lunedì 14 maggio 2007

C'è Cesare e Cesare...

Secondo teorie accreditate dai più (almeno: dalla maggioranza degli abitanti di questa penisola), circa 2000 anni fa c'è stato uno che ha detto di dare a Cesare quello che è di Cesare.
In soldoni, tradotto in un modo comprensibile e calato nella realtà di oggi: la Chiesa pensi alla religiosità, lo stato pensi agli affari di stato.
Questa regola sarebbe ancora più importante oggi, in una Italia che vede convivere cattolici veri, cattolici solo di nome, protestanti, ebrei, diverse comunità musulmane e via dicendo. Inclusi agnostici, atei e persino animisti (scommeto che qualcuno c'è).
In teoria, la CHiesa dovrebbe seguire tutti gli insegnamenti di quel tipo là, senza discussioni. La realtà, però, è ben diversa.... E li segue solo quando gli conviene.
Così, preti, papi e vescovi si sentono in dovere di promulgare diktat e urlare, amplificati dai media, le loro idee. Ovviamente, la nostra classe politica fatta da leoni coraggiosi e tutta volta a tutelare l'indipendenza dello stato, tranne poche eccezioni, accetta passivamente qualsiasi cosa arrivi da quel settore. Dico: i cattolici votano.
Non è mica un caso che c'èera un partito chiamato Democrazia Cristiana ed è scontato che i preti ricevevano ordini piuttosto chiari su come orientare le masse. Ho usato il passato ma ho sbagliato: i preti (quelli veri, a contatto con le persone), ricevono ANCORA OGGI indicazioni precise su dove orientare il voto dei cattolici...
Questo dà un potere temporale alla Chiesa che, in teoria, dovrebbe essere rifiutato con sdegno. Chi si occupa di cose di Dio non dovrebbe occuparsi di cose terrene.
Invece: manco per idea.
Oltre ad avere ufficialmente una banca e proprietà immobiliari, artistiche e fondi capaci di far sembrare Bill Gates un lurido pezzente, la Chiesa cerca in tutti i modi di interferire con la Politica e con la vita di tutti. Sia dei cattolici che di tutti gli altri. Cerca di imporre regole religiose in uno stato che dovrebbe prevedere regole civili.
Pensiamo alle difficoltà per far funzionare le campagne di rpevenzione per l'AIDS, al matrimonio gay (matrimonio civile, ovviamente. Ma alla CHiesa non va bene nemmeno quello. Dopotutto, nel Catechismo della Chiesa Cattolica, i gay sono equiparati agli animali e, si sa, gli animali non si sposano). Pensiamo alle pastette in cui, in passato, è incorso lo IOR. Oppure al patrimonio accumulato nel corso dei secoli. Dico: come fa uno che ha migliaia di case di proprietà e lussuose a chiedere un versamento da girare ai poveri? E come si fa a darglielo quando è palese che una quota enorme delle somme ricevute serve solo a mantenere la burocrazia e solo le briciole arrivano veramente a destinazione?
Poi stiamo a criticare gli stati arabi... Perché, ovviamente, le regole sono diverse dalle nostre. Intanto si fermano leggi e iniziative che qualsiasi tato civile decente dovrebbe avere, sia per dare diritti a TUTTI i cittadini, sia per buonsenso.
Quest'ultimo Papa, poi, si sta svelando per quello che era. Privo del carisma del suo illustre Predecessore, quando era già al comando delle questioni di Dottrina e Fede, sta facendo fare alla Chiesa dei grandissimi balzi indietro nel tempo. Ci mancava solo la messa in latino per dare un bel tocco finale all'opera. Alla faccia del buon Roncalli, che aveva quasi messo in ridicolo quella messa incomprensibile e che, ormai 45 anni fa, ha smosso una Chiesa ormai lontano dalle persone.
Il bello è che la Chiesa non dovrebbe essere l'edificio o la gerarchia.
Non dovrebbe essere il Papa.
Chiesa, dal romano Ecclesia, dal greco per "comunità".
Una etimologia ben diversa dal latino "imperium"...

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