servirebbero i dati del server in Virginia per capire che fine fa il traffico. Dati facilmente recuperabili dalle autorità di polizia, per andare lì e fargli il culo.
In realtà, uno strumento l'abbiamo da SECOLI... Si chiama "tracert".
Facciamo un tarcert verso quell'IP e scopriamo che i nostri dati transitano allegramente sul server di smistamento di Axinet.com per finire direttamente su quel server.
Allora... Andiamo a vedere chi cazzo è 'sto Axinet...
Ecco...
Un provider Svedese.
Però... Il computer precedente a quello di destinazione si chiama, in realtà, "feth2-1-gw1.paris-defense.axinet.com" ed ha come IP il 62.73.2.24.
Dall'Italia (da me si passa tramite la rete server di Telia.net e passando dal loro gateway verso axinet.com) si va in Virginia, si passa in Francia dove le tracce si perdono... Sulla rete di un provider Svedese... Forse tramite un maldestro tentativo di mascherare questo "fattaccio".
Chissà se le autorità faranno qualche indagine?
Io ci ho messo 10 minuti a capire che bisogna iniziare dalla comunità europea e identificare i provider coinvolti... Chissà.

Un consiglio amichevole... PRIMA di cliccare su un collegamento... Cercate di capire dove state andando a finire. pensavate di finire su qualche server di Roma? O di un'altra città italiana? No... Siete in Virginia e venite rispediti in Francia e, da lì, chissà dove...

mercoledì 12 dicembre 2007

Quello che mi manca

Ci sono accadimenti, ci sono cose che mi riportano alla mente vecchi strati della pelle che porto in giro.
In particolare, stanotte e per tutta notte, ho avuto davanti agli occhi l'immagine di una sedia vuota.
Io ero lì, su un palco, a fare nonsopiùcosa...
Ma fissavo quella sedia vuota.
Sulla sedia accanto c'erano mio nonno e mia nonna.
Lo ricordo bene.
Ma lì, la sedia era vuota.
Così, non sono più salito su un palco.
Ricordo che si collega a quello di una strada, parecchi anni dopo, che portava dal mio istituto tecnico verso casa. Con uno zaino pesante sulle spalle, i piedi stanchi, e la strada che si snodava, in zone conosciute, da scuola a casa. Per chilometri.
E, anche lì, c'era la mancanza di una macchina che doveva portarmi ma che era in ritardo. talmente in ritardo che, spesso, arrivavo a casa prima che arrivasse a prendermi.
Una macchina che non c'era mai quando, in chiesa, cantavo nel coro.
Che non c'è mai stata quando completavo i miei libri, quando scrivevo articoli su riviste nazionali, quando facevo qualcosa che mi rendeva orgoglioso.
Così, ho smesso di aspettarla.
Mancava qualcosa nello sguardo di alcune persone quando ho detto che andavo a vivere con la mia fidanzata. La stessa cosa che mancava negli stessi sguardi quando ho detto che mi sposavo. Che è mancato ancora quando ho detto che aspettavamo un figlio.
Nella vita non mi è mai mancato nulla.
Forse mi è mancato solo l'indispensabile.
Oggi sono ancora su quella strada e sto ancora aspettando quella macchina. Che non passerà mai. Mi illudo, ogni tanto, che possa passare. Ma non arriverà.
Mi sento vecchio. Ho le gambe stanche. Ma ho anche una forza di volontà e una cocciutaggine terribile. Quella macchina non arriverà e io, prima o poi, arriverò a casa. Intanto mi guardo intorno e sono felice, con i compagni di viaggio che ho incontrato.
Stranamente, nella mia stanchezza, mi sento forte e crudele.
Perché ho davanti l'esempio di quello che a mia figlia non mancherà mai.

Stato di diritto? No, stato di dritti!

Le proteste di questi giorni dei trasportatori mi fanno pensare che, neppure tanto in fondo, il nostro stato non è uno stato di diritti ma uno stato di dritti.
Una vocale che cambia un po' le cose.
Negli anni passati, di cose strane ne ho viste...
Ricordo, tempo fa, che gli allevatori, per protestare per le quote latte e le multe che l'Europa gli ha affibbiato (grazie a una imbecille politica economica portata avanti dal nostro stato), avevano bloccato la tangenziale est. Me lo ricordo bene: il blocco era al casello di Agrate, io abitavo a Casatenovo (LC) e il mio ufficio era a Brugherio (MI). Quel casello era un passaggio obbligato e ricordo bene che i tempi di percorrenza erano passati da 1/2 ora a oltre 2 ore. Tanto tempo perso, tanta benzina sprecata. tanti danni. Che gli agricoltori mi hanno fatto perché non volevano pagare le multe che una commissione europea gli ha dato in forza di accordi presi con il nostro governo...
In pratica, siccome non potevano inculare la commissione europea o il nostro governo, si son messi a inculare tutti i poveri cristi che passavano da quelle parti.
Poi ricordo la stagione dei treni... Tutti quelli che scioperavano, occupavano i binari che trovavano. Bloccando migliaia e migliaia di pendolari, di treni a lunga percorrenza, di tonnellate di merci. Ci sarà stato senz'altro qualcuno che ha occupato anche binari morti... Sai, nella fretta.
E, anche lì, le proteste erano contro il governo o alcuni industriali che non rinnovavano i contratti.
E anche loro, lì, a inculare tutti i pendolari invece di inculare il governo.
Adesso... I trasportatori.
Per carità, i MOTIVI della loro protesta (come quelli degli agricoltori e degli "occupatori di binari") sono legittimi. I metodi, però, sono da condannare.
Non si può mettere in ginocchio un paese per far valere i propri diritti. Non si possono calpestare i diritti di TUTTI gli altri per far valere i propri.
Una volta mi è stato detto che la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri.
Bene, direi che loro hanno ampiamente superato questo limite.
Andate voi trasportatori dagli operai della Bauli messi in cassa integrazione ieri pomeriggio a dirgli che lo fate nel loro interesse. andate voi dagli operai della Fiat a dirgli che sono in attesa forzata, a casa, per dei motivi legittimi. Spiegateglielo voi. Andate voi dai piccoli imprenditori e dai liberi professionisti che hanno giorni e giorni di mancato lavoro a spiegargli le vostre ragioni. raccontatela un po' ai contadini, ai pescatori, ai panettieri che si vedono marcire le merci nei depositi.
Sicuramente, questo stato senza spina dorsale, cederà alla protesta. Così come ha ceduto pochi giorni fa ai tassisti e, prima ha ceduto a molti altri. Dimostrando che, se vuoi ottenere qualcosa, i metodi legali non servono. L'ottenimento di qualcosa, qualsiasi cosa, si realizza solo tramite l'illegalità.
Per fortuna, io non sono al governo.
Perché avfrei reagito all'illegalità nel peggiore dei modi.
Si, perché io avrei confiscato carichi, documenti e camion, da affidare a esercito, vigili del fuoco e forze di polizia (che hanno gli autisti con le patenti adatte) per la consegna. Con un viaggio di andata diretto in galera per chiunque si fosse opposto, sospensioni di patenti, multe per intralcio alla circolazione, sedizione, sommossa... Insomma: se esiste uno stato di diritto, se esistono delle leggi, TUTTI dobbiamo rispettarle. E io le avrei fatte rispettare.
Invece, questo è uno stato di dritti.
Dove, per non scontentare nessuno, ci inculano regolarmente tutti.
Quindi alè... Se siete tra i fortunati con la vaselina, tiratela fuori.

