giovedì 22 novembre 2007

Banche e mercato: come si bruciano i nostri soldi

Lamentandomi del simpatico comportamento della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo ho inavvertitamente toccato una piaga immensa del mercato finanziario e, ascoltando ieri sera radio 24, ne ho avuta la conferma.
Avevo scritto "se non ci si fida tra banche perdipiù dello stesso "circuito" di chi cazzo ti puoi fidare".
Bene... Ho scoperto che a qualcuno è venuto il mal di pancia perché, oggi, le banche non si fidano più di nessuno. Incluse altre banche.
Che succede?
Succede che negli USA vengono concessi mutui e credito a persone che, in Italia e in Europa, non metterebbero nemmeno piede in una banca. Si chiama "credito subprime" e permette a qualunque americano di pagare tassi alti per operazioni che i finanziatori ritengono ad alto rischio. Come è ovvio. Se uno non ha garanzie, potrebbe non pagare più le rate e la banca non saprebbe come far "rientrare" i soldi che gli ha dato. Una roba che ha aspetti molto positivi, visto che nessuno resta col culo per terra, ma anche qualche aspetto negativo. primo tra tutti il rischio.
Le banche americane, però, non sono mica sceme... Hanno preso questi crediti che hanno verso persone inaffidabili e li hanno trasformati in "partecipazioni" che hanno rivenduto ad altre banche del mondo. In pratica hanno dato soldi senza garanzie e ne hanno chiesti ad altre banche, traslando il rischio su queste ultime. Che sapevano benissimo cosa stava succedendo.
A metà del 2006, però, ci si è accorti che questo sistema pagava moltissimo ma molti soldi non venivano restituiti. Ma va?
Quindi è iniziata una crisi che è andata avanti a cascata su tutto il sistema bancario: le stesse banche che avevano investito in queste speculazioni non sapevano (e non sanno) quanti soldi hanno perso o rischiano di perdere.
Così, le banche non si fidano più delle altre, visto che nessuno ne consoce la solidità finanziaria. Si sa, le banche sono note per aiutare i bisognosi ed essere senza scopo di lucro... Quindi, visto che tra loro si conoscono bene, sanno benissimo che tutta la speculazione che poteva esserci è effettivamente presente. Quindi non si fidano più tra loro.
Una banca, per farsi prestare soldi da altre banche, è costretta a offrire tassi di interesse più alti.
Chi vuoi che paghi questi interessi più alti?
Noi, ovviamente. Quando andiamo in banca, la nostra banca si adegua ai tassi di interesse che paga lei... Quindi, se lei è costretta a farsi prestare i soldi da un'altra banca all'interesse del 5%, a noi farà pagare questo 5 + i suoi guadagni. Quindi pagheremo l'8, il 9...
Ovviamente, non solo noi poveri cristi ce la siamo presa in quel posto ma anche gli imprenditori, i finanzieri e tutta la compagnia bella.
Così, le aziende emettono titoli di prestito (obbligazioni) per racimolare soldi sul mercato ma sono costrette a farlo offrendo tassi adeguati a quelli bancari, con ovvie conseguenze speculative. E rischi di non riuscire a rimborsare questi prestiti con tassi esosi in tempi in cui l'economia reale (quella del tipo X che produce Y e vende a Z, non quella dei mercati finanziari) era già in crisi.
Dall'altra parte, chi ha investito in un'azienda facendosi prestare denaro, tende a restituirne il più possibile per minimizzare gli interessi da pagare. In questo modo, tutti vendono azioni e il mercato crolla.
Allo stesso tempo, chi ha i soldi non li vuole mica investire quando i prezzi stanno crollando e non si sa quando si fermerà la discesa. Quindi NON compra... E i mercati continuano a scendere.

Le banche centrali sono intervenute per fermare la catastrofe ma non è servito a nulla: i soldi immessi nei mercati sono serviti solo per minimizzare l'urto iniziale. Adesso... Adesso c'è gente che nella sola giornata di ieri si è vista ridurre il valore delle sue azioni della metà.
Il meccanismo a cascata è talmente un casino che persino i lavoratori italiani ne sono coinvolti in pieno.
Vi ricordate tutte le menate fatte ai dipendenti per far transitare il loro TFR verso fondi pensione gestiti da privati? Fondi che erano quasi tutti legati all'andamaneto di borsa?
Ecco... Caro signor Rossi, provi a chiedere al suo fondo quanto ha rivalutato il suo TFR alla data di oggi. Ma... Scusi... Ce l'ha ancora il TFR? Perché, sa, se stava con l'azienda, le davano 1 patata al giorno... Ma quella era sicura.
Ci sarebbe anche da sospettare che questo transito di soldi da fondi indisponibili per il TFR in azienda al mercato finanziario sia stata una manovra per dare un minimo di respiro all'azionariato... ma non voglio essere troppo cattivo.
La colpa di questa situazione assurda?
Non è dei citttadini americani che non pagano i loro debiti. E' delle loro banche che gli concedono crediti "allegri" ma, soprattutto, delle NOSTRE banche che inseguono facili profitti con la speculazione.
Il costo?
Sicuramente un brutto colpo per l'economia, almeno 1 anno (se non di più) di recessione, una svalangata di soldi in più da pagare per chi ha mutui a tasso variabile, aziende che chiuderanno, probabilmente fondi che falliranno, più disoccupati.

Dopo lo scandalo Parmalat (azioni di un'azienda in crisi, vendute come ottimi investimenti), i tango bond (obbligazioni di uno stato sull'orlo di un fallimento e vendute come ottimi investimenti) e un po' di altre cazzate che le banche italiane hanno fatto... Direi che questa sul credito subprime è candidata a diventare Idiozia del Millennio.

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