Un sentito grazie ai TIR...

... e ai loro autisti.
Esterno notte (anzi: alba): tre linee di auto, camion e moto che si stendono a perdita d'occhio in direzione dell'uscita Milano certosa. Lì in mezzo c'è una Kia Sorento grigia con al volante uno rassegnato a spararsi la solita coda chilometrica verso l'ufficio. Stanco e assonnato, si è alzato alle 5 e 1/2 per uscire di casa alle 6 ed evitare la coda delle 7. Molto più lenta e chilometrica.
Questo fino a ieri.
Perché, oggi, con lo sciopero dei TIR, la carenza di benzina e gasolio...
Esterno notte (anzi: alba): tre corsie quasi totalmente libere con tante auto, qualche moto e 3 camion (li ho contati) che si stendono a perdita d'occhio in direzione dell'uscita Milano certosa. Lì, a 120 Km/h, c'è una Kia Sorento grigia con al volante un esaltato che ride e ride e ride... In rapido spostamento verso l'ufficio. Stanco e assonnato, si è alzato alle 6 e 1/4 per uscire di casa alle 6 e 40 perchè era molto assonnato e con una carenza mostruosa di sonno. Ma se si alzava dopo, era uguale.

Insomma: grazie cari imbecilli che guidate i TIR. La vostra mancanza suggerisce una soluzione definitiva per il problema del traffico sull'autostrada più congestionata d'Europa.

Per inciso... Partito alle 6 e 40 da Arcore, alle 7 e 5 posavo la borsa del portatile sulla scrivania.

martedì 11 dicembre 2007

Quando si ha la nebbia nel cervello...

Orario imprecisato. Prima dell'alba. Foschia.
La Brianza è immersa in un leggero sudario di nebbia.
Anzi... Di foschia.
Normale. Ci sono esattamente zero gradi e il tempo è indeciso: far precipitare a terra il suo sudore, congelandolo, oppure sudare di più e dare vita alla nebbia vera?
Mentre è in dubbio, io vado.
Al lavoro.
Dietro la stazione di Arcore, le rotatorie, la bretellina, viale delle Industrie, il ponte, lo svincolo, l'immissione sulla (tragica) A4.
Una mattina come tante altre.
Cone meno camion (grazie allo sciopero).
Visibilità?
Saranno almeno 300 metri. Forse 400. Forse di più. Dalla Roche si vede la passerella pedonale dello stadio. Direi che possono atterrare anche dei Jumbo, senza problemi. Figuriamoci guidare un'auto in coda.
Però... C'è qualcosa che disturba.
Quello davanti a me ha acceso l'antinebbia posteriore e mi sta dando parecchio fastidio.
Allora... Lo so che l'antinebbia l'hai pagato. Che è un optional costoso. Saranno almeno 100 euro in più sul prezzo della macchina. Lo so che non aspettavi altro che l'occasione di poter mostrare al mondo che hai anche tu l'antinebbia. Lo so che hai cristonato per mesi perché la nebbia di un tempo, qui, non si vede da anni. Lo so.
Ma, ciccio, è un antiNEBBIA. Non un antifoschia.
Serve per renderti visibile quando c'è TANTA nebbia e nessuno sa che sei in mezzo alla strada.
Ti serve se fai stradine di campagna di notte con la nebbia. Ti serve se sei in autostrada a 30 Km/h con la nebbia. Insomma... Ti serve CON LA NEBBIA.
Non ti serve con la foschia. Non ti serve in coda. Non ti serve in città.
Forse ti servirebbe qualcosa per ripulire il tuo cervello dalla nebbia.
Così, io che voglio darti una mano, cerco anch'io di fare un po' di luce.
Mi spiace se tu hai una macchinetta del cazzo e ti sei spaventato. Ma non potevo evitare di aiutarti.
La prossima volta che ti accendo i miei antinebbia anteriori e tiro su gli abbaglianti, non sbandare... Perché potrei anche suonare il clacson.